L’epidemia silenziosa: atleti e vaccinazioni

Quale è stato l’impatto delle vaccinazioni nel mondo dello sport?

Una campagna vaccinale partita ormai da quasi un anno, che ha coinvolto miliardi di persone in tutto il mondo.
Giovani e anziani, figli madri padri nessuno escluso! Tra questi, anche la categoria degli sportivi si è sottoposta a questo trattamento medico.

Tennis

Sicuramente, lo sportivo che più ha fatto rumore è stato Novak Djokovic, che al momento sta valutando se presentarsi o meno agli Australian Open- non è chiaro se verrà stabilita una proroga per gli atleti non vaccinati. Al momento sembra che la WTA abbia permesso alle atlete non vaccinate di partecipare a patto di effettuare a Melbourne una quarantena di 14 giorni, vedremo cosa sceglierà la ATP-

Novax Djokovic : un modello da seguire?

 

Rimanendo nel mondo del tennis, polemiche sono arrivate da un top100, Jeremy Chardy, che ha dovuto interrompere la stagione una volta vaccinatosi.

Dal momento in cui mi sono vaccinato (tra le Olimpiadi e gli US Open) sto male. Ho dei problemi, non riesco ad allenarmi. Molto difficile questa situazione perché non so quanto a lungo potrà durare. Per adesso, la mia stagione è finita.
Frustrante, perché avevo iniziato la stagione molto bene, stavo giocando anche molto bene ed alle Olimpiadi mi sentivo in forma.
Frustrante, perché soprattutto non ho altri 10 anni per giocare. Mi pento di essermi vaccinato, ma non potevo sapere che sarebbe successo questo.
Avrò 35 anni a Febbraio, per cui adesso potrei essere negativo, ma questa è la prima volta in cui penso che questa stagione potrebbe essere l’ultima. Non voglio pensarci… è difficile perché mi stavo divertendo e voglio giocare più a lungo.”

Per completare, condivido le ultime parole del numero 2 al mondo, Medvedev

«Voglio mantenere segrete le mie questioni mediche, che si tratti del problema del vaccino, come una ferita alla gamba o alla testa, ovunque. Il tennis è uno sport brutale uno contro uno e qualsiasi informazione che dai al tuo avversario può andare contro di te. Se gioco in Australia, tutti sapranno se sono vaccinato o meno. Ecco perché ho detto che voglio andare, ma non dirò che mi vedrete: lo vedrete a gennaio».

Basket

Nel mondo del basket, per mesi ha fatto discutere la posizione di LeBron James, adesso chi è sulla graticola è soprattutto Kyrie Irving, uno dei playmaker più forti della storia di questa disciplina. Al momento, per le restrizioni vigenti nel suo stato, è fuori squadra – niente allenamenti e niente partite con i Nets. Non è l’unico, ma la lega statunitense ha già superato il 90% delle somministrazioni. Attraverso una martellante propaganda e restrizioni sempre più forti, sono riusciti a convincere quella fetta di giocatori afroamericani che tendenzialmente negli Stati Uniti hanno spesso, e giustamente, diffidato delle istituzioni mediche.

“Stiamo assistendo ad un esperimento scientifico nel mondo reale”: NBA e vaccinazioni

Calcio

Nel mondo del calcio, ogni Lega adotta protocolli diversi. In serie A solo alcune società hanno dichiarato di avere il 100% di vaccinati, per l’Inter anche il settore giovanile; per il resto, non c’è l’obbligo di divulgare la lista dei giocatori vaccinati: nella Juventus ad esempio, Rabiot è non vaccinato. In Premier League la metà dei giocatori non è vaccinata.
Stupisce però l’elenco fatto dal Berliner Zeitung, quotidiano tedesco, su tanti calciatori e non solo che hanno avuto durante questa stagione problemi cardiaci.
Il più famoso è il caso del calciatore del Barcellona, Aguero, che addirittura medita il ritiro dal gioco. Decine di segnalazioni di infarti, problemi cardiaci, malori improvvisi e morti in tutti i campi d’Europa: ragazzi del settore giovanile, calciatori, anche dirigenti.
Soltanto qualche giorno fa, la storia di un 30enne morto a Viterbo per un malore improvviso durante una partita a calcetto con gli amici: aveva ricevuto la seconda dose tre giorni prima ed era un soggetto senza patologie pregresse, come sottolineato dall’autopsia. Ci sarà giustizia per la famiglia di Jajov Adenan?
A livello professionistico, il caso di miocardite per un giocatore del Sassuolo, Obiang. Così si è espresso un medico del Policlinico di Modena

E con questo cosa voglio dire?
Tutti i calciatori morti nelle ultime settimane sono sicuramente legati alla vaccinazione? Non possiamo affermarlo con certezza ed allo stesso modo non possiamo escluderlo con certezza.
Come minimo, andrebbero compiute indagini epidemiologiche per analizzare questi segnali.

