Novax Djokovic agli Australian Open!

Ma quale salute pubblica?

Nel senso, vogliamo continuare a prenderci in giro?
Vogliamo continuare a ripetere quanto i governi stiano facendo il possibile per salvaguardarci? –vedi, chiuderti in casa ed “obbligare” alla vaccinazione, che spirito caritatevole hanno pure abbassato i prezzi delle mascherine

Da tempo si conosce la posizione di Djokovic sulle vaccinazioni, non lo ha mai nascosto. E questo è un plauso, essere sè stessi all’interno di questo meccanismo sarà molto difficile.

Novax Djokovic : un modello da seguire?

Parliamo di un tennista che soltanto l’anno scorso veniva elogiato dai media nostrani per aver donato una somma ingente all’ospedale di Bergamo. “Un grande uomo” così è stato definito. Poi però, la bufera: ecco perché dire di non essere vaccinato (o, dio non voglia, di non volersi vaccinare) è associabile ad un coming-out che può avere ripercussioni pericolose.

Riporto una vecchia intervista di Novax, molto semplice ma altrettanto significativa

Le parole di Djokovic

 

Terrò per me la decisione sul vaccinarmi o meno contro il Covid. Credo sia una decisione privata e non voglio entrare in questo gioco di ‘pro o contro’ il vaccino che purtroppo i media stanno creando al giorno d’oggi. Non voglio essere etichettato come uno che è a favore o contro i vaccini. Per questo non risponderò alla domanda sulla decisione di vaccinarmi e spero che tutti lo rispettino. Chiunque voglia fare il vaccino può farlo e io lo rispetto, chi non lo vuole fare, non lo fa. Ci sono varie opzioni. Ho sentito dall’organizzazione del torneo e mio fratello Djordje che in tanti si sono vaccinati. C’è poca chiarezza sulla decisione di rendere obbligatorio il vaccino per stare nel Tour ATP, ma non credo si arrivi a questo. Lo spero, perché io credo nella libertà di scelta. A essere onesti non sono sicuro di come stia andando. Non conosco i numeri al momento e non seguo tanto le notizie perché tutto ciò che sta succedendo è frustrante. Ma so che in alcuni Paesi come il Regno Unito c’è una risposta più forte verso i vaccini, in altre meno. Ho sentito da Rafa che in Spagna la risposta è piuttosto bassa. Ogni Paese deve affrontare la sua situazione singolarmente. Alcuni come Svezia, Russia o Bielorussia l’hanno fatto con un diverso approccio rispetto ad altri Paesi Occidentali. Ma ci sono diverse opinioni e io chiedo solo libertà di scelta”.

Arriva l’esenzione

Questo è quello che è successo: Novak Djokovic parteciperà agli Open d’Australia, grazie ad una esenzione medica arrivatagli da ben due fonti diverse. Processo rigoroso che ha riguardato il Dipartimento della salute di Victoria, un team di immunologi, infettivologi, medici di medicina generale in primis e poi un’altra commissione indipendente governativa.

Le parole di Craig Tiley, direttore dell’Australian Open

“Sono stati rispettati dei rigorosi, giusti ed indipendenti protocolli per concedere l’esenzione medica, e questo ci permetterà di vivere un Open d’Australia divertente ed in sicurezza per tutti”

 

Se non lo sapete, Djokovic ha già contratto il covid. Un qualsiasi medico prima del 2020 vi avrebbe detto che bastava ed avanzava. Era il 2020, ma il nostro sistema immunitario non è a scadenza a differenza di prodotti artificiali, con buona pace dei detrattori. Ah, e parliamo di un virus sostanzialmente della famiglia para influenzale, che mutano ogni anno, che ci accompagneranno fino alla fine della storia umana: anche questo, con buona pace dei detrattori.

I soldi sconfiggono la salute?

Parliamo pur sempre di uno degli sportivi più famosi e più ricchi del mondo, le brave malelingue diranno che si è comprato l’esenzione. E sono pronto a scommettere che la maggior parte di queste malelingue ripete a macchinetta di fidarsi della scienza, al netto dei comportamenti assurdi di Big Pharma.

Forse servirebbe un disegnino con la matita: quando Djokovic sfrutta il suo privilegio per ottenere l’esenzione e giocare (e sto prendendo in considerazione l’ipotesi peggiore), non dovrebbe più farsi vedere in giro. Quando l’industria farmaceutica sfrutta il suo privilegio per uccidere indiscriminatamente nel mondo(e sto prendendo in considerazione la normalità), beh almeno ci salvano con i farmaci grazie Pfizer.
Cosa cambia da questa situazione?
Ve lo dico? niente. Soltanto che è davvero difficile accettare che esistano medici che esentano persone da trattamenti sanitari potenzialmente rischiosi. Perché il vero medico è quello che, esperienza alla mano, guardando la realtà in faccia senza fronzoli, vaccina tutti e tutto senza problemi. Appena un medico, quindi una persona che ha lo stesso bagaglio nozionistico di altri laureati, effettua qualcosa nelle sue possibilità, grazie alla laurea che si è preso (in questo caso, concedere l’esenzione) ecco che allora perde il suo status.
Bisogna essere ciechi per non riconoscere questo doppio standard.

Il parere della numero uno Ash Barty

La Barty è la tennista, al momento, in cima alla classifica WTA. Una delle pochissime riuscite a rimanere al top della classifica per 3 stagioni consecutive, e che tenterà di conquistare l’Australian Open per la prima volta, cercando di superare la semifinale del 2020.

“Ci fidiamo delle persone che prendono queste decisioni, non spetta a me commentarle. Sinceramente, conoscere la storia medica delle mie avversarie è l’ultima cosa alla quale penso quando sono in campo.”

 

Direi che non c’è altro d’aggiungere, se non tifare per Novak.

 

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Autore dell'articolo: GG

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