Cosa è meglio mangiare con patologie cardiovascolari?

QUANTA CONFUSIONE C’E’ SUL COSA MANGIARE?

Ascoltiamo le parole della dottoressa Manuela Iuliano, l’unica Food for Life Instructor italiane certificata dalla PCRM, che ci spiega quali possono essere le scelte da prendere su questo argomento molto insidioso e su cui ci sono tanti pareri contrastanti.

“Le risposte ci arrivano dalla Medicina Basata sull’Evidenza. Per fare questo prendero’ ad esempio un ambito patologico, in particolare quello che abbiamo chiamato cardiovascolare. (la prossima volta parleremo di altre patologie ma vi assicuro la dieta migliore non cambia. Cio’ che può e deve cambiare riguarda la particolarità del singolo paziente e questo e’ un altro aspetto).
Ho diviso le diete in 3 categorie e le propongo ai pazienti in base alla loro volontà’ di guarire seriamente, che si traduce in base alla volontà’ di CAMBIARE!
Ora capirete perché’ : La NIH, National Institute of Health, propone una dieta con :
142 grammi o meno di carne al giorno,
200mg massimo di colesterolo al giorno,
25-30% come introito giornaliero di grassi rispetto al totale,
mangiare cibi ad alto contenuto di fibre
2 volte a settimana il pesce,
2 o meno tuorli d’uovo a settimana,
2-3 porzioni al giorno di latte e derivati,
3-5 porzioni al giorno tra legumi e vegetali
Soffermiamoci allora su una considerazione:
cosa possiamo fare con questa dieta? Se siamo malati con patologie cardiache cosa possiamo aspettarci da una dieta simile? Pensate che prima del 1990 si credeva che le placche aterosclerotiche e alcuni parametri utilizzati per la malattia cardiovascolare fossero irreversibili. Dunque il rallentamento della malattia era l’unica possibilità.
Con una dieta del genere, cosa ci si poteva aspettare?!
Dovette arrivare il Dott. Dean Ornish e la sua dieta semi-vegetariana per cominciare a cambiare i numeri. Ornish pubblicò sul Lancet (una delle 3 riviste mediche più’accreditate al mondo) un RCT (uno studio di alto valore scientifico) dove si seguiva una dieta a basso contenuto di grassi (niente olio), vegetariana insieme ad un approccio più olistico che contemplava anche dell’esercizio fisico (camminata e yoga), gestione dello stress e smettere di fumare. Nel suo studio il gruppo era costituito da malati a cui non era stato dato più di un anno di vita, ossia pazienti in stato terminale, il che rende i suoi risultati ancora più monumentali. Queste persone, 48 in  totale di cui 28 nel gruppo sperimentale e 20 nel gruppo di controllo (che invece seguiva indicazioni dell AHA, american heart association), seguono  rispettivamente la propria dieta e indicazioni per 1 anno. Entrambi i gruppi avevano all’inizio dello studio 195 lesioni coronariche analizzate con angiografia coronarica quantitativa. Dopo l’anno il gruppo Ornish ha una DIMINUZIONE DELLE STENOSI dell’82%. Soffermo l’attenzione su questo risultato che ha sconvolto l’opinione medica che fino ad allora credeva che questo fosse impensabile!! e andiamo avanti….piu importanti le lesioni più’ importanti i risultati ottenuti. Il gruppo di controllo, quello che seguiva le indicazioni dell’AHA, si ritrova con lesioni peggiorate!! capite la gravita’ di tale studio? e le implicazioni? Nel gruppo Ornish osserviamo 91% meno episodi di angina (dolore) e 42% in meno della loro durata. Mentre nel gruppo di controllo il 165% in più di angina e 39% incremento nella severità’. Inoltre nel gruppo Ornish i livelli di lipidi sono paragonabili a quelli indotti da farmaci per diminuire il colesterolo. (ma senza farmaci, senza spese e senza soprattuto effetti collaterali)
Cosa si mangia nella sua dieta? frutta, verdura, legumi, cereali integrali, soia e una tazza di yogurt scremato al giorno e bianco dell’uovo. Niente caffe, 10% di grassi (che poi aumenta al 20% nel mantenimento), colesterolo sotto i 5mg al giorno. E dopo? cosa e’ successo?….
COLORO CHE HANNO INTRAPRESO IL CAMBIAMENTO PIU GRANDE HANNO MOSTRATO IL RISULTATO PIU GRANDE“. Dopo 5 anni…il gruppo sperimentale ha mostrato ulteriori risultati nell’arteriosclerosi coronarica mentre nel gruppo di controllo ulteriori peggioramenti più’ del doppio gli eventi cardiaci.(Ornish,1998)
Ora esaminiamo un altro approccio dietetico che e’ quello del Dott. Esselstyn sempre in ambito di malattia coronarica avanzata e anche qui era stato dato ai pazienti meno di 1 anno da vivere. Il Dott. Esselstyn non ha utilizzato un programma ma solo una dieta,  Una dieta completamente vegetale al 100%. Risultati: dopo pochi mesi nel programma i livelli di colesterolo, i sintomi di angina, e il flusso del sangue migliorano in modo drammatico. Dopo 5 anni il colesterolo medio totale scende da 246 a 137. Pensate che i 17 pazienti dello studio negli anni precedenti all’inizio della dieta avevano avuto 49 eventi cardiaci seguiti da trattamenti aggressivi e diversi avevano subito più di un intervento per bypass. Dopo aver cominciato la dieta NESSUN evento cardiaco in 12 anni successivi. Dopo 20 anni di programma sono vivi e vegeti e senza sintomi.
In fine visto che siamo in Italia voglio menzionare la dieta mediterranea che siccome e’ considerata una dieta salutare e’ stata oggetto di tante ricerche fra cui l’ultima di cui si parla molto: PREDIMED STUDY. Le conclusioni di questo studio sono state che “una dieta ricca di anti-ossidanti e di grassi insaturi come quella mediterranea e’ uno strumento utile per la prevenzione della malattia cardiovascolare”.
Io non commento oltre, fatevi un idea di quale sarebbe la linea migliore e scegliete in base alle vostre esigenze fisiche e mentali!”

Bibliografia :
Ornish, D., et al. (1990). “Can lifestyle changes reverse coronary heart disease? The Lifestyle Heart Trial.” Lancet 336(8708): 129-133.
Ornish, D., et al. (1998). “Intensive lifestyle changes for reversal of coronary heart disease.” JAMA 280(23): 2001-2007.
Esselstyn, C. B., Jr., et al. (1995). “A strategy to arrest and reverse coronary artery disease: a 5-year longitudinal study of a single physician’s practice.” J Fam Pract 41(6): 560-568.
Esselstyn, C. B., Jr. (1999). “Updating a 12-year experience with arrest and reversal therapy for coronary heart disease (an overdue requiem for palliative cardiology).” Am J Cardiol 84(3): 339-341, A338.
Esselstyn, C. B., Jr., et al. (2014). “A way to reverse CAD?” J Fam Pract 63(7): 356-364b.
Ros, E., et al. (2014). “Mediterranean Diet and Cardiovascular Health: Teachings of the PREDIMED Study.” Adv Nutr 5(3): 330S-336S.

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Autore dell'articolo: GG

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