“Stiamo assistendo ad un esperimento scientifico nel mondo reale”: NBA e vaccinazioni

Andiamo a vedere il rapporto tra l’NBA e le vaccinazioni

Tanti i giocatori che la pensano diversamente

Che intervista interessante ieri su ESPN!

NBA e vaccini: cronostoria

La stragrande maggioranza degli atleti è stata già vaccinata, ma non è stato sempre così.
Sapete come mai sono riusciti a vaccinare oltre il 70% dei giocatori? Ve lo dico, molto semplice: ricattandoli.

A Febbraio, secondo fonti interne, la maggioranza dei giocatori non era proprio emozionata all’idea di doversi vaccinare. Il commento di un agente NBA

“Almeno metà, se non di più, dei giocatori è riluttante a vaccinarsi.”

Pensate che più di un giocatore si è pubblicamente esposto nel dire che non l’avrebbe fatto, anche molto prima che fossero disponibili, e che anzi non aveva fiducia nelle vaccinazioni.

Dwight Howard, centro dei Philadelphia 76ers, durante una diretta su Instagram

“Credo nelle vaccinazioni? No. E’ la mia opinione personale, non ci credo.”

Due giocatori dei Golden State Warriors, Andrew Wiggins e Kent Bazemore

“Non mi vedo vaccinato nel prossimo futuro, a meno che non sia obbligato”

“No, non mi vaccinerò. E’ una scelta legata al mio stile di vita, faccio di tutto per rinforzare il mio sistema immunitario: passo ore in cucina per prepararmi da mangiare, a casa, cercando di capire consapevolmente cosa metto nel mio corpo e preoccuparmi della mia salute. La mia famiglia ha una storia di malattie cardiovascolari ed io sto cercando di cambiare questa familiarietà. Ecco perché faccio di tutto per mantenere in forze il mio sistema immunitario e vivere una vita lunga ed in salute.”

Un giocatore dei Denver Nuggets, Micheal Porter Jr., si è lasciato andare con dei commenti molto più forti in una intervista rilasciata nel luglio del 2020

“Personalmente, penso che la storia del Coronavirus sia utilizzata ovviamente per una agenda più grande: per controllare le persone. Voglio dire, tutto il mondo è controllato a causa di questa situazione, sei anche obbligato a mettere le mascherine. E chissà cosa potrà succedere quando la vaccinazione arriverà sul mercato. Magari sarai obbligato a vaccinarti per poter viaggiare. Sarebbe assurdo. Non sono mai stato vaccinato in vita mia, niente del genere. Perciò si, sarebbe davvero assurdo. Possiamo soltanto osservare cosa sta succedendo e cercare di non rimanere troppo coinvolti a livello emozionale. Voglio dire, è una cosa reale, esiste: ma si, è assolutamente gonfiata.”

Non deve essere facile in un ambiente del genere esporsi così. Altre franchigie, come i Boston Celtics, hanno dichiarato che alcuni dei loro atleti non sono intenzionati a vaccinarsi. C’è una grande sfiducia verso l’ambiente medico, soprattutto da parte della comunità afroamericana, che ha ricordato più di una volta quello che è stato l’esperimento di Tuskagee. In pratica, hanno ammazzato 400 persone nere non curandole di proposito.

A marzo, cambia il protocollo NBA per il Covid: restrizioni più leggere per le società con almeno l’85% dei componenti vaccinati, staff incluso. Ve l’avevo detto che li hanno ricattati no?

Una parte del MEMO di Marzo

“Fully vaccinated individuals will no longer have to quarantine following exposure to COVID-19; can have friends, family, and others visit at home and on the road without having them test or register with the team’ and can dine outdoors at restaurants, among other eased restrictions.

Fully vaccinated teams will no longer have to wear masks at the practice facility; have more flexibility to leave the team hotel on the road; and can dine indoors or outdoors at restaurants, among other eased restrictions.”

A fine Aprile, guardate un pò le casualità della vita, il commissario Adam Silver riporta che più del 70% dei giocatori si è vaccinato

La posizione di LeBron James

Probabilmente stiamo parlando di una delle persone più conosciute a livello globale. Nella Lega, diverse superstar si sono vaccinate e lo hanno detto pubblicamente, anche “sponsorizzando” il trattamento con questi dispositivi medici sperimentali: Luka Doncic, Stephen Curry, Anthony Davis. Ma ci sta, ognuno è libero di fare quello che preferisce con il suo corpo, senza scadere in retoriche sull’altruismo. 


