Definiamolo come quel processo schematico attraverso il quale il medico si prefissa di portare alla guarigione il paziente.
Nella storia della medicina occidentale,siamo partiti da
cause che non si vedevano (demoni,punizioni divine)
e siamo arrivati al punto in cui è strettamente necessaria l’evidenza clinica (medicina basata sull’evidenza)
In altre parole,da una componente esclusivamente spirituale
ad una componente esclusivamente materiale
Possiamo considerare questi due aspetti come gli estremi opposti della medaglia?
Modello biomedico e Modello biopsicosociale
Il modello biomedico si basa su capisaldi cartesiani, res cogita e res extensa sono due cose distinte e separate.
La peculiarità dell’essere umano è il raziocinio “cogito ergo sum” ed il corpo è un oggetto da curare.
E’ una macchina che necessita del meccanico. Si identifica la malattia,si prestabilisce un percorso di cura attraverso un metodo scientifico
Passano gli anni, gli strumenti a disposizione aumentano,il divario fra mente e corpo si fa sempre più ampio.
Da un modello “semplicemente” paternalistico,in cui il medico decide diagnostica e cura,siamo oggi arrivati ad un modello biomedico consumistico,in cui il paziente,avendo a disposizione più informazioni,decide il trattamento ed il medico si limita a prescrivere.
Viene meno il rapporto fondamentale fra medico e paziente.
E tante grazie alle case farmaceutiche : il paziente è al centro,ma solo per essere bombardato da decine di farmaci diversi.
Il modello biopsicosociale mette il paziente al centro.
La malattia non più considerata solo attraverso l’evidenza clinica oggettiva,ma anche attraverso la rappresentazione soggettiva della malattia da parte del paziente. Si valorizza il paziente.
Non più solo biologia,ma anche aspetti psicologici e sociali.
Si dice che la virtù stia in mezzo,il tempo ci dirà quale sarà il modello medico dei prossimi anni