Lo stesso medico ha poi aggiunto che in effetti è “difficilmente documentabile” non in quanto sia impossibile, ma che stabilirlo con certezza è difficile. E sappiamo bene perché: il problema principale, oltre alla sottosegnalazione da parte degli addetti ai lavori, è nello stesso algoritmo della vaccinovigilanza, che rende quasi impossibile stabilire delle correlazioni di causalità. Inoltre, come bene ha evidenziato l’Osservatorio epidemiologico Pugliese, c’è un mondo di differenza tra una farmacovigilanza attiva e passiva.

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Altri sport

Ancora in Italia, il caso della pallavolista della Volley Bergamo, Francesca Marcon, che ha sviluppato una pericardite

“Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo? Non esiste una forma di ‘risarcimento’ per chi subisce danni a livello di salute dopo aver fatto il vaccino? Premetto che non sono no vax, ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta e ne ho avuto la conferma”

Altri sportivi francesi hanno sofferto importanti reazioni avverse.
Il caso più famoso è sicuramente legato al mondo dell’atletica: partiamo dallo sprinter Christophe Lemaitre, che ha dovuto rinunciare a difendere il suo titolo ai Campionati Francesi ed alla partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo.
Questo il comunicato rilasciato a fine Giugno, con le parole dei suoi allenatori, Pierre Carraz e Thierry Tribondeau- persone che quindi hanno accesso ai dati prima e dopo ed hanno visto nella realtà come sia cambiato l’atleta.

“Non è ancora al 100% delle sue capacità fisiche, soprattutto a causa di gravi reazioni al vaccino COVID-19
C’è stato un periodo in cui i suoi test erano eccellenti,poi è stato vaccinato, e non lo abbiamo più riconosciuto. Non ha senso andare ai Giochi solo per essere eliminati nei playoff”

Rimaniamo nel mondo della atletica: la triatleta Suzanna Newell, che ha raccontato la sua storia durante una manifestazione a Minneapolis, vi lascio un estratto della sua storia:

“A quel punto, dopo la seconda dose, tutta la mia vita è cambiata. Ora sono gravemente disabile. sono stata per lungo tempo ciclista e triatleta. Non avevo patologie e avevo uno stile di vita sano. Ero abituata a una vita piena energia e altamente motivata. Amavo mantenere il mio corpo e la mia mente forti e con disciplina. Da quando sto male, ho zero motivazione o energia e sono in uno stato costante di estrema stanchezza. Ora sono un’assidua frequentatrice di studi medici con pochissime risposte e molti test dolorosi. Sono andata da un neurologo, reumatologo, cardiologo, ginecologo, neuro-oculista e fisioterapista. Mi è stata diagnosticata un SFN (“small fiber neuropathy”, neuropatia delle piccole fibre) e una malattia autoimmune, ma arrivare a queste diagnosi è stata una lotta.
Questa non è una pandemia di non vaccinati, questa è una pandemia di traumi. Siamo inutilmente traumatizzati perché i nostri casi vengono trascurati, diagnosticati erroneamente o nascosti. Non siamo creduti e la nostra fiducia nei media e nel governo vacilla. Ora ci viene chiesto di fare qualcosa ai nostri corpi che sappiamo può causare problemi. Non avevo paura del vaccino quando l’ho ricevuto. Ero entusiasta di fare la mia parte per il mio paese, ma dov’era il mio paese ora che sono stata danneggiata.”

Ancora due racconti dalla Francia, direttamente dai profili dei protagonisti: parliamo di Florian Dagoury e Antoine Méchin.

Florian, campione mondiale di apnea statica, ha raccontato la sua storia attraverso Instagram, di quanto sia cambiata la sua vita e soprattutto quanto sia cambiato il suo corpo. Possiamo davvero dire che un atleta del suo calibro non sia in grado di capire il suo corpo?

Voglio soltanto condividere la mia seccante esperienza post vaccinale e magari avere qualche testimonianza di storia simile da voi Freedivers. State meglio adesso?
Dopo la mia seconda dose, ho notato che il mio battito cardiaco era decisamente più alto del normale, e le mie capacità di trattenere il fiato decisamente diminuita.
Durante la notte, adesso ho tra i 65 ed i 70 bpm; prima della vaccinazione, tra i 37 ed i 45 bpm.
Quando sono sveglio, adesso ho sempre oltre 100 bpm, anche quando sono rilassato. Prima stavo sui 65 bpm.
Una volta ho anche raggiunto i 177 bpm mentre cenavo con i miei amici!!!!
Dieci giorni dopo la seconda dose, sono andato da un cardiologo che mi ha detto come questo sia un comune effetto collaterale del vaccino Pfizer, niente da preoccuparsi, riposo e sarebbe passato.


Sono passati quaranta giorni, e nessun miglioramento. Sono andato da un altro cardiologo che mi ha diagnosticato una miocardite e rigurgito mitralico. In pratica, una infiammazione del cuore causata dal sistema immunitario ed alcune perdite di sangue dalla valvola che non si chiude più perfettamente.
Adesso soffro per raggiungere gli 8 minuti (suo record oltre 10min), e sento anche a volte un urgente bisogno di respirare.
In generale, direi un peggioramento del 30% sulle mie prestazioni.
Ai Freedivers nel mondo dico solo questo: scegliete un vaccino fatto alla vecchia maniera e non questi ad mRna.

