Perquisizione in casa e poi arrestata per un post su Fb : succede ad una donna incinta in Australia

“Guardate, ho l’ecografia tra un’ora”

Donna incinta arrestata per un post su Facebook

Ecco cosa succede a protestare contro le scelte politiche di una nazione.

Siamo in Australia, a Melbourne. Suonano a casa, ed è la Polizia con un mandato di perquisizione.

“Buongiorno, lei è in arresto per istigazione di reato, e le sequestriamo anche computer e telefono cellulare”

Quale è stata la sua colpa? Aver organizzato su Facebook, attraverso un post, un evento per protestare contro le decisioni governative prese in merito alla situazione Coronavirus.
Un evento che ancora doveva avvenire.

A gennaio del 2021, la 28enne di Melbourne dovrà comparire di fronte alla corte per rispondere di questo efferato crimine.

Considerazioni e psicopolizia

L’ennesimo grande ritorno a 1984 di George Orwell, sempre attuale ed in grado di regalare spunti.
Il primo che mi viene in mente è : anche le nostre azioni online sono perseguibili. Certo, questo è assolutamente un caso limite, e spesso e volentieri non vengono presi provvedimenti con chi si lascia andare a vere e proprie campagne d’odio, di incitamento all’odio, di razzismo imperante.
Per cui, il secondo spunto è che vengono punite soltanto determinate azioni : può dipendere dal tuo status sociale, dal colore della pelle, dalla ideologia che porti avanti considerando poi l’ambiente in cui ti trovi ed il governo di quel paese.

Terzo spunto : l’evento non era ancora avvenuto! Avrebbe potuto annullarlo, avrebbe potuto cancellare il post, e così si è anche esposta con gli agenti ” sarei felice di cancellare il post ” – ma non le è bastato per evitare l’arresto. Anche un minuto prima dell’evento, si sarebbe potuta dissociare invitando a rinunciare. Viene meno il principio della presunzione di innocenza, e posso dire di aver visto con i miei occhi una esperienza di psicoreato, che viene punito in anticipo

Per adesso, questa è la via ; ad esempio, facciamo un volo nel futuro. Tra 50 anni, quando potrebbe esserci una guerra per l’acqua. E ingenuamente scrivi un post dicendo che l’acqua sta finendo per i comportamenti aggressivi del governo, e ti arrestano.

Non è tanto importante l’argomento, da un punto di vista politico l’importante è che tu ti sia opposto a ciò che il governo propina, e
vieni considerato un avversario, e questa è la fine che fai : il potere è comunque in mano loro.
A volte è un arresto, a volte un TSO, come è successo a Dario Musso

.

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *