Caltagirone: ausiliaria in shock anafilattico post vaccinazione

Shock anafilattico post vaccinazione

Attimi di tensione all’ospedale di Caltagirone

La dinamica

Secondo una parziale ricostruzione dei fatti, la donna, pur avendo segnalato una serie di intolleranze ad alcuni principi attivi di farmaci comuni, si sarebbe sottoposta al vaccino per poi essere monitorata per 15 minuti, così come prevede il protocollo vaccinale. L’ausiliare avrebbe segnalato, prima di far rientro nel proprio reparto, solo un lieve malessere diffuso e generalizzato ma senza comparsa di alcun sintomo evidente. Malessere che, prima di lasciare l’edificio Clementi, luogo in qui si stanno effettuando le vaccinazioni, sarebbe regredito spontaneamente.
La donna però, raggiunto il reparto, è stata colta da uno shock anafilattico grave. Svenuta, con le vie respiratorie ostruite, cianotica è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dove, per far riprendere l’attività cardiaca è stata sottoposta a più di una dose di adrenalina.

La paziente, che ricorderebbe solo di essersi sentita male per poi riprendere coscienza solo a crisi superata, è stata dunque ricoverata all’Utic del Gravina per monitorare il battito cardiaco che, forse a seguito dell’adrenalina, è risultato essere fortemente irregolare. La cura a base di cortisone, iniziata e poi sospesa è stata, nel corso della degenza, prontamente ripresa per il riacutizzarsi di alcuni sintomi. Il quadro complessivo dei parametri cardiocircolatori, non ancora rientrati nella norma, ha imposto un prolungamento del ricovero.

Le parole di Anna, l’ausiliaria colpita da shock anafilattico

 

“Ho presentato un primo lieve sintomo una decina di minuti dopo il vaccino, quello più grave è arrivato dopo, non so ancora quando verrò dimessa perché si attendono gli esiti di alcuni esami.
Sono entrata tranquilla pur avendo comunicato di avere alcune allergie, ho scherzato con una collega che mi ha fatto anche una foto durante il vaccino. Poi ho sentito girare la testa, gonfiore alle labbra e pizzicori alla lingua. Ho preso un po’ d’aria mi sono alzata e ho comunicato di non star bene. Sono dopo un po’ tornata in reparto. La mia pressione intanto era scesa a 80 e ho iniziato ad avere problemi al linguaggio, non riuscivo a muovere la mandibola, ho iniziato ad avere giramenti di testa e non riuscivo a ingoiare e respirare. Ho sentito chiudersi la gola, poi il buio. Al pronto soccorso hanno fatto la prassi salvavita”.

 

LiveSicilia

 

Alcune considerazioni

Anna è assolutamente una persona fortunata. Per fortuna si trovava ancora in ospedale dopo il quarto d’ora d’osservazione previsto dal protocollo. Se non fossero intervenuti in tempo, staremmo parlando del primo caso italiano di morte post vaccinale.
Almeno, il primo su cui nessuno avrebbe potuto dire nulla.

Nonostante le raccomandazioni di evitare la somministrazione ai soggetti allergici, questo nel nostro paese non sta accadendo: ecco le possibili conseguenze.

Non voglio creare allarmismi, non voglio essere la persona che dice “ecco, io ve l’avevo detto!, però pensiamoci a cosa vogliamo fare con il nostro corpo.

Altrimenti, al solito, rimarranno parole al vento.

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Autore dell'articolo: GG

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