Nuove frontiere della biologia : si ri-alzerà il sole della Scienza?

“Quando il sole della scienza è basso, le ombre dei nani sembrano giganti”

Questa frase mi è rimasta impressa, perchè credo che rifletta bene il momento storico in cui ci troviamo. Andiamo dritti al sodo : da un lato abbiamo la pillolina per il cuore, gli effetti collaterali ed avversi dei farmaci, e dall’altro abbiamo Scienziati che parlano di Acqua, di domini di coerenza, di un futuro in cui probabilmente utilizzeremo l’acqua, i campi elettromagnetici, le frequenze, per curare le malattie. A prescindere dal tempo che ci metteremo, stiamo letteralmente parlando di due universi distinti e separati anni luce.
D’altronde, come diceva il grande Emilio Del Giudice (citato da tutti i relatori che hanno parlato di acqua) “noi siamo fatti al 99% da molecole d’acqua e studiamo soltanto l’1% del nostro corpo”

Rimasto davvero affascinato da questi relatori e le loro relazioni, avrei voluto avere un background più solido per capirne di più. La parte sulle nanopatologie è stata anche interessante, qualcosa di cui personalmente conoscevo molto poco.

 

 

Ha iniziato i lavori uno scienziato danese,  Nikolay Blom, che ha parlato principalmente di acqua. Mi è rimasto impressa questo esperimento, Floating Water Bridge. Quando raccontava la sua storia, era davvero sorpreso di come si siano evolute le cose. Negli anni 90 studiava degli argomenti che ancora non avevano un nome, perchè erano quelle le nuove frontiere. Adesso invece hanno un nome, e nuovi esperimenti nuovi argomenti sono diventate le nuove frontiere. Davvero interessante e molto bravo, soprattutto perchè ha cercato di utilizzare un linguaggio non troppo tecnico per permettere a tutti di capirci qualcosa.

 

 

 

 

 

 

Dopo di lui, ha preso la parola uno scienziato russo, Vladimir Voeikov, che ha spiegato gli studi di un biologo ungherese del 900, Bauer, parlandoci di Biologia teoretica. In poche parole, questa disciplina cerca di spiegare che tutti gli esseri viventi sono modi d’essere specifici che si distinguono non perché alcuni subiscono la realtà e altri invece la formano, ma per il diverso modo in cui tutti organizzano, a partire da se stessi, il loro mondo-ambiente.
Il mondo, la vita, si basa sul non equilibrio, questa è la prima legge di questa scienza. Ricordo poi un suo commento molto interessante ” la biologia che viene studiata alle scuole ed all’università è sbagliata”

 

Successivamente, è stato il turno di Giulio Tarro, che ha inaugurato la cattedra di virologia oncologica all’università di Napoli, candidato premio Nobel per la medicina, ed ha anche scoperto il virus sinciziale. Sinceramente, mi sarei aspettato un intervento di altra caratura, diciamo perlomeno bilanciato, perchè detto molto brevemente è stata una apologia alle vaccinazioni a senso unico. Quanto fanno bene, quanto hanno fatto bene, quanto faranno bene, citando come esempio l’anti HPV. Ha riconosciuto l’esistenza di un movimento contrario alle vaccinazioni sin dall’inizio di questa procedura, e l’esistenza dei danneggiati, dei “bambini autisti” (errore che avrei potuto capire 1 volta, ma 3 volte è un pò strano) sottolineando come il vero problema sia, secondo lui, la mancanza dei risarcimenti.  Ricordavo come si fosse espresso in maniera critica anni fa, (mentre oggi cambia un pò argomenti e toni) e sarebbe stato bello soprattutto alla luce della recente commissione parlamentare sui militari, ascoltarlo su una questione che aveva già affrontato. Ma pazienza, forse doveva dire queste cose?
E siamo quindi arrivati al turno di Luc Montagnier, non c’è bisogno di nessuna introduzione direi.
Intervento completo, equilibrato, fatto con buon senso. Ha parlato di fattori tossici ambientali, che appunto variano dall’alluminio presente nei vaccini, citando gli studi di Roman Ghirardi, o il glifosato citando la ricercatrice del MIT Stephanie Seneff. Una delle controargomentazioni primarie ai suoi studi sostiene che l’autismo sia genetico, ne abbiamo già parlato qui. Tornando a noi, queste alcune sue considerazioni “Non è più possibile sostenere come diceva Pasteur, un microrganismo una patologia una cura. Il mondo è molto diverso da qualche tempo fa. C’è maggiore inquinamento chimico ed elettromagnetico e aumenta la frequenza di malattie neurodegenerative, artritiche, cancro, autismo. Per questo dobbiamo essere cauti quando proviamo nuovi tipi di vaccini soprattutto quelli obbligatori. E la scienza deve includere tutti i fatti, anche quelli non in linea con teorie precedenti. Se parla solo degli aspetti positivi delle vaccinazioni, eludendo il resto, creiamo una pseudo scienza” Ha ricordato ad esempio i casi di vaccinazioni per l’epatite B legati alla Sclerosi Multipla, o al fallimento della vaccinazione Dengue nelle Filippine. Ha poi ricordato più di una volta, molto semplicemente, e non capisco come ancora ci siano persone e supposti professionisti che lo reputano un contrario ai vaccini, che lui è “a favore di vaccini che siano più sicuri e più efficaci!” Se non capisci, sei di coccio insomma. Altra cosa interessante che ho notato, è che nelle discussioni con gli altri relatori lui era sempre “sul pezzo” e non sbagliava un colpo. E lui sarebbe un vecchio che non capisce più nulla?

 

 

Nel pomeriggio, è stato il turno di Morando Soffritti, già direttore dell’Istituto Ramazzini di Bologna, che ha parlato del legame fra inquinanti ambientali e tumori, soprattutto concentrandosi sulle onde elettromagnetiche a bassissima frequenza ed alle radiofrequenze. Un intervento davvero interessante, anche perchè ha presentato per la prima volta il suo ultimo studio, ahimè condotto su animali : ha dimostrato in pratica che vivere nei pressi delle antenne è decisamente un rischio cancerogeno. Ha aperto poi le porte su alcune situazioni : Raccontato aneddotto sull’aspartame : nato come protettore gastrico, chi lo aveva scoperto si era reso conto della sua “dolcezza” assaggiandolo, ed è passato immediatamente dalla industria farmaceutica a quella alimentare. Corsi e ricorsi storici, per diversi anni non è stato approvato. In maniera del tutto casuale, la Monsanto sganciando bei cash, ha convinto l’FDA della bontà di questo prodotto. In maniera del tutto casuale, quel board che lo aveva approvato, è poi finito a lavorare per diverse grandi industrie.
Negli anni ’80, lui ed il suo team avevano investigato sull’aspartame, utilizzato soprattutto nelle bevande dietetiche, trovandolo..cancerogeno. Ed avendo a disposizione sia dati epidemiologici che strumentali (ricordate questo particolare), avevano consegnato tutti i dati allo IARC. Bene, quei dati sono stati ignorati, nonostante poi università americane avessero ripetuto gli stessi esperimenti con gli stessi risultati. Sono stati necessari più di 30 anni (e nel mentre bevevamo e bevevamo..) prima che la Pepsi nel 2012 e la Coca Cola qualche anno dopo, rimuovessero l’aspartame dalle loro bevande dietetiche.
Si è ovviamente parlato di telefonini, e nel 1994 con il suo team di ricerca aveva chiesto alla TIM un aiuto sia economico che pratico per condurre uno studio lungo (eravamo ancora agli inizi della telefonia mobile, con meno di 4 milioni di unità) e capire in che modo e se i telefonini potessero essere dannosi. La TIM ha rifiutato per mancanza di fondi, in maniera del tutto casuale. Quando poi ha consegnato allo IARC dei dati sulle onde elettromagnetiche esclusivamente epidemiologici, e non sperimentali (ricordate prima?), questa volta lo IARC ha risposto dicendo ” non possiamo considerarle, perchè servono risultati sperimentali per cui tuttora al momento queste onde fanno parte del gruppo 2B, possibilmente cancerogene.
Divertito il commento del Dr. Soffritti ” Quindi se noi consegniamo dati epidemiologici, ci rispondono che servono quelli sperimentali. Se li consegniamo entrambi, ci ignorano.”

Parole semplici ed altrettanto forti, non trovate?
Lascienzah?

 

 

Successivamente è stato il turno di Sonia Manzo, tossicologa ambientale dell’ ENEA, che ci ha parlato di ecotossicologia delle nanoparticelle. Purtroppo per un imprevisto mi sono assentato qualche minuto, ma sono riuscito a estrapolare qualcosa. Molto brevemente, noi viviamo immersi nelle nanoparticelle, e le risposte fornite dalla tossicologia classica “le nanoparticelle non fanno niente, sono poche e piccole” sono totalmente errate.
Non è assolutamente concepibile mettere a confronto i due settori, la tossicologia classica non è in grado di rispondere alla nanotossicologia, parliamo di sostanze grandi quanto enzimi, quanto il DNA, moltissime volte più piccole del “famoso” PM10

 

 

Microscopia elettronica e nanodiagnostica, questo  il titolo dell’intervento di Antonietta Gatti, esperta di fama mondiale di nanoparticelle e nanopatologie. Molte interessanti le diapositive presentate, attraverso i suoi strumenti è possibile capire non solo come quelle particelle sono arrivate nel nostro organismo, ma anche dove vanno a finire e la loro origine. Ad esempio, guerra in medioriente, bombardamenti degli stati uniti. Dopo, inondano l’atmosfera di ioduro di argento per far piovere e pensare che questo possa essere sufficiente per pulire tutto, beh non è cosi. Attraverso la nanodiagnostica, sono state trovate sia particelle rilasciate dall’esplosione, che quelle dalla eventuale pulizia. Due possibili danni al prezzo di uno. Il grande problema è che il nostro organismo non ha la capacità di eliminare queste nanoparticelle, che in 60 secondi arrivano nel sangue ed in 60 minuti possono arrivare al fegato o anche superare la barriera emato encefalica ed arrivare al cervello. Non possediamo gli strumenti adatti per eliminarli! Molto bella una diapositiva in cui si vede la replicazione del DNA che viene palesemente resa più difficile (portando poi a mutazione di quella nuova cellula) per la presenza di una nanoparticella. Basta niente per fare danno, perchè ricordiamo l’ordine di grandezza di queste nanoparticelle. Il fatto che siano piccole e poche non vuol dire che siano innocue, dall’altro lato non possiamo essere ancora certi che siano primi responsabili, ma liquidarle in quel modo è oltremodo incosciente. Oppure, depositandosi sui globuli rossi, potrebbero renderli “irriconoscibili” e quindi attaccabili dal sistema immunitario! Si è anche parlato di Burning Semen Disease, perchè queste nanoparticelle possono arrivare nei testicoli, ed essere trasmesse al partner. Non solo, possono anche essere trasmesse da madre a figlia, parlandoci di un caso di una madre sana con figlia nata leucemica, e sono anche riusciti a rintracciare il luogo in cui la madre era entrata a contatto con queste nanoparticelle! Intervento molto equilibrato e di buonsenso, non si è parlato di certezze ma di dubbi su cosa potrebbero causare le nanoparticelle, dal cancro a patologie neurodegenerative, passando per quelle muscolari.

Ci tengo a farvi sapere che alla fine dell’intervento della Gatti, una volta scesa dalla zona dei relatori, è stata intercettata da un giornalista di La7, tale Casadio, denunciato dal Codacons per comportamenti scorretti. Posso dire di essere stato fortunato ad ascoltare quello che diceva, come lo diceva, come si rivolgeva alla Gatti. Presuntuoso, saccente, estremamente provocatorio e cattivo. Da vero giornalista, forma e non informa, strumentalizza e non analizza “con freddezza”. Direi che il Codacons ha fatto più che bene, persone del genere fanno perdere credibilità all’intera categoria. Fine off topic

 

 

L’ultimo intervento relativo alla parte scientifica è stato quello del Chairman della Sessione, Livio Giuliani, che ha parlato dell’interazione fra i campi elettromagnetici e la materia vivente. Ad esempio, con bassissime onde elettromagnetiche è stato possibile portare a maturazione le cellule staminali! Che so, questo potrebbe spiegare meglio a livello farmacologico la cosiddetta dose-risposta, perchè per quello che sono riuscito a capire, anche impulsi teoricamente impercettibili riescono a produrre un risultato. Ho trovato qualcosa che potrebbe aiutarvi sicuramente più di me a capire qualcosa di più sull’ Effetto Zhadin, analizzato dallo stesso Giuliani insieme a Zhadin. Ammetto di essermi sentito tremendamente ignorante, si rimedierà. Qualcosa in più da leggere sulla persona Giuliani, che non conoscevo prima del convegno e per questo mi fa piacere condividerlo, consiglio questa sua risposta (spacca) all’epidemiologo Lo Palco che aveva accusato questo convegno di essere un convegno “no vax”  o la sua partecipazione ad una manifestazione a Roma di Luglio. Uno che paura non ne ha!

Così è terminata la parte scientifica, successivamente è iniziata quella giuridica, con la presenza di Paolo Maddalena e Diego Fusaro, alla quale per motivi logistici non sono riuscito ad assistere. Solo uno sprazzo per il vice presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha ribadito come la Costituzione è stata più volte stracciata.

 

Oltre al discorso scientifico, mi ha colpito l’umanità e l’umiltà percepita nei relatori, alcuni più di altri, e l’apertura mentale. Una bella esperienza, e sicuramente arriverà il giorno in cui le nuove frontiere diventeranno una solida realtà.

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Autore dell'articolo: GG

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