Nausicaä : un’icona del femminismo

 

Nausicaä della valle del vento : un’icona femminista

La storia della principessa meno principessa di tutte

 

“Quella persona, abbigliata ad una veste azzurra, in un campo dorato, verrà a discendere e riallaccerà il perduto legame con la madre terra ed infine condurrà le genti in ad un’azzurra terra incontaminata.”

 

Nella mia infanzia, le principesse sono state quelle Disney. Mi ricordo un flash di quando ero piccolo e mettevo nel videoregistratore, wow sembra una epoca fa,  la cassetta di Cenerentola
Con Mulan e Brave anche la Disney ha poi diciamo “cambiato il tiro” sulla percezione delle principesse.
Parliamo oggi del primo film prodotto nel 1985 dallo Studio Ghibli, Nausicaä della valle del vento.

Nausicaä è una guerriera

Così ci appare la prima volta, maschera in volto e fucile in spalla, quasi fosse un militare.
Ma lei non ricalca quella dinamica, il fucile lo utilizza per aiutare insetti in difficoltà attraverso razzi luminosi, e la maschera è necessaria perchè quella foresta è velenosa, e sta uccidendo tutto quello che trova. Basterebbero 5 minuti senza la maschera per morire. Ed una volta, per rincuorare suoi compagni spaventati, se la toglie.

 

Nausicaä è una scienziata

Esplora un territorio ostile alla presenza umana, e poco a poco raccoglie campioni per analizzare quelle spore velenose, per capire cosa stia succedendo. Ma lo fa con discrezione, per evitare di spaventare il suo villaggio. Forse perchè, in fondo, conosceva già la soluzione.
Scopre il vero motivo della presenza di quella foresta
velenosa, che in realtà sta assorbendo tutto l’inquinamento prodotto dall’uomo, e riesce nel sottosuolo a produrre acqua pulita.
Intuisce e riconosce che è il terreno marcio a condizionare la salute delle piante, perchè nel suo laboratorio dove terra ed acqua sono pulite, quelle stesse piante non rilasciano più spore velenose. Vi ricorda qualcosa?

Nausicaä rispetta tutti gli animali

Questa è una delle scene iniziali del film, in cui viene a contatto con uno scoiattolo molto aggressivo che la attacca e la morde. Lei non si scompone, e lo invita a rilassarsi ed a non avere paura, finchè non sarà lo stesso scoiattolo a leccare quella ferita che le ha inflitto.
Chiede scusa ad un insetto quando lo calpesta (era enorme, tranquilli non è stato spiaccicato) nonostante in quel momento stesse correndo per salvare un uomo.
Questo è uno dei pochi, se non l’unico, film dello studio Ghibli dove, quando si mangia, non c’è traccia di carne uova pesce o latte. Anzi, la protagonista mangia soltanto una volta, stremata dopo una grande fuga, e mangia dei semi.

Nausicaä non è contraria alla violenza

Cosa voglio dire con questo? Lei è pronta a uccidere, ripugnando però la violenza fino allo stremo. Fa di tutto per evitare conflitti, lasciandosi andare soltanto quando i soldati di un impero vicino le hanno ucciso il padre. Tra parentesi, ha sconfitto 4 soldati ed al vice comandante ha spezzato la spada.
Nonostante lo scontro sia stato poi interrotto, è uscita profondamente turbata dal suo scatto d’ira, dicendo in lacrime al suo vecchio mentore :

“Io ho paura di me stessa, Yupa. Io non voglio, lo sai, ma sento il cuore che mi ribolle d’odio. Io non voglio soffrire, né far soffrire.”


Alla fine, letteralmente dona la vita per salvare il suo villaggio del Vento. Perchè l’amore non è soltanto verso gli altri animali, ma anche verso l’uomo! Si immola davanti l’orda di insetti colmi di rabbia, arrabbiati perchè quel cucciolo che vedete era stato rapito e, ancora una volta, Nausicaä rischiando la vita lo aveva salvato.

 

Non è Nausicaä l’unica donna del film

Non solo Nausicaa è una potentissima figura femminile, ma anche  l’antagonista è donna.
Principessa come lei, del tutto diversa nei comportamenti.
Pensa che gli insetti siano da uccidere, perchè sono loro i responsabili della degenerazione della natura, e di farlo con la potenza della scienza, le armi da fuoco.
Immaginatevi un farmaco che colpisce il sintomo : se non trovi la causa il sintomo tornerà.
Alla fine, anche lei cambierà idea su Nausicaa, che ha anche la capacità di rendersi alleati i nemici. E si scopre perchè odia così tanto gli insetti, con 3 arti bionici ed il marito morto a causa loro. Ecco perchè il vissuto è fondamentale, modella poi la percezione che ognuno di noi ha delle cose.

E tutto questo non sarebbe stato possibile senza le donne di una nazione avversaria!

Nausicaä è stata catturata perchè ha scoperto cosa sta per succedere nella Valle del Vento e, grazie al loro ingegno, viene liberata e così riesce a salvare la situazione.
Donne che si scusano più di una volta per la sorte che le è stata riservata da questi uomini amanti della guerra, donne che, lontane dai posti di comando e riservate al margine della loro società, scelgono di lottare con e per Nausicaä.

 

Ed alla fine, l’uomo della profezia è una donna.
Possiamo quasi dire che è lei il principe azzurro.

Nausicaä si rende conto che è la paura ad alimentare la diffidenza. Ecco perchè invita lo scoiattolo a non avere paura, e domanda alla principessa antagonista di cosa avesse paura, avendone riconosciuto la stessa matrice.
Fin da subito vediamo la sua grande personalità : umile, determinata, con una grande capacità di ascolto e comprensione verso tutti. Rispetta la terra e gli altri animali, ed in alcuni momenti emerge la sua animalità, situazioni nelle quali sfrutta un sesto senso innato dettato dal suo profondo legame con la natura, perchè fa parte di essa e non se ne distacca.
Un personaggio che pensa fuori dagli schemi, ed è l’unica che si domanda quale sia la verità dietro la foresta velenosa. Che mette sempre gli altri prima di se stessa.

Una principessa senza principe azzurro, senza storia d’amore. Almeno, non la tipica a cui potremmo essere abituati.
Una donna forte ed indipendente , la cui storia d’amore è nei riguardi di tutto il vivente.

 

Ecco perchè Nausicaä della valle del Vento è una icona femminista.
Anzi, è un manifesto vivente del transfemminismo.
Un femminismo che abbraccia tante altre istanze, legate alle dinamiche del dominio.
Un femminismo che non è riservato soltanto alle donne, ma riguarda tutti!

 E forse, potremmo anche essere tutti un po’ più Nausicaä

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Autore dell'articolo: GG

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