Quanto è difficile porsi delle domande? Viva il conformismo!

Come è stato possibile, mi chiedevo, per una nazione intera piegarsi alla volontà di un solo pazzo criminale?

Come era possibile, mi chiedevo studiando il processo di Norimberga, che dalle accuse per i crimini commessi contro l’umanità, i nazisti si difendessero asserendo, candidamente, di aver solo obbedito agli ordini?

Oggi lo capisco. Perché con i miei stessi occhi vedo l’inclinazione al conformismo e la spaventosa forgiabilità delle masse. La loro totale attitudine alla de-responsabilizzazione, all’abbandono della capacità critica, all’inerzia, alla pigrizia intellettuale. Costa troppa fatica porsi domande, andare a cercare fonti differenti, comparare dati, prendersi la responsabilità delle proprie scelte, vero? Meglio fare quello che ci dicono gli altri – o meglio, che ci impongono -, così se sbagliamo… in fondo la colpa non è nostra. Meglio rivestire il ruolo dei bravi soldatini, per poter poi rispondere dei propri errori con: “ho solo obbedito agli ordini”. Codardi.

Viviamo in uno Stato con un Capo del Governo eletto da nessuno dove i diritti costituzionali sono stati soppressi.

L’art. 16 della Costituzione garantisce la libertà di movimento. Soppresso. Soppresse anche le uscite negli spazi verdi in solitaria, senza alcuna esigenza reale. Perché, Signor Ministro? Perché voi italiani sieti degli imbecilli e non possiamo darvi alcuna fiducia. Così è.
La massa applaude.

L’art. 17 della Costituzione garantisce il diritto a riunirsi. Soppresso. Perché c’è un virus pericoloso, lo dicono i medici che contano. E chi sono i medici che contano, Signor Ministro? Quelli che decidiamo noi. E gli altri medici con pareri discordanti? Radiati.
La massa applaude.

L’art. 21 della Costituzione garantisce a “TUTTI il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Ma la RAI, il più potente mezzo governativo di comunicazione di massa, istituisce una task force (termine militaresco) per censurare le fake news sul Coronavirus. Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) lancia pure una task force sulle piattaforme online e i big data per censurare le fake news sul Coronavirus. Facebook, nell’ambito di questa sorveglianza sulle libertà, si allinea e consente tramite WhatsApp di segnalare le fake news sul Coronavirus. E quali sono, Signor Ministro, le fake news? Quelle che stabilisce lo Stato, e cioè ogni pensiero che contraddica o metta in discussione le misure adottate dal Governo.
La massa applaude.

Chi si pone domande o adotta comportamenti non in linea con le disposizioni governative va censurato, radiato e sanzionato penalmente. Oggi viviamo in un paese dove una persona che esce di casa per una passeggiata nei boschi, una persona sana che non ha arrecato danni a nessuno – attenzione – è equiparata e perseguitata al pari di un criminale. Viviamo in un paese dove è stato soppresso il principio giuridico della “presunzione di innocenza”, principio già teorizzato nel 1764 nelle opere di Pietro Verri e Cesare Beccaria. Principio secondo cui la regola di giudizio impone di assolvere l’imputato, se non ne sia stata dimostrata dall’accusa la responsabilità, al di là di ogni ragionevole dubbio. Oggi invece ci ritroviamo condanne penali a prescindere, pur non avendo cagionato danni a nessuno, al di là di ogni ragionevole dubbio.
E la massa applaude.


Eppure.

Il presidente dell’ISTAT, Gian Carlo Blangiardo, ha fatto presente che i morti per malattie respiratorie sono stati:

a marzo del 2017: 15.189

a marzo del 2016: 16.220

Ovvero più di 12.352, che è il corrispondente numero di decessi per Covid, a marzo del 2020.

16.220 (2016)
15.189 (2017)
12.352 (2020)

Nel 2017 in Italia sono morte più di 53.000 persone a causa di malattie del sistema respiratorio. Per non parlare delle principali cause di morte:

– più di 230.000 decessi per malattie del sistema circolatorio (ischemie, infarti, problemi del cuore, ecc.)

180.085 decessi per tumori

Malattie per le quali esiste la prevenzione. Ma il Governo cosa fa? Tiene aperte le tabaccherie, autorizza la vendita di alcolici e non fornisce alcuna significativa indicazione per un’alimentazione e uno stile di vita sani.

Già. La massa continui pure a ingozzarsi di TV, a commentare il presunto charme del Premier e a stracciarsi le vesti al grido #iorestoacasa. In attesa del vaccino, ovviamente. Tant’è, da noi esiste anche la coercizione al trattamento sanitario obbligario. Ma a cosa vi serve più l’obbligo? Vi siete trasformati nei bravi Ufficiali di Polizia. E andrete in fila indiana a prendere la vostra dose. Il processo di lobotomizzazione è quasi compiuto.

Arianna Fioravanti

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Autore dell'articolo: GG

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