Come ridurre l’infiammazione in maniera naturale?

Il dolore e l’infiammazione sono manifestazioni neurochimiche di squilibri che hanno origine chimica, strutturale e/o neurologica” afferma il Dott. Alex Vasquez alla luce delle sue 3 lauree in diverse discipline mediche, autore di moltissimi test di medicina e più di un centinaio di pubblicazioni scientifiche nonché’ relatore richiestissimo sul panorama internazionale.

Il detto che il cibo di un uomo sia il veleno di un altro trova particolare rilevanza quando si parla di infiammazione e di dolore. Mentre e’ vero che le raccomandazioni dietetiche vanno sempre cucite su misura del singolo paziente, e’ altrettanto vero che possiamo dare dei consigli generali per aiutare un po tutti i pazienti a sentirsi meglio e funzionare meglio.

CIBI DA EVITARE: Molti pazienti e medici ignorano la natura pro-infiammatoria di molti cibi comuni. Fino a che i pazienti continueranno a consumare questi cibi su base giornaliera continueranno a percorrere un infinita strada in salita.
Grassi e zuccheri sono da evitare in quanto particolarmente pro-infiammatori. (tenendo conto che non tutti i grassi e non tutti gli zuccheri sono uguali).
LA (acido linoleico) e ARA (acido arachidonico), appartenenti alla famiglia degli omega-6, vanno ridotti come possibile e/o evitati del tutto. Quali danno causano questi acidi? L’acido linoleico aumenta l’infiammazione attraverso diversi meccanismi, uno dei quali e’ l’attivazione dell’NF-KappaB. Dunque le fonti ricche di questo elemento andrebbero evitate il più possibile. Un esempio oli vegetali come girasole, mais, soia. Attenzione soprattutto a tutti i cibi industriali che li contengono.
In modo similare ARA e’ il diretto precursore degli isoprostani (sostanze chimiche formate dall’ossidazione non enzimatica di ARA). ARA aumenta la formazione di diverse componenti dannose tra cui prostaglandine e leucotrieni. Inoltre ricerche hanno mostrato che ARA promuove l’attivazione di NF-KappaB e puo’ causare un aumento d superossidi pari al 400% delle cellule Kupffer.
Il metodo più ovvio per diminuire i danni da composti derivanti da ARA e’ diminuire la sua ingestione in modo sostanziale.
Evitare dunque le fonti ricche quali latte intero, manzo, maiale, fegato, pollo e tacchino.
Molti di questi cibi contengono anche molto ferro capace da solo di promuovere l’infiammazione delle articolazioni indipendentemente dal suo sovraccarico.
In poche parole, conclude il Dott. Vasquez, i pazienti con condizioni infiammatorie dovrebbero evitare cibi grassi, carboidrati semplici, acido linoleico, arachidonico e ferro.


CIBI DA CONSUMARE :  Frutta e verdura oltre a contenere nutrienti a noi noti come vitamine e sali minerali, fibre e acidi grassi quali lo squalene e una lunga lista di fitochimici quali limonene, carotenoidi, terpinoidi, flavonoidi, isocianati, proantocianidine, e altri polifenoli, hanno un azione che va ben oltre l’abilita’ di contrastare i radicali liberi.
Infatti, steroli e steroline dei vegetali hanno un importante effetto immuno-modulatore.
In conclusione la scelta migliore e’ una dieta costruita su misura, infatti in molti pazienti alcuni cibi specifici o combinazione degli stessi possono innescare o esacerbare l’infiammazione. Dunque si lavorerà sulla base di singole esigenze quali eventuali allergie, sensitività o intolleranze. A questo punto dopo l’eliminazione dei cibi che vanno prima individuati, si lavorerà’ sul supporto del sistema gastrointestinale e immunitario dopo attenta valutazione.

Dr.essa Manuela Iuliano

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Autore dell'articolo: GG

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