È plausibile l’ipotesi del virus fuggito dal laboratorio?

Siamo sicuri che il virus sia arrivato a noi tramite selezione naturale?

Ammettendo che provenga dal pipistrello, possiamo escludere che questo non sia stato comunque studiato in laboratorio?

Come già sottolineato qualche giorno fa dal Dr. Bellavite, non possiamo essere certi della selezione naturale del virus. C’era chi chiedeva maggiore equilibrio, e su questo specifico argomento penso che ci sia : fino a quando non si troverà per certo il pipistrello spillante, non è corretto spingere sull’acceleratore sulla tesi della selezione naturale. Non possiamo escludere la possibilità che c’entri un laboratorio. Non per forza creato, potrebbe benissimo essere fuggito! Ed allo stesso tempo, provenire dal pipistrello. Poi, volendo, possiamo chiederci se è fuggito spontaneamente o no. Tuttavia, qui si apre uno dei tanti problemi che affligge la scienza, in quanto materia studiata da persone e non da macchine : il bias cognitivo. Cioè, io parto dal presupposto che il virus sia arrivato a noi tramite selezione naturale, e mi impegno nel produrre studi che mi diano questa rispostaPer carità, può succedere anche dall’altra parte.
Su i numeri dell’epidemia meglio attendere, più facile discutere sugli aspetti epistemologici e sociali del momento che stiamo vivendo. Forse, la scienza, in coscienza, avrebbe dovuto e dovrebbe continuare a dire “su molte cose, non sappiamo nulla” ma non è facile.

Anche queste, parole al vento.

 

È plausibile e non scartabile a priori l’ipotesi che il coronavirus, divenuto una pandemia, abbia origine in un laboratorio a Wuhan. È quanto afferma p. Renzo Milanese, missionario del Pime a Hong Kong dal 1972. Il sacerdote precisa che il virus potrebbe essere “fuggito” e non “creato” in laboratorio. Citando studi e ricerche, oltre che testimonianze di autorevoli giornalisti del territorio, egli giunge alla conclusione che “sembra innegabile che un centro [di ricerche] sia stato direttamente coinvolto con ricerche sui virus, anche se non necessariamente sulla creazione di un virus”.

Va sottolineato che su questa conclusione non vi sono prove inconfutabili, e per ora sembra difficile giungere a tanto, dato che molte testimonianze, video e articoli cinesi sull’argomento vengono puntualmente oscurati.

L’ipotesi che il Covid-19 fosse il frutto di ricerche compiute da un laboratorio di Wuhan impegnato nello studio delle guerre batteriologiche è emerso alla fine di gennaio ed è sostenuto anche da personalità politiche degli Stati Uniti, come Mike Pompeo, che definisce il virus “il coronavirus cinese”, o “di Wuhan”.

Ma ieri, la Cina ha decretato una lotta a colpi di Twitter, accusando gli Stati Uniti di essere la fonte del virus. Zhao Lijian, portavoce del ministero cinese degli Esteri ha scritto che “Potrebbe essere stato l’esercito Usa ad aver portato l’epidemia a Wuhan… L’America ci deve una spiegazione!”. L’accusa appare legata alla partecipazione di membri dell’esercito Usa ai Giochi mondiali militari, tenutisi a Wuhan nell’ottobre scorso, che ha radunato rappresentanti da oltre 100 nazioni.

Rimane il fatto che dati governativi cinesi documentano i primi malati di coronavirus (o meglio: di un virus simile alla Sars) fin dal 17 novembre 2019. Il governo, dopo aver fatto tacere dottori e giornalisti sull’epidemia, ha lanciato l’allarme solo il 23 gennaio.

 

Sull’ipotesi se il virus Covid-19 sia stato creato o fuggito da un laboratorio, mi baso sulle notizie che arrivano a Hong Kong dalla Cina popolare. Il materiale a mia disposizione sono video di rinomati giornalisti in Hong Kong. I video sono in cantonese e sono pubblicati in Youtube, ma alcuni sono stati cancellati dopo qualche giorno per ordini superiori. Bisogna anzitutto distinguere fra “virus creato” e “virus fuggito”.

