Così funziona l’OMS : i privati decidono dove investire

Chi finanzia l’OMS?

Possiamo davvero sostenere che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia un ente indipendente, scevro da logiche di mercato e conflitti d’interesse?

Due articoli de “Il Sole 24 Ore Sanità” risalenti al 2011, denunciavano come il 76% del budget dell’OMS fosse costituito da donazioni volontarie, perlopiù indirizzate a specifiche attività decise dai donatori.

Uno degli articoli rimarcava testualmente che l’OMS ha perso il controllo prima delle proprie politiche e poi delle proprie finanze”, che “non può più decidere autonomamente quali politiche di salute attuare“; e che il filantrocapitalista Bill Gates, quell’anno avesse annunciato che questo sarebbe stato “il decennio dei vaccini”, ad un’assemblea mondiale dell’OMS (1).

Nel 2010 la “Fondazione Bill & Melinda Gates”, azionista di rilievo del mercato vaccinale, aveva versato donazioni volontarie all’OMS per quasi 220 milioni di dollari, posizionandosi come secondo donatore dopo gli Stati Uniti.

Una fondazione creata dalla Fondazione Gates, la GAVI (“Global Alliance for Vaccines and Immunization“), aveva versato all’OMS altri 39 milioni di dollari. GAVI è una partnership fra pubblico e privato che comprende, oltre alla fondazione Gates, i soggetti privati del capitalismo finanziario, le principali corporations farmaceutiche del settore vaccinale e la Banca Mondiale, che è un’azionista del mercato vaccinale.

 

Ulteriori donazioni, provenivano direttamente da Sanofi Aventis, Glaxosmithkline, Pfizer e Novartis, : rispettivamente il secondo, terzo, quarto e quinto produttore mondiale di vaccini, per fatturato del 2013.
Al 2019, GSK, Sanofi e Pfizer, sono tra i 4 colossi che detengono il primato nell’oligopolio del mercato vaccinale; altri finanziamenti di queste aziende farmaceutiche provenivano da alcune loro fondazioni. Gira e rigira siamo sempre lì.

Il contributo della Fondazione Gates era comunque di gran lunga preponderante, e conferiva alla fondazione un peso superiore a quello della maggior parte degli stati membri, soprattutto dei più poveri. Del resto la fondazione Gates, con 43,5 miliardi $ di patrimonio, pesa tuttora più dell’intera OMS.

Fa notare l’articolo, come l’OMS non disponga liberamente dei finanziamenti privati, perché si tratta in genere di fondi commissionati verso progetti specifici scelti dai donatori stessi. In pratica i donatori finanziano l’OMS giusto perché apponga il suo logo a legittimazione dei loro stessi progetti.

 

“Il mio budget è altamente stanziato, per questo viene indirizzato verso quelli che io chiamo interessi dei donatori”

Margaret Chan

Margaret Chan, ex direttrice generale dell’OMS

 

 

 

 

 

 

 

Nel biennio 2016-2017 le donazioni volontarie all’OMS sono state di circa 3 miliardi e 900 milioni di dollari, quasi l’87% del budget totale (di 4 miliardi e mezzo). Il “British Medical Journaldocumenta che nel solo 2017 l’80% di questi fondi fosse condizionato a una precisa agenda decisa dai “donatori”. La fondazione Gates ha destinato all’Oms quasi 444 milioni nel 2016, di cui circa 221 vincolati a programmi specifici e quasi 457 milioni nel 2017, di cui 213 vincolati. La GAVI nel solo 2017, ha versato all’Oms oltre 150 milioni di dollari. Il giornalista Alessandro Rico, ha documentato che nel solo 2017 le industrie farmaceutiche abbiano direttamente “donato” all’OMS oltre 39 milioni di dollari (senza contare le varie fondazioni che le rappresentano).

Il grave conflitto di interessi e la privatizzazione dell’OMS, sono da tempo denunciati anche dalla dottoressa Nicoletta Dentico, esperta di salute mondiale e che tra il 1999 e il 2004 ha diretto “Medici senza frontiere Italia

 

“L’attività filantropica della fondazione Gates, pur rappresentando solo una piccola parte dei profitti di Gates, è una piccola parte che si misura in miliardi, sufficiente per decidere le priorità del mondo, comprare le politiche dei governi, determinare i programmi universitari, finanziare ONG e attivisti. Quei soldi danno a Gates e al capitalismo finanziario il potere di plasmare il mondo come vogliono.”

Arundhati Roy, scrittrice indiana e attivista politica impegnata nel campo dei diritti umani, dell’ambiente e dei movimenti anti-globalizzazione.

 

Nel 2017, ripetiamo, circa l’80% dei fondi ricevuti dall’OMS erano earmarked, cioè a coprire specifici progetti selezionati dai donatori. Progetti che non sempre collimano con la pianificazione dell’organizzazione, né con le esigenze prioritarie dell’agenda internazionale della salute.  Così, qualcun altro fa il bello e cattivo tempo. La Bill & Melinda Gates Foundation si è affermata come primo finanziatore dell’Oms in termini assoluti nel 2013, e primo donatore volontario nel 2015. L’Oms deve smettere di operare come service provider di molti singoli donatori.

Pensate che quasi il 20% dello staff dell’Oms (circa 1300 persone) è finanziato tramite il programma di eradicazione della polio, che riceve fondi quasi esclusivamente da contributi volontari.

 

A gennaio 2020, anche al Parlamento Europeo c’è stata una interrogazione in merito ai finanziamenti privati dell’ OMS, chiedendosi quali saranno le misure adottate per evitare i comprensibili conflitti di interessi che si genereranno.

Qui la storia della famosa pandemia di influenza, finta dall’OMS con la complicità dei governi per racimolare soldini e vendere vaccini.

Bill Gates, ad Aprile 2020, dichiara : “Non si potranno ripristinare i diritti delle persone sino a quando non sarà vaccinata l’intera popolazione mondiale” Quindi, la persona che ha praticamente in mano l’OMS e può decidere dove investire, allo stesso tempo finanzia la ricerca di un nuovo vaccino per il Coronavirus.

Ma alla fine fanno tutto per il nostro bene, no?

Grazie a Paolo Pignatelli

 

 

 

 

Commenta

Autore dell'articolo: GG

1 thought on “Così funziona l’OMS : i privati decidono dove investire

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *