Sono davvero poche mele marce? Parliamo di malasanità #2

Ieri abbiamo parlato delle linee guida, sul fatto che il 70%  dei medici coinvolti è in mano all’industria, ricordate?
Di questo se ne occupava il British Medical Journal, nel lontano 2005. Non è qualcosa che cade dal cielo, il problema si conosce però spesso e volentieri si preferisce agire sul sintomo piuttosto che sulle cause.

Su 215 linee guida, soltanto 90 erano chiare su quali fossero i conflitti di interesse.
Facciamo soltanto un piccolo esempio sulle linee guida parlando del  testosterone.

The Milwaukee Journal Sentinel ha pubblicato una analisi  sulle attività educazionali centrate sulla “terapia” a base di testosterone: dei 75 corsi valutati, 65 prevedevano la docenza di relatori gravati da conflitti di interesse. È un mercato, quello del testosterone, in costante crescita a conferma dell’efficacia – più che del prodotto – della strategia pubblicitaria. Nel 2000, le prescrizioni di testosterone erano sostanzialmente limitate a non molto frequenti casi di ipogonadismo: meno di un milione di ricette l’anno. Nel 2014 sono salite a 6,5 milioni. Con una parallela crescita di rischio da farmaco: dal 2010 sono state segnalate 3.900 reazioni avverse negli Stati Uniti, che hanno portato a 2.000 ricoveri e a 150 decessi. Senza considerare, perché più difficilmente quantificabile, l’aumento del rischio di cancro della prostata legato all’assunzione di testosterone.

Le evidenze a sfavore di questi prodotti sono schiaccianti, al punto che Steve Nissen – clinico della Cleveland Clinic e tra i più apprezzati trialisti americani – è giunto a dichiarare che qualsiasi nuovo studio sul testosterone relegherebbe i cittadini statunitensi al rango di porcellini d’India: cavie, per l’interesse delle industrie farmaceutiche.


Non è che noi siamo meglio, se pensiamo alla farmacovigilanza vaccinale adesso siamo in fase IV, tecnicamente sperimentazione a larga scala.

Ma torniamo negli USA.

Il problema è talmente serio che nel 2010 hanno emanato una legge, chiamata Sunshine Act, per portare alla luce i legami fra i medici e l’industria. Il Sunshine Act non ha lo scopo di limitare i regali e i finanziamenti ai medici e alle istituzioni sanitarie, ma di renderli trasparenti. La legge è stata elaborata dopo che un gruppo di giornalisti aveva rivelato che nel biennio 2009/10 l’industria farmaceutica aveva elargito a oltre 18.000 medici somme per un totale di circa 320 milioni di dollari, con versamenti intorno ai 250.000 dollari ai 10 medici che guidavano la graduatoria. 6 anni dopo, una cosa simile è arrivata anche nel nostro paese.

Come poi non nominare Francesco Izzo, primario di Oncologia interna dell’ospedale napoletano Pascale, arrestato per alcune commesse del valore di due milioni di euro aggiudicate a società riconducibili a lui e alla moglie. Ma non tutti i medici sono così : alcuni fanno anche la voce grossa con le case farmaceutiche : “Volete che io metta il vostro logo sulla barca che mi avete regalato? Ed allora mettete le mie iniziali sul vostro conto corrente.” Parliamo di Guido Fanelli, uno dei massimi esperti italiani nella terapia del dolore, padre della legge 38, siamo l’unica nazione ad aver legiferato sulla terapia del dolore. Da un lato, un medico che va alle Nazioni Unite a portare un messaggio di speranza e di amore, che bisogna insieme combattere il dolore. Dall’altro lato, queste sue parole  intercettate grazie ad una azione dei Nas che ha portato all’arresto diversi medici : “Non è che faccio il boss, sono io e basta, comando io, ho creato un sistema. Io prendo soldi dall’uno e dall’altro in maniera uguale e paritaria, sono bravo a tenere il piede in quattro o cinque scarpe. Io ho il centro hub del dolore più grosso di Italia con 19mila interventi all’anno, ho la forza di spostare milioni di euro perchè con la forza scientifica tutti danno credito a ciò che scriviamo“. Anche lui finito a Medicina33 su Rai2: prendono gli scalpi alla Rai! Proprio un bel personaggio, come De Lorenzo, si proprio lui, l’ex ministro della sanità pubblica : Ieri, dottor Francesco De Lorenzo, veniva condannato a risarcire lo Stato con 5 milioni di euro per danno d’immagine, dopo che era stato coinvolto nello scandalo di Tangentopoli, ed aver ricevuto una condanna definitiva per associazione a delinquere finalizzata al finanziamento illecito ai partiti e corruzione in relazione a tangenti per un valore complessivo di circa nove miliardi di lire, solo in parte ottenute da industriali farmaceutici dal 1989 al 1992, durante il suo ministero. Anche grazie a queste manovre, è diventato obbligatorio nel 1991 il vaccino per l’epatite B, grazie ad una tangente pagata dalla moderna GSK

Dato che soffriamo tutti di demenza, sempre il dottor Francesco De Lorenzo, è stato riconfermato presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, è stato confermato Presidente della European Cancer Patient Coalition (ECPC), cui afferiscono oltre 400 associazioni di malati di cancro in tutta Europa. Naturalmente è ancora nell’elenco dell’Ordine dei Medici FNOMCeO, come Fanelli o Confalonieri.
Non è finita qui, la malasanità come l’abbiamo vista al Nord è così al Sud : a Catania, un ginecologo condannato per omicidio colposo in primo grado, è poi stato scagionato in appello per avvenuta prescrizione. Poco tempo prima, sempre a Catania, è morto dopo 7 anni di coma un architetto, andato in ospedale per farsi togliere dei punti.. nel 2010, ma insomma non si può mai stare tranquilli? Quanti problemi legati poi alle trasfusioni : pensate che il ministero della salute per un caso di malasanità dovrà risarcire una famiglia con quasi 1 milione di euro. Perché? Durante un operazione di bypass cardiaco, c’è stata trasfusione con sangue infetto, che ha portato il paziente a contrarre epatite,cirrosi,tumore epatico, e qualche anno dopo è morto.
E’ possibile anche che vengano scambiati e confusi i pazienti: al San Giovanni di Tivoli è successo per due anziani arrivati in ospedali in condizioni critiche. Perché scambiati? Quando i familiari di uno sono entrati nella stanza per salutarlo, hanno trovato un altro paziente! E per concludere questa storia a lieto fine, entrambi i vecchietti sono morti qualche ora dopo.

EP.1 : Sono davvero poche mele marce?

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *