La sperimentazione animale è vita. O per spiegarla meglio, come dice Maurizio :
Assolutamente si! Meglio la mia vita e la mia salute e anche quella di tutte le altre persone piuttosto che quella di scimmie topi e altre bestie da laboratorio! Non salvare vite umane x risparmiare 10 topi è da cerebrolesi ignoranti! Se queste persone non sono d’accordo che vadano a curarsi nelle grotte e nelle foreste invece che nelle farmacie e negli ospedali
Lo ribadiamo in continuazione : la sperimentazione animale è una scelta, non è scienza.
– di circa 1000 (mille!) interventi neuroprotettivi dimostrati effettivi e sicuri su animali, solo uno, il tPA (attivatore tissutale del plasminogeno, che tra l’altro per via di una serie di ragioni, tra cui il serio rischio di emorragie cerebrali, viene utilizzato solo nel 5-10% dei pazienti affetti da ictus), si è tradotto dagli studi animali alla pratica clinica su esseri umani. Un unico trattamento terapeutico per l’ictus, dopo decenni di costosissime ed estenuanti ricerche, applicabile unicamente a circa il 5-10% dei pazienti colpiti, a monte di centinaia di fallimenti.
– i farmaci anti-tumorali e quelli relativi ai trattamenti dei disturbi del sistema nervoso centrale (SNC) sono quelli più soggetti a fallimento nel processo di sviluppo, questo perchè è ampiamente riconosciuto che i ”modelli animali” non sono predittivi degli esiti umani.
– 128.000 persone muoiono ogni anno a causa delle gravi reazioni avverse a quegli stessi farmaci dimostrati sicuri ed efficaci su animali nelle fasi precliniche sperimentali e circa 2 milioni vengono ricoverate con effetti reversibili ed irreversibili negli U.S.A.
Anzi, vi dirò di più : se anche fosse scientificamente plausibile, dovremo torturare ridurre in schiavitù uccidere altri esseri viventi sulla base del? Del nulla.
Prendiamo una recente review che ha analizzato gli ultimi 40 anni di studi, per vedere quali lavori siano stati fatti tenendo in considerazione l’animale nella sua complessità, “rispettandolo”, e che allo stesso tempo sembra siano stati di qualche beneficio per l’essere umano.
Su 40 anni di studio, solo 7 su 100 erano ammissibili. Insomma, in oltre il 90% dei casi, viene perpretrato un danno maggiore all’animale rispetto a quanto sarebbe il beneficio per l’essere umano. E nel 99% dei casi, una volta terminato lo studio, l’animale viene ucciso come se fosse un tappeto vecchio da buttare nella spazzatura.
”La valutazione più comune dei danni agli animali da parte del gruppo di esperti è stata classificata come “grave”. L’uso segnalato di analgesia era raro ed alcuni animali (compresa la maggior parte dei neonati) hanno subito procedure significative con anestesia assente o solo leggera. Alcuni animali hanno sofferto di danni iatrogeni. Molti sono stati tenuti in vita per lunghi periodi post-sperimentali, ma solo l’1% degli studi ha riportato cure post-operatorie. Un terzo degli studi ha riportato che alcuni animali sono morti prima degli endpoint. Tutti gli studi erano di scarsa qualità. Dopo aver soppesato i danni reali agli animali in relazione ai reali benefici clinici (cioè per gli esseri umani, ndr) derivanti da questi studi, e tenendo conto della qualità della ricerca e del suo impatto, meno del 7% degli studi era ammissibile secondo il Bateson’s Cube: solo gli studi moderati sui bifosfonati sembravano ridurre al minimo i danni agli animali pur essendo associati a benefici per gli esseri umani.”
Last but not least, si consideri che viene ammesso inequivocabilmente dalla stessa industria farmacologica, dagli addetti ai lavori della comunità scientifica e dalle più importanti istituzioni in fatto di ricerca biomedica e tossicologica, che gli studi animali hanno verosimilmente eliminato precocemente dal processo di sviluppo farmaci potenzialmente utili per l’utilizzo umano, e che il modello animale non è predittivo per l’essere umano.
C’è poi chi suggerisce di infilare i macachi in forno una volta terminato l’esperimento, perché questo li rende estremamente simpatici e accattivanti.
Questo fanno i veri uomini : favorevoli alla sperimentazione ed alla grigliata di macaco
Ma poi perchè, l’animale soffre? Ci viene Bernardo in aiuto :
A parte che sta gente descrive la sperimentazione animale come una tortura quando non è per nulla così. Certo gli animali subiscono degli esperimenti ma la pratica della vivisezione non esiste più visto che era inutile (se sperimenti un farmaco e poi uccidi l’animale come fai a sapere se il tuo farmaco è o non è letale?), inoltre gli animali vengono tenuti secondo il rispetto della propria natura cercando di tenere stress e frustrazione basso (perché potrebbero falsare i risultati degli esperimenti). Non nego che alcuni esperimenti possano essere anche dolorosi o provanti per gli animali ma è un male necessario che si cerca, però, di gestire in maniera umana, secondo le leggi e rispettando gli animali per quanto possibile
Il solo stare in gabbia è già di suo motivo di estremo stress.
