“Era il ritratto della salute”: 24enne muore 10 giorni dopo la vaccinazione.

Vaccinazione il 5 Giugno, morto 10 giorni dopo

Perché morto dopo la vaccinazione, non vuole dire a causa di.

Lorenzo Scorteccia, il nome del giovane di Terni

Quanti giovani dovranno morire ancora? Si, difficilmente ci sarà la conferma scientifica; abbiamo spiegato più volte come funziona la vaccinovigilanza, non è certo una novità. Mentre ci si affanna a cercare studi, a cercare evidenze sui fogli di carta, nella realtà praticamente ogni giorno dei ragazzi lasciano questa terra.

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Vogliamo ricordare che la letalità negli under50 è dello 0%?

Queste le parole del padre:

 

“Era il ritratto della salute, faceva una vita da salutista. Credo alla sua età ce ne siano pochi. Niente fumo, né alcol e mai in discoteca. Basta chiederlo a tutte le società dove ha giocato a calcio e alle varie rappresentative a cui ha preso parte”.

Lo hanno trovato i genitori, per terra senza vita nel bagno. Anche soltanto un morto è un morto di troppo. In mancanza di altre cause note, in teoria, dovrebbero subito correlare in maniera causale le due vicende. Ma non lo faranno. Camilla è stato un pasticcio, un incidente. Tanti altri ragazzi e ragazze sono morte in silenzio: penso alla studentessa 24enne di medicina, Martina, morta dopo essere stata ricoverata per 6 mesi. Un piccolo trafiletto soltanto ci ha permesso di sapere che poco prima di essere ricoverata si era vaccinata.

Nel frattempo, Mario Draghi ci dice che va bene il richiamo per gli under 60 con Astrazeneca– non che ci siano sostanziali differenze con quelli ad mRNA, però ormai il ridicolo lo abbiamo già superato, voi che dite?

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Cosa c’è da aggiungere? Che questa campagna vaccinale continuerà, e che per le persone che moriranno non ci sarà giustizia, perché non verrà mai stabilita una correlazione causale. Come è possibile continuare ad avere fiducia? Se le cose funzionassero, sarebbe mandatorio per le autorità segnalare ogni caso di morte, per collezionare più dati possibili ed arrivare a delle conclusioni.
Ma, come ripeto da sempre, non sono scelte di tipo sanitario, ed alle istituzioni, così come alle aziende farmaceutiche, non interessa la nostra salute. Una società nevrotica in costante ricerca della malattia, come potrebbe mai preoccuparsi della salute?
Parole al vento, un abbraccio alla famiglia di Lorenzo.

 

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Autore dell'articolo: GG

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