Dr. Allen Roses, ex vice presidente GSK : ” Più del 90% dei farmaci funzionano tra il 30 ed il 50% delle persone” Buono a sapersi, o no?

Si parla spesso di GSK in questi ultimi mesi, ora parliamo di un dirigente che nel 2003 ha ricordato al mondo l’efficacia dei farmaci dell’industria moderna. Un luminare della farmacogenomica che si è spento nel 2016, il Dr. Allen Roses, che fra le tante cariche era vice presidente mondiale della divisione genetica per l’industria britannica.  Ripetiamolo : un dirigente di alto livello della più grande azienda farmaceutica britannica ha ammesso che la maggior parte dei farmaci soggetti a prescrizione medica non funziona sulla maggior parte delle persone che li prendono.

Tutto chiaro?

Il Dr. Roses non era soltanto a lavoro con la GSK, con cui ha lavorato per 10 anni. Ha anche fondato una farmaceutica, la Zinfandel, era professore di genetica alla Duke University, ed ha scoperto il ruolo della APOE4 nella genesi dell’ Alzheimer. Qualcuno che di medicina e ricerca ne capiva qualcosa, e leggendo testimonianze dagli amici, sembrava anche una brava persona.
Certo che quando sei morto dicono belle cose di te, ma non sempre è così scontato.
Qui una foto del 1993 che lo ritrae con un futuro premio nobel per la medicina, Stan Prusiner (ha scoperto i prioni e non solo) Il Dr. Roses è quello a destra.

La stragrande maggioranza dei farmaci, più del 90 per cento, funziona solo nel 30 o 50 per cento delle persone. Non direi che la maggior parte non funziona, direi che la maggior parte di loro funziona nel 30-50 per cento delle persone.
Sul mercato, da un punto di vista economico, funzionano tutti. Ma sul corpo umano non è così. I farmaci per la malattia di Alzheimer funzionano in meno di un paziente su tre, mentre quelli per il cancro sono efficaci solo in un quarto dei pazienti. Farmaci per l’ emicrania, per osteoporosi, e l’ artrite funzionano in circa la metà dei pazienti. La maggior parte dei farmaci comunque funziona in meno del 50% pazienti principalmente perché i riceventi portano geni che interferiscono in qualche modo con il farmaco.
I medici che trattano i pazienti applicano sistematicamente l’approccio trial-and-error che dice che se un farmaco non funziona, c’è sempre un altro. Penso che tutti abbiano avuto l’esperienza di aver usato più farmaci per il mal di testa o che siano stati usati più farmaci per il mal di schiena o altro ancora. Questo è nella loro esperienza, ma non capiscono il perchè. Succede perchè i pazienti hanno differenti suscettibilità all’ effetto di quel farmaco e questo è genetico.

Né coloro che pagano per l’ assistenza medica né i pazienti vogliono che siano prescritti farmaci che non vadano a beneficio del ricevente. La farmacogenetica ha la promessa di eliminare gran parte dell’ incertezza”.

Ma perchè proprio in quel momento nel 2003 il Dr. Roses si espose così candidamente? Era stata da poco approvata una legge per cui i prezzi dei farmaci aumentavano in maniera esorbitante, del 50% in più negli ultimi 3 anni! Facendo lievitare il costo per il contribuente a 7,2 miliardi di sterline l’anno, e solo la GSK aveva poco prima annunciato di aver pronti 20 nuovi farmaci da cui avrebbe potuto guadagnare, per ognuno di loro, 1 miliardo di dollari.
In più, guardandola con l’occhio lungo, lui si batteva per fare aumentare la ricerca e la spesa su farmaci “personalizzati” in base ad un test genetico. Avrà fatto questa dichiarazione sicuramente per gettare acqua al proprio mulino, ma allo stesso tempo ha esposto un grosso problema dei farmaci, e del perché in effetti le persone sono riluttanti a prenderli.
Ci sono stati quelli che ” il Dr. Roses ha fatto una gaffe” come ci sono stati quelli che ” il Dr. Roses è stato onesto“.  Guardando le evidenze ed i fatti, direi che la seconda opzione è quella che più si avvicina al buonsenso ed alla realtà.
Ciò va contro una cultura di marketing all’ interno dell’ industria che si è affidata alla vendita di quanti più farmaci possibile al maggior numero possibile di pazienti, una cultura che ha reso la GSK una delle aziende farmaceutiche più redditizie, ma che ha anche fatto sì che la maggior parte dei suoi farmaci fossero nella migliore delle ipotesi inutili, e nella peggiore mortali, per molti pazienti.

