La sublime arte della manipolazione dei dati peer reviewed.

Manipolare i dati : come trasformare l’oro in piombo(vaccinale)

Partiamo da un articoletto apparso sul sito “Vaccinarsì” , dal titolo “Vaccini in ritardo e rischio convulsioni”.

“Vaccinarsì” è il sito della “Società Italiana di Igiene” e sponsorizzato da ISS e Ministero della Salute.

Dunque il bravo Massimiliano Colucci riporta:
Pubblicati su Pediatrics i risultati di un’analisi condotta su circa 323 mila bambini, nati dal 2004 al 2008. Gli autori dello studio hanno valutato il verificarsi di convulsioni dopo la prima dose di vari vaccini, confrontando cioè i bambini in cui la somministrazione avveniva “in tempo” (secondo il calendario vaccinale) con bambini in cui veniva ritardata.”

In pratica, se la vaccinazione avviene nel primo anno di vita, il rischio di comparsa dell’evento avverso non cambia. Invece, IL RISCHIO DI CONVULSIONE TRIPLICA se la prima dose di Mpr viene posticipata tra i 12 e i 15 mesi, ed è oltre SEI VOLTE superiore tra i 16 e i 23 mesi. Un rischio aumentato (di cinque e dieci volte superiore, nelle rispettive fasce d’età) si ha anche somministrando il vaccino Mprv (che aggiunge protezione contro la varicella).

Per gli autori dello studio, quindi: «Riguardo alle convulsioni, la vaccinazione svolta al momento giusto è sicura tanto quanto la vaccinazione differita, purché quest’ultima sia eseguita entro il primo anno di vita. Invece, la vaccinazione si associa a un RISCHIO MAGGIORE SE RINVIATA al secondo anno di vita».”
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Incuriosito, sono andato a leggere l’importante pubblicazione (Pediatrics, 2014;133(6):e1492). Il Colucci ha riportato fedelmente le conclusioni degli Autori. Le conclusioni, ma non i metodi, né i risultati.
Nei metodi riscontriamo sorprese strabilianti.

Dovendo stabilire se le convulsioni erano associate alle vaccinazioni, hanno giustamente stabilito un limite di tempo entro il quale dovevano avvenire (window exposure). Fuori da tale limite le convulsioni venivano considerate NON associate.

Così per la vaccinazione con DtaP, PCV, HIV e IPV, la “finestra di esposizione” è stata stabilita dal giorno 0 al giorno … 2 (due!). Cosicché se la convulsione era avvenuta dopo due giorni ed un secondo, era considerata NON associata alla vaccinazione. Per il rotavirus, tale finestra invece andava da 0 a 7. Ma ancora più curiosa la finestra temporale per la MPR: non da 0 a 10, bensì dal 7° al 10° giorno. Convulsione al 6° giorno od al 11°? Non esposto!
Insomma, avete già capito bene: hanno circoscritto i limiti temporali fino ad ottenere quel che volevano.
Ma non è finita.

Pur sistemando in modo così distorsivo ed irrazionale le “finestre di esposizione”, è risultato che le convulsioni sono avvenute in misura pressoché doppia per i bambini che avevano fatto le vaccinazioni secondo programma, rispetto a quelli che invece le avevano ritardate (65% vs 35%; ovvero 3.546 vs 1.950)!! Ed ora rileggetevi quanto scritto sul sito Vaccinarsì.

In altre parole, i risultati dello studio sono L’OPPOSTO di quanto dichiarato nell’abstract: “Il nostro studio non ha trovato alcuna associazione tra il tempo di vaccinazione e l’evenienza di convulsioni nel primo anno di vita. Usando metodi differenti, i nostri risultati supportano l’osservazione che dilazionando la vaccinazione con vaccini contenenti il morbillo dopo i 15 mesi d’età aumenta l’incidenza di convulsioni post vaccinazione.”

Boom!

Gli autori della pubblicazioni su Pediatrics sono 16, tra cui anche il funzionario CDC Frank De Stefano, quello che diede il suo nome alla pubblicazione fraudolenta dei CDC su vaccino MPR e rischio autismo. (Pediatrics et al. Pediatrics. 2004 Feb;113(2):259-66).

Dr. Fabio Franchi

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Autore dell'articolo: GG

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