Dennis Schröder, giocatore dei Los Angeles Lakers, durante una intervista per un quotidiano tedesco,NTV,  si è fatto scappare questo commento

Credo che io e LeBron siamo gli unici a non averlo fatto (…) a me non piace di solito prendere farmaci, se possibile cerco di non farlo

Apriti cielo, la guardia tedesca ha dovuto ritrattare sulla condizione del compagno di squadra. Lo stesso LeBron è stato più volte nel corso di questi ultimi mesi incalzato per raccontare se abbia fatto o meno la vaccinazione, prima a Marzo e poi ad Aprile
Queste le sue parole in sintesi, per entrambe le occasioni:

“Il 99.9% delle cose che faccio fuori dal campo, è qualcosa di cui parlo soltanto con la mia famiglia. In questo caso, dato che parliamo di salute, ne parlerò con loro. Io che sono pronto ad aiutare sul campo i miei compagni, vuol dire io che prendo cura della mia salute. Vuol dire fare tutto il possibile mentalmente, fisicamente, spiritualmente. Per altre questioni, ne parlo con la mia famiglia. Non ti confermo che mi sono vaccinato, non è una discussione che dovrebbe davvero interessare a qualcuno.”

Con molta eleganza, ha sviato da domande davvero pressanti. Lo stato vaccinale di ogni persona non dovrebbe essere discussione di pubblica piazza, i dati sanitari sono qualcosa di intimo e personale.

Un esperimento scientifico nel mondo reale

Torniamo al titolo dell’articolo, questa è una frase pronunciata proprio ieri durante una trasmissione sportiva su ESPN. Cosa ha scatenato tutto questo? L’ingresso di Chris Paul, giocatore dei Phoenix Suns, nel famoso protocollo NBA salute e sicurezza- nonostante sia vaccinato. Vi metto qui l’estratto della trasmissione in cui ne hanno parlato, e poi qualche pezzo significativo dei diversi ospiti presenti.

 

“I protocolli NBA sul covid non sono diversi tra vaccinati e non vaccinati. Penso che il miglior esempio che ti possa dare è quello che abbiamo visto con i New York Yankees, in cui una persona vaccinata, era uno dei coach della squadra, sintomatico, ha fatto scoppiare un focolaio. Sette altri giocatori, tutti vaccinati, sono risultati positivi al tampone ma erano completamente asintomatici. Questo è quello che abbiamo visto con il vaccino e questo è il mondo reale. E questa è una delle cose che rende interessante l’NBA quest’anno, stiamo avendo una sorta di esperimento scientifico nel mondo reale perché si è testata l’efficacia del vaccino tra persone che fanno tamponi giornalmente. I giocatori NBA anche se vaccinati devono comunque ogni volta fare il tampone. E quindi giocatori vaccinati magari potrebbero non andare più dal medico o non fare più dei test per capire se sono ammalati. Siccome sono appunto in NBA invece li fanno tutti i giorni. Quindi per noi diventa interessante osservare la situazione. L’NBA vuole che tutti siano vaccinati. Non so se possano renderlo obbligatorio ma di certo stanno spingendo su questo argomento. Lo sai no, Damon Lee dei Golden State, lui si è fatto il J&J e si è ammalato nonostante fosse vaccinato. Ho avuto la possibilità di parlare con Chris questa mattina. Si, è vaccinato. C’è molta frustrazione da parte sua. Lui mi fa tipo “Marty tutto quello che faccio è giocare, allenarmi, e tornare a casa. Capisci cosa intendo? Perciò io davvero non so cosa stia succedendo.” Quindi mi ha detto anche che deve continuare a fare tamponi finché non risulta negativo. Davvero una situazione triste per Chris. Monty Williams – allenatore Suns- non ne vuole parlare finché non avremo più chiarezza sulla situazione, ed ha senso perché non sappiamo quando Chris avrà quei 2 tamponi negativi, il primo step per tornare a giocare. Poi abbiamo test cardiaci. Ero al telefono con l’ufficiale della lega tre minuti prima di andare in onda per cercare di capire come funzionerà. Ci vorranno circa 2 giorni perché c’è il periodo di osservazione. Questo vuol dire che potrebbe fare il secondo test la mattina e giocare la partita la sera? Dipenderà dal giorno in cui avrà il secondo test negativo e farà i test cardiaci. “

Parole al vento?

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Autore dell'articolo: GG

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