Il virus “creato”

La prima ipotesi (“virus creato” in laboratorio) è definita da Pechino una “teoria del complotto“. Essa circola a Hong Kong da prima del 20 gennaio, quando è stata riconosciuta l’esistenza del virus e la sua diffusione da persona a persona; tre giorni dopo è stato annunciato l’isolamento della città di Wuhan. 

Per questa teoria non ci sono prove, ma sospetti a partire da indizi e dal “si dice”.

Un fatto strano è che il 18 settembre 2019 a Wuhan si è tenuta un’esercitazione per controllare la possibile diffusione di un coronavirus. Il fatto era stato riportato su siti internet e giornali locali, ma la notizia è poi sparita. Le autorità hanno poi chiarito che l’esercitazione si riferiva a coronavirus del tipo Sars. 

Il 29 gennaio 2020 in America sono stati arrestati scienziati canadesi e statunitensi, compreso l’arresto di Charles Lieber (Harvard University). Questi scienziati sono legati al “Programma dei 1000 geni/persone” che coopera fra l’altro col Wuhan Institute of Virology. E qui si entra in una storia di spionaggio e controspionaggio su delicate ricerche scientifiche.

Su tutte c’è una argomentazione molto diffusa, che viene assunta come vera dalla gente: più il governo si impegna a negare, più significa che quella cosa è vera. Da parte loro, gli scienziati cinesi sono stati mobilitati in forze a offrire prove che il virus non è stato creato in laboratorio.

Il virus “fuggito”

L’ipotesi che il virus sia fuggito dal laboratorio è stata espressa anzitutto dal noto giornalista Siu Yeuk(Yuk) Yuen (蕭若元), in un video del 30 gennaio 2020. Il video era anche su Youtube, ma è stato cancellato; è ancora presente su Facebook (vedi qui). Non so se sparirà a breve.

Secondo Siu, in ottobre un laboratorio di Wuhan (dalla sigla P4), dopo aver raccolto vari campioni da ospedali locali, ha trovato nel cadavere di un anziano un nuovo tipo di coronavirus. Avvisate le autorità, queste avrebbero chiesto una più dettagliata relazione scientifica che è stata consegnata il 26 novembre. Il 30 novembre incomincia a circolare la notizia che c’è un nuovo pericoloso virus.

Un altro giornalista molto noto, Chau Sze Tat (仇思達) in un video del 16 febbraio 2020 descrive il dibattito in corso sull’origine, sul focolaio del Covid-19.

Egli cita un articolo scritto da due professori, uno della South China University of Technology di Guangzhou e uno della Wuhan University of Science and Technology. Secondo questi, il focolaio sarebbe da ricercare nel CDC, un centro di ricerca di Wuhan, dove esperimenti con pipistrelli avrebbero infettato i ricercatori e alcuni pipistrelli infetti sarebbero fuggiti dal centro. Chau Sze Tat dubita che nella ricerca del focolaio iniziale sia introdotto un altro centro per allontanare i sospetti sul più famoso e delicato P4. Cita altre notizie, diffuse e poi smentite ufficialmente, che legano il focolaio del virus a persone legate a un centro di ricerca a Wuhan. Quale sia il centro può essere discusso, ma a questo punto sembra innegabile che un centro sia stato direttamente coinvolto con ricerche sui virus, anche se non necessariamente sulla creazione di un virus. In altre parole, nella fase iniziale il virus è passato da un centro di ricerche a Wuhan. È anche fuori discussione che le autorità fossero a conoscenza della pericolosità del virus, non hanno informato nessuno e hanno cercato di tenere nascosti i fatti.

Asia News

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Autore dell'articolo: GG

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