E voi che pensate di queste dichiarazioni del Dr. Roses?

Indipendent

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Autore dell'articolo: GG

1 thought on “Dr. Allen Roses, ex vice presidente GSK : ” Più del 90% dei farmaci funzionano tra il 30 ed il 50% delle persone” Buono a sapersi, o no?

    […]   Si cercano sostanze farmaceutiche attive . Certo se sapessero il senso di questa espressione farmaceuticamente attive ,cesserebbero immediatamente la loro ricerca.   Difatti, le azioni cosi` dette farmaceutiche dei medicinali sono, in verità, le azioni di resistenza e di espulsione dell`organismo vivente . Sono le prove che queste sostanze non sono utilizzabili , vale a dire sono velenose, e che il corpo deve sforzarsi di espellerle per evitare danni .   I medicinali non hanno le azioni che si attribuiscono a loro , perché sono delle sostanze inerti passive che subiscono l`azione dell` organismo vivente. Il loro dinamismo è quello delle strutture viventi non quello dei medicinali che sono senza vita .   Ogni medicinale e` un veleno e ogni nuovo medicinale e` un nuovo veleno. Importa poco che sia minerale, vegetale o che provenga dal mare o dagli animali, ogni medicinale introduce nell’organismo vivente una malattia . Sono i sintomi della malattia che i medici e i farmacologi considerano per errore come quelli dei medicinali .   La stupidita’ di questi scienziati appare nella loro dichiarazione che sperano di avere un veleno estratto dalla schiuma irlandese per guarire le ulcere dello stomaco.   L’idea stessa che la malattia possa essere prevenuta prendendo un veleno e ignorando la causa è talmente ridicola che anche un giovane alunno sarebbe capace di scoprirne l’errore.   La sola spiegazione della persistenza dell’idea pazza nella mente degli scienziati è che hanno subito un totale lavaggio del cervellodurante il processo educativo, che sono stati condizionati a tal punto che non sono piu` capaci di analizzare logicamente.   Gli scienziati, i medici e i farmacologi , ecc. – continuano a credere che la malattia possa essere guarita e che le sostanze adeguate per guarirla siano quelle conosciute per provocare la malattia se introdotte in un organismo sano.   Il vecchio aforisma espresso in latino “UBI VIRUS, IBI VIRTUS”, là dove c’è un veleno c’è una virtù, continua a dominare la mente pensante di quelli che si fanno chiamare scienziati.   L’ idea è che,se una sostanza uccide puo` guarire.   Se distrugge la salute, può restaurarla.   Se produce la debolezza, aumenterà la forza.   Se si oppone ad ogni funzione e struttura normale della vita, può restaurarle ad uno stato normale quando sono state alterate.   Nessuna nozione tanto assurda è stata mai mantenuta dallo spirito umano.   Che cosa si puo` pensare di un sistema educativo che si qualifica , collegio di farmacia e di scienza ?   Che cosa hanno da vedere, la negromanzia, il vuduismo e la magia con la scienza ?   Bisogna lasciare il processo del ristabilimento alle sole forza della natura.   Dr. H. M. Shelton Posted on febbraio 22, 2017   Fonte http://www.medicinapiccoledosi.it/case-farmaceutiche/roses-gsk-piu-del-90-dei-nostri-farmaci-funzion… […]

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