Mercificazione del veganesimo al Macao : fino a che punto?

Oggi al Macao di Milano, durante la ” Festa Antispecista”, c’è stato un convegno sulla Brambilla e la mercificazione del veganesimo.
Un bellissimo spazio, in una 3 giorni dedicata totalmente al rapporto uomo-animale, un rapporto che dovrebbe essere modificato e adattato ai tempi.
Anche domani, dalle 12.30 fino a sera, ci saranno altre conferenze interessanti. Qui il programma.
Addirittura, per questa conferenza, la stessa Brambilla aveva diffidato gli organizzatori. Ti anticipiamo onorevole, non credo che abbiano detto cose che già non si sapessero.

Il primo a intervenire è stato Aldo Sottofattori, saggista antispecista, il quale critica inizialmente la destra, colpevole secondo lui di essersi infiltrata nel movimento animalista ed averlo modellato a suo piacimento, per poi parlare della questione vegana.
All’inizio del secolo, il movimento animalista sembrava promettere bene, ed io faccio autocritica : cosa ha fatto davvero per penetrare nella società italiana? E’ stata spostata l’attenzione da liberazione animale a veganesimo. Si pensava che questo avrebbe modificato i rapporti fra le specie e messo in crisi il sistema capitalista. Ci siamo sbagliati. L’impatto sullo sfruttamento animale è zero.
Oggi per me è così, il movimento animalista non ha una identità propria.”

Poi è intervenuta Maria Cristina Polzonetti, attivista, presente a Green Hill.

Ancora in quegli anni non si parlava di liberazione animale e antispecismo in Italia. Noi volevamo partire dai cani per poi allargare la questione.
Per Green Hill, dobbiamo ringraziare un whistleblower, che nel 2007 contattò l’associazione “Vita da Cani” per denunciare quello che accadeva li. Pensate che il veterinario di Green Hill è stato condannato perchè era connivente con loro. Chi si batteva per Green Hill, sapeva che i cani non erano animali da compagnia, ma individui. Purtroppo non è stato fatto abbastanza. E qui la Brambilla ci ha guadagnato, si è appropriata della situazione dicendo di aver fatto lei le riprese, quando qualche mese prima grazie a una guardia infilitrata le avevamo già fatte, e soprattutto sviando la questione, mettendola più su l’amore verso i cagnolini teneri e carini. Io quando sono salita su quel tetto, ascoltando le loro urla, pensavo soltanto a liberarli. E’ stato bellissimo, ma è stata inquinata. Dal coordinamento Green Hill, la Brambilla era stata allontanata, anche con un comunicato, perchè non volevamo che forze politiche fossero implicate per guadagnare consensi.

Infine, sono intervenuti dei portavoce di “Contagio Antispecista” i quali hanno fatto una disamina sul movimento antispecista, le cause che hanno portato ad una sua disgregazione, con piccate critiche alla radice della nascita di tante associazioni. Qui un loro articolo più dettagliato su argomento antispecismo/animalismo

Per noi, la prima scissione all’interno del mondo animalista è la causa della lapidazione del termine antispecista. Scissione avvenuta fra gli anni 70 egli anni 80, fra abolizionisti e liberazionisti. Dagli abolizionisti poi sono arrivati i reduzionisti, quelli del benessere animale, della mucca felice e cose del genere.
Tra i pionieri dell’ antispecismo debole abbiamo la PETA ed il WWF, adesso abbiamo invece quelle associazioni che si allontanano dalla politica di deriva qualunquista come Essere Animali, Animal Equality, Sea Sheppard, Iene Vegane, e altre ancora. Ad esempio la collaborazione che c’è stata fra Essere Animali e Giulia Innocenzi, una che parla di benessere animale nei macelli. Ancora, parlando di Sea Sheppard : organizzano incontri per parlare dei danni della plastica, e poi a livello dirigenziale c’è collaborazione fra loro e VeganOk, che certifica le insalate rinchiuse in un mare di plastica!
Quando parliamo di queste associazioni non ce la prendiamo con i volontari, ma con la motivazione che sta alla radice della loro nascita. Sottolineamo la differenza fra lotta politica e partitica, non può esistere una vera liberazione animale senza che ci sia una lotta politica.
La svendita del veganesimo si rende visibile attraverso le aziende come Granarolo o Beretta, o attraverso il marchio VeganOk.
La mercificazione è ad esempio la finocchiona vegana venduta in salumeria certificata VeganOk. E molti vegani vedono questo fatto come una vittoria.
A livello europeo non siamo messi meglio, pensate che da Gennaio verranno immessi sul mercato italiano 500 prodotti per vegani fatti da Unilever, una delle peggiori multinazionali al mondo. Questo grazie alla Società Vegetariana Europea, una sorta di VeganOk europeo. Quale è stato il loro progetto pilota? Il cornetto vegano dell’Algida! Oltre 18 milioni di cornetti venduti in Europa, è andata bene insomma.

 

Cosa ho apprezzato di questa conferenza?
Aver conosciuto una nuova realtà, aver consultato dei testi che non conoscevo sull’antispecismo. Inoltre, ero d’accordo con diverse cose che sono state dette.
Però non ho apprezzato una cosa, più di una.
Questa conferenza sembrava diretta a chi conosceva già l’argomento.
Soprattutto l’ultimo intervento, per quanto diverse cose condivisibili, il messaggio di fondo e che si è respirato dal vivo era, almeno quello che ho captato io : noi siamo veri antispecisti, noi facciamo vera lotta, le altre associazioni non hanno capito un ca**o.
Anche il fatto di aver alzato il pugno a fine conferenza, di aver insistito sul discorso dei fascisti, di aver bambinamente canzonato le Iene Vegane (non ho scritto tutto dei discorsi)
Ma dove siamo? E’ questo l’antispecismo? Deve necessariamente scadere nel politico, nel vedere chi l’ha più grossa?

Non sono soddisfatto, ma non butto tutto. Infondo, questo cambio di rotta da parte di alcune industrie, senza aver smesso di uccidere, non è un successo vero e proprio. Si impara sempre qualcosa.
Personalmente ringrazio tutte quelle associazioni che si sbattono, con i loro metodi, per fare arrivare il messaggio al grande pubblico. Anche questo fa la differenza.
Probabilmente non passa in toto il messaggio antispecista, ma chi è davvero interessato andrà oltre.

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Autore dell'articolo: GG

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