Condividiamo con piacere il comunicato di Abolizione della Vivisezione. Ora.
Personalmente, non so quale sarà il risultato, non so come reagirà il mondo della sperimentazione animale. Mi aspetto campagne di Telethon per declarare quante migliaia di vite hanno migliorato? Forse. La s.a e la sua risoluzione è molto più semplice di quanto si voglia credere. Chiaramente, chiuderanno enti di ricerca e tanti rimarranno senza lavoro, ma pensiamo a tante aziende che dal produrre macchine da scrivere sono passate ai computer. Si può fare, senza troppi giri di parole.
Istituti e ricercatori, voi che cercate finanziamenti per migliorare la vostra carriera attraverso la pubblicazione di studi – ricordando come la maggior parte di questi siano vera spazzatura – potrete farne altri sfruttando metodiche prive di sofferenza ingiustificata ed inutile.
Perchè la sperimentazione animale è una scelta, non è scienza.
– 128.000 persone muoiono ogni anno a causa delle gravi reazioni avverse a quegli stessi farmaci dimostrati sicuri ed efficaci su animali nelle fasi precliniche sperimentali e circa 2 milioni vengono ricoverate con effetti reversibili ed irreversibili negli U.S.A. .
Altri numeri, da Candida Nastrucci nel suo appello per fermare le 3R :
Infatti in Italia dall’ultima statistica per il 2016, sono stati usati in un anno oltre 611.707 animali vivi (Gazzetta Ufficiale n.60 del 13 marzo 2018), che sono poi morti alla fine delle “procedure” effettuate su di loro, ovvero gli esperimenti, animali di svariate le specie, e in cui 4160 animali sono stati riutilizzati da vivi più volte, 1787 animali sono stati utilizzati per la didattica e la formazione, dove vengono usati ancora oggi. E per la ricerca di base di più, 216.654 animali, sono stati uccisi, proprio in quella ricerca in cui la sperimentazione animale non è obbligatoria per legge perchè non finalizzata alla ricerca di cure ma con finalità esplorative e di conoscenza (invece che per i farmaci e quelle dettate dagli organi regolatori obbligatorie per legge) ma è una scelta dei laboratori che decidono i metodi e i materiali da usare per le loro ricerche.
Ed in tutta Europa si utilizzano e si uccidono 11.500.000 animali in 1 anno (dati del 2011) (Brussels, 5.12.2013 COM, 2013, 859 final Seventh Report on the Statistics on the Number of Animals used for Experimental and other Scientific Purposes in the Member States of the European Union) con un aumento dell’uso di “altri mammiferi” nuove cavie per nuovi esperimenti (pipistrelli, cinghiali, toporagni, lama, talpe, bisonte europeo e il cervo nobile) del 38.3% rispetto alla precedente statistica (2009) e del 28.5% dei pesci, e dove sono stati usati ancora 408 cani in Italia e 17896 cani e 3713 gatti in EU e sono stati usati e uccisi ben 450 primati in Italia e 6095 primati in EU.
Vi lascio un estratto del comunicato : qui la versione completa.
Comunichiamo a tutti i sostenitori un traguardo di straordinaria importanza: l’istanza che chiedeva la riapertura della petizione per l’abolizione della vivisezione ha vinto! Nei mesi scorsi l’istanza era stata valutata dal segretariato della commissione per le petizioni del Parlamento UE e nella riunione della commissione parlamentare è stata accolta positivamente: la petizione per l’abolizione della vivisezione è finalmente riaperta! Un risultato storico senza precedenti.
Questo é solo il primo traguardo: ora il Parlamento dovrà nuovamente decidere l’esito della petizione.
Ma é un primo passo di capitale importanza.
Il Parlamento infatti aveva archiviato la petizione SOLO sulla base di una relazione della Commissione europea che ribadiva la necessità della vivisezione, senza che la petizione fosse mai stata discussa in una pubblica riunione parlamentare alla luce dei dati presentati, ritenendo la risposta della Commissione esaustiva.
La vittoria dell’istanza ribalta la decisione del Parlamento: la petizione doveva rimanere aperta, e la relazione della Commissione UE non dava soluzioni a problemi che devono invece essere affrontati.
Nell’istanza di riapertura si sosteneva infatti che la risposta della Commissione UE non si basa su alcun fatto concreto: viceversa che le questioni sollevate dalla petizione rappresentano problemi reali e di assoluta gravità; che la vivisezione ha avuto ed ha impatti devastanti a tutti i livelli della ns. vita sociale e, soprattutto, l’urgenza che queste questioni siano immediatamente discusse a livello istituzionale.
La vittoria dell’istanza dimostra che le ragioni per l’ABOLIZIONE della vivisezione sono valide e fondate su dati reali e che le denunce dei cittadini dovevano essere ascoltate!
Ringraziamo subito i deputati che hanno dimostrato la responsabilità politica di votare a favore della riapertura.Non abbiamo mai accettato che questa questione potesse essere chiusa senza essere affrontata; ma ancora di più oggi, dopo avere provato le nostre ragioni, non accetteremo che il Parlamento decida l’esito della petizione senza concedere che la richiesta di abolizione sia dibattuta pubblicamente in aula, sulla base dei dati presentati. Soprattutto, alla luce di quanto provato – ossia la drammatica gravità dei fatti denunciati dalla petizione – è evidente che questo dibattito non può più essere posticipato!
Tra un mese terminerà l’attività parlamentare e il compito di decidere l’esito della petizione passerà probabilmente alla prossima legislatura. Ci impegneremo quindi fin da subito affinché il nuovo Parlamento dia seguito a questa importante decisione: vogliamo che la richiesta di abolizione venga discussa! Informeremo i nuovi membri di quanto accaduto e continueremo ad esercitare tutta la pressione possibile perché si impegnino per assicurare che il Parlamento conceda al più presto quello che costituisce un diritto essenziale dei cittadini: vedere discussa una questione che ha un impatto devastante sulla ns. sicurezza, sulla salute degli uomini e dell’ambiente, sulla sanità, sulla ns. economia ed industria, e che i cittadini denunciano da anni. Attenderemo di conoscere l’iter stabilito e informeremo tutti i sostenitori, e invitiamo tutti, fin da ora, ad essere uniti fino alla fine.