RITA LEVI MONTALCINI E IL NOBEL DELLA DISCORDIA.
C’è una storia tutta italiana che oggi voglio raccontarvi, perché implica un farmaco ben noto che molti hanno utilizzato. Il Cronassial.
Le malattie del sistema nervoso sono fra le più difficili da curare, e per molte di loro non c’è ancora una terapia risolutiva. Quelle degenerative, come il morbo di Alzheimer o quello di Parkinson, comportano la morte progressiva dei neuroni e non possono ancora essere fermate, né esistono metodi per sostituire le cellule che muoiono. Rita Levi Montalcini è stata il personaggio più rappresentativo delle neuroscienze italiane Gli studi della scienziata deceduta il 30 dicembre 2012 all’età di 103 anni si concentrarono sui meccanismi che determinano la sopravvivenza e la morte delle cellule nervose, in seguito a traumi e malattie o per via dell’invecchiamento. Il suo NGF (nerve growth factor) per il quale nel 1986 ricevette il Premio Nobel per la medicina è infatti una sostanza espressa naturalmente dal cervello, che supporta e favorisce la crescita e la sopravvivenza dei neuroni.
Il Nobel fu oggetto di contestazione nel 1994, in seguito alle dichiarazioni di Duilio Poggiolini, che stanco di trascinare la sua vita in una cella, inseguito da una valanga di accuse e da una salva di ordini d’ arresto, si decise a vuotare il sacco svelando i segreti piu’ nascosti della “Spectre” sanitaria internazionale, un’ organizzazione simile a quella descritta nei romanzi di James Bond. Dietro le quinte del sistema farmaceutico internazionale, spiegava, i tentacoli arrivano in ogni angolo del mondo, giungendo perfino a condizionare l’ assegnazione dei premi Nobel.
Il Re Mida della sanita’ , infatti raccontò ai giudici che perfino il Nobel conquistato da Rita Levi Montalcini nel 1986, grazie alla scoperta di una sostanza che fa riprodurre le cellule nervose (il “Nerve grow factor”), sarebbe il frutto d’ una manovra ordita dalla Fidia Farmaceutica, la multinazionale produttrice del Cronassial che finanzia le ricerche della Montalcini.
L’ industria, come sostiene Poggiolini, avrebbe investito 14 miliardi per strappare il prestigioso alloro. Una parte di questa somma sarebbe finita all’ Accademia reale delle scienze di Stoccolma, cui spetta il compito di scegliere i vincitori del premio. Un’ altra, invece, sarebbe stata riservata all’ illustre ricercatrice per sovvenzionarne gli studi. L’ obiettivo di una spesa cosi’ ingente? Beh, e’ facile supporlo: l’ immenso ritorno pubblicitario che si puo’ ottenere dal prestigioso riconoscimento scientifico. «Mi confido’ tutto il dottor Della Valle, allora amministratore delegato della Fidia Farmaceutica» disse Poggiolini disse ai giudici.
Nel carcere di Poggioreale, Ennio Arengi, già legale rappresentante della Fidia spa, confessò in cinque ore di interrogatorio di aver vanamente offerto denaro al professor Poggiolini per salvare il Cronassial, farmaco leader dell’ azienda. Di più: Arengi racconta dei rapporti esistenti tra la Fidia e il premio Nobel Rita Levi Montalcini e di quelli tra la casa farmaceutica, il senatore a vita Giulio Andreotti e il cardinale Fiorenzo Angelini soprannominato “Sua Sanità”.
«Certo, non nascondo che mi importunava vedere talvolta il mio nome legato a quello della Fidia. Ma pensavo che fosse il prezzo da pagare, non me ne importava niente pur di avere qualche aiuto per la ricerca. Se impediamo all’industria di aiutare il laboratorio, noi moriamo». Rita Levi Montalcini.
Andiamo per ordine.
Nel 1975 Francesco Della Valle, gestore della Fidia, piccola azienda farmaceutica di Abano (Padova) ottiene da Duilio Poggiolini, il corrotto dirigente del ministero della Sanità (sarà in seguito condannato, insieme alla moglie complice), la registrazione di un farmaco spacciato come miracoloso, il Cronassial. Pubblicizzato come curativo delle “neuropatie periferiche di natura dismetabolica o di altra origine anche decorrenti con manifestazioni infettive tossiche o traumatiche causate da malattie generali“.
Il Cronassial trova in Rita Levi Montalcini uno dei suoi più autorevoli sostenitori.
Il farmaco non supererà mai i test scientifici imposti dalla normativa e si rivelerà, nelle miglior delle ipotesi, un placebo e, nelle peggiori, addirittura dannoso.
Della Valle, che ha bisogno di referenti scientifici per far pubblicità al suo Cronassial, versa 50 milioni (del 1975, badate bene) a Rita Levi Montalcini, che perora contributi per la Fondazione Levi. Da questo momento i rapporti tra Levi Montalcini e Fidia si fanno sempre più stretti.
«La scienziata – dichiararono a Espansione i ricercatori della Fidia – segue le indagini di laboratorio e ne esamina i risultati», mentre il materiale promozionale dell’azienda rimarca il madrinaggio dell’illustre scienziata, che assurge, nei fatti se non nelle intenzioni, a capofila dei garanti scientifici della Fidia.
Nel 1986 la Levi Montalcini riceve, insieme a Stanley Cohen, il Nobel per la scoperta del fattore di accrescimento delle fibre nervose. Nel suo discorso di ringraziamento dinanzi alla stampa mondiale, la donna si rivolge riconoscente agli amici della Fidia che l’hanno aiutata nelle ricerche. Per Fidia e il suo Cronassial è un trionfo. Il Cronassial, che nei momenti di massima incidenza sul fatturato arriva all’82%, diventa il farmaco più venduto in Italia.
