Giù la maschera : voi siete la malattia!

GIU’ LA MASCHER(IN)A!

In tv, spot realizzati con una rapidità imbarazzante mostrano un mondo mascherato.


Idem fuori dalla tv: guidatori mascherati, anziani mascherati, bambini mascherati, ciclisti mascherati, passanti mascherati che spostano la mascherina solo per una sana boccata di sigaretta.

90.000 morti l’anno per inquinamento atmosferico solo in Italia. Non si è mai visto un singolo governante preoccuparsene. MAI. Non si è mai vista distribuire una sola mascherina antismog. MAI.

80.000 morti l’anno per fumo di sigaretta attivo + 4.000 per fumo passivo. Eppure la gente non ti guarda male se fumi, ma se non indossi una mascherina.

Un inutile, ridicolo, aberrante, fottuto pezzo di carta che lascia passare i virus in entrata e in uscita ma trattiene una innumerevole serie di cose che, invece, dovrebbero uscire, costringendo a un ricircolo forzoso. E pensare che perfino il ricircolo dell’aria all’interno delle automobili si è sempre disattivato automaticamente dopo 15 minuti, per prevenire l’accumulo di CO2 e l’impoverimento di ossigeno.

Ma la mascherina è un simbolo: il simbolo che il potere (a ciascuno capire “quale” esso sia) adopera per mantenere paura, distanza, privazione. Contro le stesse dichiarazioni dello stesso governo, OMS, capo della protezione civile e chi più ne ha, più ne metta.

Questo uso spontaneo e smodato di questi inutili artifizi consente di effettuare perlomeno delle valutazioni statistiche ictu oculi: è sufficiente osservare il numero di fideisti del bavaglio per determinare il livello medio di intelletto, paura e suggestionabilità della popolazione.

Il problema, però, è sistemico e cronico, assai più che acuto e occasionale: è la guerra degli ignoranti e degli inconsapevoli contro verità elementari e naturali. Tutto – ma proprio tutto – nell’ecosistema ha una sua funzione e utilità. Tutto, tranne la società umana di impronta occidentale e consumista. E non è un caso che i fautori di un mondo asettico, di guerre contro i mulini a vento, contro la natura, gli elementi o singole specie, siano persone vuote, dittatori che sono talmente abituati a dire agli altri cosa fare da non avere nemmeno il tempo di capirlo loro stessi.

Oggi sono medici – ma il termine è fuori luogo: showman o business man sarebbe quello appropriato – che conducono imbecilli e distruttive crociate contro ciò che fa parte della vita e dei suoi presupposti, inculcando nel popolino terrorizzato a dovere concetti depravati e deprivanti, come l’idea di passare vite in isolamento, a distruggere l’ambiente e la natura, per proteggersi da malattie per le quali le difese fisiologiche sarebbero la migliore e più efficiente protezione. E, invece, ci si deresponsabilizza dai mali – quelli sì incurabili – che si provocano (vd. fumo, inquinamento, alimentazione dannosa, stress, etc.), per combatterne di effimeri e illusori mediante azioni che somigliano a crociate nel nome del dio della scienza (scemenza?).

Voi, però, della salute non sapete niente: siete “medici” di nome, ma di fatto siete burocrati, o guest-star televisive. Siete persone brutte dentro e fuori, malate dentro e fuori. E come potreste saperne di salute, se non sapete cosa sia l’essere umano? Per voi, solo macchina biologica basata su codici binari: “acceso o spento”, cioè “vivo o morto”, oppure “sano o malato”. Ma la salute non è soltanto l’assenza di malattia, così come la malattia non è soltanto l’affezione di un organo o apparato o sistema.

La malattia di un essere umano è, in primo luogo, la sua incapacità di svolgere le funzioni che gli sono naturali: nascere, crescere, giocare, conoscere, esplorare, relazionare, amare, odiare, gioire, soffrire, perdere, trovare, cadere, rialzarsi, ammalarsi, guarire… e anche morire.

Voi, che volete un essere umano inerte, ridotto alla sua condizione biologica di sano/infetto, controllato, isolato, mascherato, spaventato, comandato, asservito… voi SIETE la malattia.

Carlo Prisco

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Autore dell'articolo: GG

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