Maxi campagna vaccinale nel nord-est italiano : quasi mille al giorno!

Vaccinazioni nei palazzetti : quasi mille al giorno

Ma un tocco di farmacovigilanza attiva no, vero?

«In poco più di quattro settimane saranno interamente garantite le vaccinazioni anti-Hpv, Papilloma virus, i richiami difterite-tetano-pertosse-polio e le vaccinazioni contro il meningococco A, C, W, Y agli adolescenti delle classi di nascita 2006 e 2008, complessivamente circa 15.000 adolescenti. Questa nuova massiccia operazione di sanità pubblica, condotta su grandi numeri di adolescenti segna un passo avanti importante nell’ambito della ripresa delle nostre normali attività, anche per quanto riguarda la prevenzione. Questa innovativa, quanto impegnativa, modalità di esecuzione delle vaccinazioni ci consentirà un recupero in tempi brevissimi delle vaccinazioni sospese nel periodo del picco epidemico».
Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl trevigiana

Non vi sentite già un pò meglio? In sole quattro settimane recuperiamo tutto, mannaggia al Coronavirus, e vacciniamo migliaia di adolescenti nei palazzetti dello sport del nord Italia. Abbiamo il quadrivalente per la meningite, che sappiamo come renda più virulenti ed aggressivi altri ceppi. Abbiamo i richiami del DTP, di cui si sanno ormai da tempo le conseguenze. E per concludere in bellezza, abbiamo l’anti HPV, con la sua storia che qui più volte abbiamo raccontato. Partendo dalla approvazione tramite frode, per finire alle allucinazioni di massa con cui l’establishment medico voleva chiudere la questione.

Ma poi, in questo palazzetto dello sport, avranno organizzato un’area per delle eventuali reazioni avverse? Chissà.

Ecco il trucco

Sfruttando l’emergenza Coronavirus, grazie alla quale le persone hanno sviluppato molta più paura nei riguardi dei germi, e di conseguenza anche fiducia nelle vaccinazioni, così si comporta il sistema sanitario : un boost che rientra tra gli obbligatori, il DTP, e due che obbligatori non sono, il quadrivalente per la meningite e l’HPV.
Diciamo che il lavaggio del cervello ai medici viene fatto da tempo, grazie alle martellanti notizie dei media anche i cittadini nemmeno si sono posti la domanda se fossero obbligatori o meno, andiamo a vaccinare!
Chissà se anche questo anti HPV sarà somministrato ai maschi?

La storia di Colton Barrett, paralizzato ed ucciso dal vaccino anti HPV

Prima di andare al campo scout, il medico ha consigliato a Colton di fare il vaccino per l’ HPV, dicendo a sua madre che lo avrebbe aiutato a prevenire il cancro un giorno alla moglie. In poche settimane Colton è diventato paralizzato dal collo in giù. È entrato in ospedale il 17 febbraio, dove ha trascorso 88 giorni in terapia intensiva.
Queste alcune parole della madre del ragazzo

Ero così ingenua, credevo a tutto quello che diceva il medico. Cavolo, se il medico dice qualcosa, è lui quello che è andato all’università, sa il fatto suo.  Quindi, naturalmente, si fa quello che raccomandano; ed è  quello che ho fatto. È stato il suo medico per tutta la vita.  È stato il mio medico da quando ero adolescente e mi fido ancora di lui, di molte altre cose. Ora, quando si tratta di vaccinazioni, non ho fiducia in nessuno.”

La storia di MIA e l’HPV

Lei è Mia, una ragazza di 12 anni che il 21 settembre 2016 si è vaccinata contro l’ HPV. Questo video risale al 22 settembre 2016, il giorno DOPO la vaccinazione. La correlazione temporale è il primo indizio nella farmacovigilanza, e diciamo che per il Gardasil le polemiche non sono state poche.

Alcune parole della madre, Gini :

“Quello che trovate su questa pagina mostra quello che è successo davvero negli ultimi tempi a mia figlia. E’ vero, nel 2015 è stata colpita da una malattia che aveva influito sulla sua capacità di reggersi in piedi. Ma aldilà di questo, lei riusciva a muovere le gambe, a fare fisioterapia, e dopo il trattamento si è totalmente recuperata. Il giorno dopo la vaccinazione aveva le gambe pesanti, ed in poche ore ha avuto difficoltà ad usarle. Nei mesi successivi, ha perso la capacità di usare tutto il suo corpo. Io adesso voglio soltanto un piano terapeutico che possa aiutare a far stare meglio mia figlia, non sono contro i vaccini ma credo che mia figlia abbia avuto una complicanza a causa del Gardasil. Tutto questo non è una finzione, è la nostra vera vita.”

Cosa possiamo aggiungere? Probabilmente era un soggetto predisposto, e la sua infezione delll’anno prima lo testimonia, ma grazie ai rigidi protocolli standard per cui tutti devono ricevere le stesse identiche cure, ecco quello che può succedere per negligenza e incapacità di voler migliorare, e probabilmente il Gardasil è stata la goccia a far traboccare il vaso, un colpo di grazia.

E la vaccinovigilanza attiva?

Qualcuno di voi ricorderà quei famosi 21.000 e rottieventi avversi segnalati dall’AIFA giusto? Ecco, il 70% delle segnalazioni proveniva da una singola regione italiana, e soprattutto con una vaccinovigilanza fatta in modo passivo.
Quale è la grande differenza? Nella vaccinovigilanza attiva, sono i centri vaccinali che si occupano di recuperare i dati e poi analizzarli. Come?  Prima di tutto, i genitori hanno firmato il consenso informato per partecipare a questo studio, durato 18 mesi, ed è stata consegnata loro una scheda prevaccinale dove inserire diversi dati sul bimbo e sulla famiglia. Hannopartecipato allo studio 12 centri vaccinali pugliesi. Successivamente ai genitori è stato dato un diario, il “Diario post vaccinazione” attraverso il quale per 20 giorni segnalavano gli effetti avversi, qualcosa di diverso che notassero nel bebè insomma.
Dopo questo lasso di tempo, attraverso un contatto telefonico, sono stati raccolti questi dati, poi analizzati dall’ Osservatorio Epidemiologico Regionale

Parole al vento.

 

Il Gazzettino

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Autore dell'articolo: GG

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