Il marketing aggressivo di Della Valle induce i medici a prescriverlo come cura di tutti i mali. Il Cronassial diventa uno dei 10 farmaci più venduti in Italia con fatturati da capogiro. La Fidia, che nel 1968, all’arrivo di Della Valle, fatturava 600milioni, balza a 420 miliardi e si colloca al quarto posto nella classifica delle industrie farmaceutiche.
La casa farmaceutica tedesca “Dr.Madaus” entra in rapporti con la Fidia e tenta di introdurre sul mercato tedesco il farmaco miracoloso. Nel 1983 l’Ufficio di Sanità tedesco nega il permesso perché il medicinale (un estratto di cervello di bovino e sale) non risponde alla qualità delle buone regole farmaceutiche e c’è il sospetto che provochi effetti dannosi.
Nel 1986 in Germania arriva il Cronassial, ma due anni dopo il Prof. Peter Berlit, neurologo di Mannhein dà la notizia che 5 pazienti curati con il Cronassial risultano affetti dalla sindrome di Guillain Barrè Strohl, una gravissima malattia neurologica che paralizza gli arti e uccide un paziente su dieci.
Il Cronassial è bandito dal mercato tedesco. L’anno dopo, in Gran Bretagna, gli inglesi vietano la vendita del Cronassial, che è ricavato dal cervello di bue.
In seguito il farmaco sarà bandito anche dalla Spagna (per la Guillain-Barré) e in altri mercati, mentre negli Stati Uniti non otterrà mai la registrazione.
Inizia il tramonto di Della Valle, che i padroni della Fidia (misteriosi individui di una società anonima basata a Mendrisio,in Svizzera) cacciano. Della Valle si mette in proprio e fonda una microazienda, la Lifegroup. Levi Montalcini, che in tutto questo tempo non ha mai preso le distanze dai nefasti del Cronassial, dichiara: «L’uscita di Della Valle dalla Fidia minaccia la sopravvivenza della ricerca scientifica». Che invece sopravviverebbe alla Lifegroup, dove l’anziana premio Nobel dirotta la propria collaborazione.
Mentre negli altri Paesi o si rifiuta il farmaco o lo si ritira cosa avviene in Italia? Solo dopo diversi anni si proibisce ai medici generali di prescrivere la confezione da 100 mg, poi il Ministro Costa lo sospende, mentre il Consiglio Superiore di Sanità lo riabilita. In Inghilterra intanto si verificano 17 casi (tre mortali) di danni imputabili al farmaco. Poi scoppia il dramma mucca pazza (Il Cronassial è prodotto con cervello bovino).
Espansione chiese invano a Levi Montalcini un commento sulle disgrazie del Cronassial, nel frattempo fustigato anche dal British Medical Journal, una delle più autorevoli riviste scientifiche internazionali del settore. Le vendite del Cronassial crollarono del 95% finché persino l’Italia, nonostante le resistenze di Poggiolini, fu costretta a metterlo fuori legge.
Stampa e comunità scientifica internazionale spararono a zero contro «un farmaco in cerca di patologia», come lo battezzò Daniele Coen, ricercatore dell’Istituto Negri di Milano (presieduto da Silvio Garattini). Furono stigmatizzate le astuzie di Della Valle, la complicità dei medici prescrittori e le corruttele al ministero della Sanità.
Decine di migliaia di persone in Italia sono state “curate” con questo estratto di cervello bovino, per il quale finalmente, dopo anni giunse il requiem definitivo che si portò dietro il funerale della Fidia.
La sindrome di Creufeldt-Jacob (mucca pazza) nell’uomo ha una incubazione lunghissima. Le cavie sono solo cani, gatti e topi o anche uomini, come voi e come me?
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FONTI DI CONSULTAZIONE:
1993 – Angelini, il Richelieu dele medicine
Archivio la Repubblica 12 ottobre 1993
Alessandra Longo
http://
1993 – Arrivano le manette pe i signori dei farmaci
Archivio la Repubblica 23 giugno 1993
A firma di p. c. l. f.
http://
1994 – Poggiolini: soldi per assegnare il Nobel.
D’ Errico Enzo, Foresta Martin Franco
Corriere della Sera 15 febbraio 1994 – Pagina 5
https://web.archive.org/
1994 – «Nobel comprato? Non ne so nulla».
Archivio la Repubblica 22 febbraio 1994
Articolo a firma g. m.
http://
2002 – Quando la cavia è l’uomo
Il caso del farmaco Cronassial. A base di cervello di bovino, era letale.
L’inchiesta
Miliardi spesi per gli esperimenti sugli animali. Ma alle aziende non basta: il test finale è sulle persone.
di Oscar Grazioli [medico veterinario e giornalista]
Libero 10 novembre 2002
Sul sito http://www.dmi.unipg.it/
2012 – L’eterna fidanzata della scienza
È morta ieri a Roma la grande biologa: aveva 103 anni. Scampò alle leggi razziali e conquistò il premio Nobel per la Medicina nel 1986. Era senatore a vita dal 2001
Marcello Foa – Il Giornale Lun, 31/12/2012 – 09:07
http://www.ilgiornale.it/
APPROFONDIMENTI:
Il lato oscuro della Montalcini: la vicenda Cronassial
The Cancer Magazine 10 marzo 2015
https://www.facebook.com/
1 thought on “Montalcini, il Cronassial e Nobel rubati : una storia incredibile. Cosa fanno le industrie pur di vendere?”
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