Antoine, triatleta che ha denunciato in un post su Facebook una embolia polmonare post vaccinazione.

“La mia stagione sportiva finita a seguito di un’embolia polmonare dovuta al vaccino anti covid
Prima dose Moderna alla fine di giugno.
Due settimane dopo, mentre sono nei Pirenei per allenarmi con l’amico @arnaudguilloux, inizio a sentire una sorta di oppressione, un peso al petto. Partecipo poi a un trial tornando a casa e su questa corsa sento di essere senza fiato e di avere un dolore al braccio sinistro, alla schiena e al cuore.
Il giorno dopo, il 18 luglio, il mio medico mi raccomanda di andare a fare gli esami all’ospedale di Sante. Nessun problema rilevato, mi dicono che è sicuramente connesso allo stress e alla fatica.
Così vado negli USA per fare l’IM Lake Placid. Quando non mi sforzo troppo a livello cardiaco, non soffro molto e quindi la corsa va bene per me, senza provare qualche fastidio importante.
Dopo la mia pausa sportiva di qualche giorno dopo l’Ironman, sto gradualmente riprendendo su intensità basse, sento di non essere molto in forma, ma nessun dolore preciso. Allora faccio la mia seconda dose di vaccino per nuotare in piscina.
Sento di essere frustrato sugli sforzi ad alta intensità, a volte ho un fastidio al petto e alle spalle, ma non sono preoccupato. Faccio la D1 di Duathlon sapendo di essere frustrato, e il giorno dopo la corsa sento di più questa oppressione toracica.
Ne riparlo con il mio medico sull’insistenza di un amico sponsor che non mi aveva trovato in salute, @jardinsdesaintonge, e questo giorno mi reco a Bordeaux per un appuntamento dal cardiologo. Spiego i miei sintomi, e il cardiologo ultra competente di @medical.stadium mi spiega il numero crescente di reazioni post vaccino di questo tipo e mi prescrive urgentemente una scintigrafia.
Oramai sono in terapia e spero di ritrovare le mie capacità polmonari (3/6/9/12 mesi??). Mi attende riposo ed allenamenti di bassa intensità per diversi mesi.
Triste realtà, triste misura, triste governo.”

Anche qui, la situazione è stata giudicata innocua da alcuni professionisti e torniamo al discorso precedente: sottosegnalazioni, per ignoranza o pressioni varie, e problemi legati all’algoritmo!

In Formula 1, ha fatto scalpore il caso di Alan Van der Merwe, il medical driver della F1. Non vaccinato, non potrà partecipare a questo finale di stagione ed a gran parte della prossima. Perché è paradossale? Alan ha contratto il covid, due volte. Come logica vorrebbe, anche attraverso i dati a nostra disposizione, avrebbe tutte le ragioni per non vaccinarsi e comunque poter lavorare.
Alcuni paesi in cui si disputano i Gran Premi rimasti permettono l’accesso alla gara esclusivamente in possesso di certificazione vaccinale. La nostra situazione italiana è tremenda, certo che altri paesi non scherzano!

Alan ha fatto alcune riflessioni davvero interessanti- ricordate che lui sarebbe un novacs– sul suo profilo Twitter.
Per questi suoi pensieri, è stato accusato di fare disinformazione, di meritarsi il licenziamento ed anche di morireCosì è se vi pare. Ad averne di altri pensieri così!

“Sono pienamente consapevole che sarò potenzialmente meno utilizzabile o che la mia libertà di movimento sarà limitata dalle mie scelte. Il fatto che non preferirò la convenienza alla mia salute non significa che prendo decisioni per egoismo. Tutti noi vogliamo solo essere sani. In Svizzera (sono per metà svizzero) e in altri paesi occidentali, l’aver contratto l’infezione in precedenza conta tanto quanto un vaccino. Spero dunque che valga lo stesso anche lì. Credo che quei paesi sappiano cosa stanno facendo, e rispetto le norme più restrittive di quelle nazioni che non consentono l’ingresso a coloro che non sono vaccinati. Continuerò a seguire le linee guida di sanità pubblica, ridurre per quanto possibile ogni rischio, e rispetterò le decisioni degli altri in maniera equa. Non è necessario polarizzare o creare odio per ogni discussione che facciamo su mascherine e vaccini.  A scanso di equivoci: se vuoi farti vaccinare, fallo. Sono favorevole ai vaccini per coloro che vogliono e possono averli”.

Ripeto ancora una volta: come minimo, questi segnali dovrebbero aprire serie indagini epidemiologiche.
Senza voler colpevolizzare a priori ed a ogni costo!

Parliamo di dispositivi medici immessi sul mercato velocemente, che per forza di cose non hanno potuto analizzare a fondo la qualità e la quantità degli effetti avversi, soprattutto in una popolazione particolare come quella degli sportivi.
Sarebbe fondamentale, visto che parliamo di persone seguite quasi giornalmente da equipe mediche, dalle quali si potrebbero ricavare dati e provare ad elaborare delle conclusioni a riguardo.

La domanda quindi potrebbe essere: questi studi verranno portati avanti, o saranno parole al vento?

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Autore dell'articolo: GG

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