Neal Barnard contro BigFood : “usano dati falsificati per sponsorizzare i loro prodotti!basta confusione”

Neal Barnard, professore di medicina, presidente della PCRM, si scaglia contro l’industria alimentare.

 

“Fondamentale è spiegare correttamente gli argomenti che riguardano il cibo e la nutrizione in generale prima di arrivare a soluzioni sbagliate, gli studi che presentano titoloni che attirano, spesso sono basati su informazioni sbagliate o incomplete, che vengono prodotte nel momento in cui i ricercatori combinano impropriamente studi già fatti. Siamo bloccati dal fatto che un giorno i giornali ci dicono una cosa, ed il giorno dopo ce ne dicono un’altra, e questo porta enorme confusione. Non soltanto nei cittadini, ma anche nelle politiche che poi il governo deve adottare. Non sto dicendo che le meta analisi non vanno bene, ma semplicemente dovrebbero essere fatte correttamente, e questo ci potrebbe aiutare nel capire come mantenere una sana alimentazione e capire cosa mettere nel piatto quando mangiamo. Capita spesso inoltre che questi studi siano in conflitto fra di loro o giungono a conclusioni sbagliate, e questo succede perchè per le meta analisi non sono necessari i dati originali, il che rende il tutto poi facilmente falsificabile. Qualche tempo fa ho letto sul Time Magazine che il burro fosse un alimento più sano di quanto credevamo, ed è questo che mi ha portato a scrivere quel report sul JAMA.

Perchè un giorno ci si alza e leggiamo che il burro è incredibilmente salutare, il giorno dopo invece leggiamo oh no, non è davvero salutare! e allora è normale che ci si confonde e nessuno sa più cosa credere. Negli ultimi anni, sono sempre di meno le persone che cercano di darsi una regolata sui grassi perchè sentono in giro che non fanno poi così male. Prima di scrivere il report, ho raccolto esempi di ricerche precedenti che portavano a conclusioni controverse ed errate sulla nutrizione, perchè quando i ricercatori cercavano di arrivare a delle conclusioni, usavano studi che fra di loro erano incompatibili, perchè proprio erano stati ideati in maniera diversa l’uno dall’altro sulla raccolta dati ad esempio, e poi si arriva a presentare al pubblico delle informazioni false. E questo è un grosso problema, perchè poi si vanno a mangiare cose potenzialmente dannose pensando che facciano bene.

L’industria del cibo usa deliberatamente dati falsi per sponsorizzare i loro prodotti, sperando che poi vendano bene. La loro idea è che tu puoi fare passare per sano di tutto, se fai lo studio in un certo modo, e fai passare bacon e uova come alimenti salutari, quando hanno dei rischi genuini. Spero che quello che ho scritto possa convincere il Dipartimento dell’Agricoltura e quello della Salute a sistemare le loro linee guida nutrizionali prima di rilasciare le prossime raccomandazioni al pubblico sulla alimentazione nel 2020.”

Certamente vero che molti credono che alle mucche “non costi niente” fare del latte, ma questo lo dicono perchè non sono mai entrati in un allevamento intensivo

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Autore dell'articolo: GG

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