Salute e malattia : le avete mai immaginate così?

Proviamo a ripensare il paradigma della salute

Così il pensiero scientifico, parziale, ha influenzato il rapporto con noi stessi

Il modello biomedico ed il meccanicismo

Definiamolo come quel processo schematico attraverso il quale il medico si prefissa di portare alla guarigione il paziente. E già non parliamo di salute ma di guarigione, e non sono la stessa cosaQuali sono i suoi limiti?
Siamo passati negli ultimi anni da un modello paternalistico ad uno prettamente consumistico, nel quale noi ci affidiamo al professionista, che rappresenta l’autorità, per il quale l’interesse primario, considerata la società in cui viviamo, è quello economico.
In questa ottica, l’essere umano è visto come una macchina, che deve essere riparata. E che viene considerata in maniera frammentata.

Autorità, istituzioni, ricerca scientifica

Siamo legati sin da piccoli al concetto di autorità, questo poi si riflette sia nel rapporto con il medico che con gli enti istituzionali. Ci fidiamo di una narrativa che è fondamentalmente semplicistica, perché intrinsecamente legata al meccanicismo.

I dati sono profondamente legati ad una percezione della vita, e non riescono a considerare le tante variabili esistenti. All’interno poi della presunta comunità scientifica, hanno dignità di parola soltanto quelli che seguono esclusivamente una via. Ed abbiamo già raccontato svariate volte, all’interno del suo stesso fallace paradigma, quanto l’industria farmaceutica sia in malafede.

Il problema? Che non se ne può nemmeno parlare

Che il meccanicismo non sia la risposta, che sia necessario perlomeno legittimare il dubbio. Non si può. E non è possibile nemmeno trascendere dal fatto che la verità sia una, quella meccanicistica. Il dubbio che esista altro, e che sia necessario, alla luce anche delle evidenze, cambiare il paradigma scientifico, e della società in cui viviamo.

Un virus uguale una malattia : basta!

Se usciamo fuori dalla dinamica del “noi vs loro“, del “germe cattivo“, potremmo arrivare ad altre considerazioni e conclusioni. Che magari la competizione non è l’unica via possibile. Che magari la simbiosi come atteggiamento, nel vivere stimolandosi positivamente in maniera reciproca, possa essere una via da percorrere.
Che la cooperazione sia un valore aggiunto. Non è un caso se il linguaggio bellico venga utilizzato nei casi di malattia.

Deresponsabilizzazione : cambiamo marcia?

Questa accettazione delle gerarchie e dell’autorità ha portato lentamente a perdere la capacità di sentire noi stessi. Non siamo più in grado di capirci e decidere da noi, e preferiamo affidarci, o in altre situazioni, dare la colpa a qualcosa che non sia noi. Spesso questo succede perché siamo veicolati dalla paura.

Che sia forse il caso di accettare l’esistenza di altre visioni? Che sia il caso di tentare di modificare il paradigma in cui viviamo? Ma saranno parole al vento.

 

Questa è solo una piccola sintesi della chiacchierata con Mosca Bianca.
Qui trovate il video completo.

 

 

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *