Muore a pochi giorni dal parto ma “aveva i sintomi del Covid”

Roma, muore a pochi giorni del parto

Aveva “sintomi del Covid”

Quando ho letto questa notizia, ho avuto un secondo di smarrimento e mi sono chiesto “ma in che senso?” Allora andiamo un attimo a ricostruire la vicenda

Cosa è successo

Da un’indagine preliminare della Direzione regionale Salute emerge che lo scorso 6 ottobre, alle ore 8:35, il NUE 112 riceveva una richiesta di soccorso e la inoltrava all’Ares 118 per una donna con gravidanza a termine che riferiva l’insorgenza di sintomatologia caratterizzata da “intenso dolore cervicale, vomito e vertigini“.

Il mezzo di soccorso dell’Ares 118, si legge nella ricostuzione della Regione, “giungeva sul luogo alle ore 8:44. L’equipaggio intervenuto in soccorso indossava i dispositivi di protezione individuale e la donna era cosciente con un leggero stato febbrile“.

La paziente – continua la Direzione regionale Salute – veniva trasportata presso l’ospedale San Pietro (destinazione concordata con il marito poiché il centro seguiva la paziente per la gravidanza). Durante il trasporto la paziente perdeva improvvisamente coscienza andando in arresto cardio-respiratorio. L’equipaggio dell’Ares 118 iniziava immediatamente le manovre di rianimazione cardiopolmonare e decideva di dirigersi presso l’ospedale Sant’Andrea, il più vicino in quel momento“.

La donna è giunta quindi “già in arresto cardiocircolatorio, è stato effettuato un cesareo d’urgenza per tentare di salvare il neonato che tuttavia è ugualmente deceduto nonostante i tentativi di rianimazione“.

Alcune considerazioni

Quindi, una donna con un leggero stato febbrile diventa improvvisamente ammalata di Coronavirus. Ma non sarebbe questo il problema, le malattie si contraggono dalla notte dei tempi e viviamo immersi in un mondo di microrganismi, patogeni e non. Ancora comunque, si aspetta l’autopsia.

Vogliono mascherare un caso di omicidio, o perlomeno di malasanità, sfruttando l’emergenza del momento?

Andiamo a leggere le parole della cugina, che ci viene in aiuto. Perché spesso le autorità dicono soltanto quello che fa comodo a loro, tralasciando fatti scomodi che andrebbero a modificare pesantemente la percezione dell’accaduto : non è la prima e non sarà l’ultima volta.

“La ragazza in questione è mia cugina, soffriva di diabete gestazionale ed era obesa, l’hanno portata a termine della gravidanza nonostante avrebbe dovuto fare un cesareo programmato prima a causa del suo stato. Le hanno negato le visite e le analisi a causa del covid perché avevano bloccato gli appuntamenti. Non l’hanno considerata gravidanza a rischio quando doveva essere ad alto rischio. Chi l’ha soccorsa non indossava i dispositivi Covid e sono andati via e tornati per vestirsi perdendo tempo prezioso. Ma fa più notizia scrivere Covid e fare mucchio per aumentare i numeri e spaventare… fa più orrore l’incompetenza su tutti i fronti. VERGOGNA.”

La prima cosa che risalta ai miei occhi è l’incongruenza con quello dichiarato dall’indagine della Direzione regionale Salute, cioè non viene detto che i soccorritori ci mettono il doppio del tempo perché erano sprovvisti dei dispositivi di protezione.
Parliamo di una situazione di emergenza, cioè quella persona sta morendo, vedi che ha una leggera febbre – cosa del tutto possibile a prescindere dal Covid – e per il viaggio verso l’ospedale sarebbe stato così rischioso mettere una mascherina solo a lei? O erano sprovvisti anche di mascherine chirurgiche, in una ambulanza che dovrebbe soccorrere in questi periodi?
Va bene, non c’era la voglia di correre rischi per paura di morire, scegliendo un lavoro dove metti la vita dell’altro al primo posto ok, tuttavia una ambulanza in questo periodo dovrebbe sempre essere adeguatamente rifornita.
A causa di questa emergenza, non aveva più fatto alcuna visita e non ha fatto il cesareo che aveva programmato.
Uno dei tanti effetti collaterali del Covid, chissà quante persone hanno perso la vita a causa di queste regole e protocolli.

Ma tanto queste saranno parole al vento.

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Autore dell'articolo: GG

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