Riprendo un racconto dello psichiatra Dr. Cagno, su un esperimento fatto a dei topolini : per studiare la depressione, si prendono dei topolini, si mettono in un secchio pieno d’acqua senza possibilità di aggrapparsi a niente, e si conta quanto tempo passa prima che il topo muoia annegato
Vedete tortura in questo esperimento? Vi sembra che questi topolini siano stati trattati rispettosamente? E che grazie al loro sacrificio, compiuto in questo modo, milioni di umani gioveranno di un trattamento figlio di una branca della medicina priva di qualsiasi barlume di scientificità?
Come poi non parlare del famoso esperimento delle scimmie con le mamme fantoccio per studiare il fenomeno dell’abbandono? Separi le scimmie dalle madri, e le metti a contatto con un peluche oppure con del metallo o ancora meglio con un fantoccio che libera degli aculei appena ti avvicini.
La stessa identica cosa è stata studiata, senza arrecare sofferenze ingiustificate, grazie a dei bambini orfani in Francia post seconda guerra mondiale.
Ma era necessario fare questo per studiare certi fenomeni?
Ancora sperimentiamo per le sigarette ragazzi, di cosa stiamo parlando?
Tra i vari test vi sono: scimmie gravide sono imprigionate in gabbie strettissime per studiare l’effetto che la nicotina ha sui feti; animali costretti a respirare il fumo di sigaretta fino a sei ore di fila, ogni giorno, per un periodo complessivo che può arrivare fino a tre anni; ratti da laboratorio costretti a stare in piccoli contenitori, il fumo di sigaretta viene pompato direttamente nel loro naso; cani e scimmie con tubi attaccati a fori nei loro collo o con maschere legate alle loro facce per forzare il fumo nei loro polmoni; a topi e ratti viene messo del catrame di sigarette direttamente sulla pelle nuda per indurre la crescita dei tumori.
Si potrebbe continuare molto a lungo la lista, ma credo il concetto sia chiaro.
Il tutto per testare un “vizio”
Poi c’è quella categoria che non saprei bene come definire ” Certo è triste che vengano uccisi, ma non esiste alternativa E QUINDI..”
60 anni fa, quando è spuntato il concetto delle 3R, si pensava che avremmo gradualmente smesso di utilizzare gli animali. Ma quando mai
Più gli anni passano, più sono gli animali utilizzati, maggiori sono le specie che vengono torturate! Ogni anno in Europa vengono rinchiusi e studiati più di 10.000.000 di animali
Una tortura non si può migliorare, si deve semplicemente abolire.
E le alternative ci sono : qui ne metto giusto una.
Studiare le cellule cardiache tramite l’esoscheletro di una foglia di spinacio. Ma poi abbiamo gli studi in vitro, quelli con i computer, gli organoidi. Si deve investire nelle metodiche alternative, altrimenti non avremo mai davvero accesso a misure che non prevedano uccisioni di esseri senzienti.
Se ogni anno lo stato finanzia con cifre ridicole chi vorrebbe trovare metodi alternativi (500.000 euro all’anno in totale) come potrà mai emergere la questione?
Che poi, sappiamo che l’80% dei farmaci è metoodrugs – farmaco fotocopia. Sappiamo che la maggior parte dei farmaci funziona su una fetta ridotta di popolazione, detto da un ex vicepresidente di GSK, il Dr. Roses
Quindi? L’affermazione nel titolo è davvero priva di significato, o meglio l’abbiamo analizzata ma non si può rispondere a qualcosa nel momento in cui è già la domanda a essere carente.
Sei contrario alla sperimentazione animale e non vuoi acquistare farmaci di sintesi? Bene, troverai le alternative!
Sei contrario alla sperimentazione animale e pensi che potrebbe succedere di avere bisogno di un farmaco sperimentato sugli animali? Bene, l’importante è che tu guarisca e ti senta meglio. Nella migliore delle ipotesi, quegli animali sono morti inutilmente e grazie alla fortuna si è passati alla fase successiva che poi ha permesso al farmaco di entrare sul mercato.
Diciamo le cose senza giri di parole : sperimentare sugli animali conviene. Conviene ai ricercatori, conviene agli istituti di ricerca, e regala speranze (vane) ai pazienti di malattie rare.