Cannabis e autismo : una terapia che può cambiare la vita

Tante storie diverse, entrambe con la stessa fine : la cannabis funziona, e lo fa anche bene.

Non è la prima volta che parliamo di Cannabis e non sarà l’ultima.


Abbiamo raccontato tempo fa la storia di Charlotte , affetta dalla rara sindrome di Dravet, e quella di Alexis, anche lei affetta da epilessia : due bimbe che grazie alla cannabis sono tornate a vivere.
Come abbiamo visto tempo fa la storia di Larry, un anziano colpito dal Parkinson che prende vita poco tempo dopo aver ingerito un po’ di sostanza.

Addirittura Alexis è diventata un’attivista per la legalizzazione di questa pianta! 

Sembra proprio che la cannabis  sia anche un toccasana per chi è autistico.

Oggi parliamo di Kara, una bimba autistica che sin da piccola ha sofferto di convulsioni ed autolesionismo. Ha sempre avuto un team di dottori alle sue spalle, ed al momento prende 8 farmaci diversi. In questo video vediamo un piccolo spaccato della sua vita, in cui Kara viene trattata con Cannabis ricca in THC e CBD vaporizzata, per evitare anche i danni della combustione.


Alcune parole del padre, Mark : ” Io vivo in Texas e tratto mia figlia illegalmente con la Cannabis. Voglio raccontare la nostra storia nella speranza di cambiare la situazione nel mio stato. Noi non siamo contro i dottori, ma sappiamo che la Cannabis è stata ed è la migliore medicina nel trattamento soprattutto dei momenti di sofferenza acuta. Ed ha sempre funzionato, al 100%, in pochi minuti si ristabilizza e di solito il suo buon umore dura tutto il giorno. Non abbiamo osservato alcun effetto avverso, ed al contrario da quando ha iniziato quessto trattamento..lei ha iniziato a vivere davvero, miglioramenti nello sviluppo, più cosciente di sè e più concentrata.
Adesso è il momento per parlarne e risolvere questa situazione : speriamo di essere ascoltati dai media dalle persone e dai legislatori. “

Sono bastati due giorni di terapia a Jonathan Jr. per recuperare la parola.

Affetto da un neuroblastoma dall’età di 10 mesi, gli è stato diagnosticato l’autismo a circa 18 mesi. Da lì, per i genitori è stato davvero difficile.

“C’è stato un periodo, nel 2016, dove non potevamo realmente concentrarci sulle nostre due figli. Kalel non dormiva mai la notte, non aveva contatto visivo con noi. Per non parlare delle feste! Solitamente, dopo poco tempo eravamo costretti ad andare via, perchè diventava aggressivo con tutti i bambini. Dopo che una volta aveva praticamente picchiato tutti gli altri, quella sera abbiamo parlato e deciso che l’avremmo fatto. E lo volevamo entrambi : prima non aveva mai preso un farmaco per la paura di qualche effetto avverso. Quando abbiamo deciso di somministrargli la cannabis, avevamo in programma una festa con dei vecchi amici.
Questa volta invece no, era buonissimo.”

Le parole del Dr. Rimland, fondatore dell’ Autism Society of America

“Le evidenze finora disponibili suggeriscono che la cannabis terapeutica potrebbe essere un trattamento che porta benefici, ed inoltre meno danni rispetto ai farmaci che solitamente i medici prescrivono”

Raccontano poi i genitori del suo problema con il linguaggio :

Non parlava, prima di questa terapia comunicava con i gesti o con suoni gutturali. Entro pochi giorni sono arrivate le prime parole, e dopo una settimana anche frasi di senso compiuto. La sua prima frase è stata “è buio qui, non vedo nulla!” Quella sera, dopo anni, ha dormito una notte intera, ed il giorno dopo sembrava rinato.
Finalmente, vediamo un futuro”

Qui la storia di Jonathan : preparate i fazzoletti

 


Non vorrei risultare complottista, però poi è evidente che, se non viene consegnata a chi ne ha bisogno, che devi pagare cifre spropositate, o che sei costretto a rivolgerti al mercato nero, c’è chiaramente qualcosa che non funziona.

Legalizziamo questa pianta, subito.
Ne avete bisogno? Coltivatela, mettetevi d’accordo con altri che ne hanno bisogno
Non voglio che siano parole al vento, perché i risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti.

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Autore dell'articolo: GG

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