Il rischio di miocardite nei giovani inoculati aumenta di 133 volte.

Quale è il rischio di miocardite post vaccinale?

Questa è la domanda prima che ha portato alla ricerca del Dr. Matthew Oster, professore di pediatria alla Emory University.

Ricordate che nella pubblicazione degli studi, solitamente, anche l’ultimo nome conta, il Dr. John K. Su, dalla Kaiser Permanente Bernard Tyson School of Medicine

Cosa hanno fatto?

Uno studio descrittivo, pubblicato sul JAMA, basandosi sui report del VAERS di miocardite (outcome primario) e pericardite (outcome secondario), sui vaccinati tra Dicembre 2020 ed Agosto 2021, su 192 405 448 persone sono stati trovati 1991 casi di miocardite. Circa 1 caso su 100.000. 208 report di questi non potevano essere considerati come miocardite, 157 richiedevano informazioni aggiuntive. 1626 erano coerenti. Dei  1626, 1195 (73%) Under30, 543 (33%) Under18, con l’età media 21 anni.
Negli Under 30, 826 casi di miocardite avevano anche una solida documentazione: elevati livelli di troponina, elettrocardiogramma e risonanza sballati. Terapia più utilizzata da loro? I fans.
Sono state poi rilevati 684 casi di pericardite.
I tassi di miocardite erano più alti soprattutto dopo la seconda dose nella fascia maschi 12-15, 16-17, 18-24.
82%
delle segnalazioni sono di soggetti maschi, ma gli stessi risultati ci sono nella fascia donne 12-15,16-17,18-24


2
persone intubate, 12 che hanno subito interventi chirurgici.
Segnalati anche 3 decessi, ma non sono stati considerati per mancanza d’informazioni e sono ancora in fase di studio.

Il VAERS

Per chi non lo sapesse, è un sistema di segnalazione passiva. Riceve segnalazioni da pazienti, familiari, produttori, medici. La segnalazione fatta al VAERS viene poi analizzata da persone competenti nell’analisi dei codici di assegnazione. I tassi aspettati sono stati estrapolati dal IBM MarketScan Commercial Research Database

Differenza tra miocardite virale e post vaccinale

Gli autori sottolineano questa grande differenza: il tempo di insorgenza dei sintomi. Per quanto la distribuzione sia simile dei casi, ci è voluto del tempo per valutare la correlazione. Questo perché la campagna vaccinale non ha inizialmente coinvolto questa fascia d’età.
I casi di miocardite post vaccinale emergono dopo 1,2,3 giorni dalla inoculazione; ci vogliono anche mesi per le miocarditi virali.
Come insorge più rapidamente, scompare diversamente rispetto alla miocardite virale, con i sintomi primari che vanno via molto prima.

I limiti dello studio

Uno studio osservazionale, “fatto al contrario”, avrà chiaramente delle lacune.
Molte legate al modo in cui funziona questo sistema: la sottosegnalazione degli eventi avversi, sottolineata dagli autori, cosa che li porta a concludere che è molto probabile che il tasso di miocarditi ( 1 su 100.000) sia molto più alto di così. Non sempre si è potuto ottenere dei dati completi come cartelle cliniche o anche più semplicemente contattare i medici. E soprattutto, è tutto in mano ad un algoritmo, anche per la raccolta dei risultati: anche questo è un limite per gli autori dello studio.

Conclusione

Il rischio di miocardite post vaccinale è aumentato in numerose coorti d’età, soprattutto dopo la seconda dose nei giovani. Questo rischio dovrebbe essere considerato nella valutazione del rapporto benefici/rischi.


 

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Autore dell'articolo: GG

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