Obbligato a vaccinarsi per lavorare, muore nella notte: grazie al governo dei migliori.

Obbligato a vaccinarsi, muore qualche ora dopo

Claudio, 54 anni e due figli

Per lavorare, e portare del cibo a casa, adesso non c’è più

Perché siamo sempre distrutti quando leggiamo queste storie, a questi danni collaterali che vanno oltre la reazione avversa: quante famiglie hanno perso qualcosa? Come possiamo continuare a sostenere un buon tessuto sociale quando viene macchiato da eventi di questo genere? Si muore, e su questo siamo tutti d’accordo. Che i farmaci possano uccidere, lo sappiamo. Quello che dovrebbe infastidirci è: perché morire per questo?

Cosa è successo

A Lecce, un web designer di 54 anni si presenta all’hub vaccinale il 18 Gennaio.
Dopo essere tornato a casa, ha manifestato dolori al petto. A questo punto, ritorna all’ospedale e, fatti degli esami, è stato rimandato a casa perché i risultati non avrebbero giustificato il ricovero. Torna una seconda volta in ospedale, i risultati degli esami sono diversi, ma Claudio ha rifiutato il ricovero. Arrivato a casa, va direttamente a dormire. Nella notte poi telefona al fratello: “portami in ospedale che sto morendo”. La sua predizione era esatta, e morirà nella notte in ospedale.

Le parole dell’avvocato della famiglia, Massimo Maria Aprile

“Vogliamo capire cosa è successo, noi sappiamo soltanto che Claudio è deceduto a distanza di poche ore dalla prima dose di vaccino anti Covid. Non era un no vax attivista ma nutriva dei forti dubbi sull’efficacia del siero e con l’introduzione della norma del pass obbligatorio sul posto di lavoro per gli over 50 aveva deciso di aderire alla campagna vaccinale nonostante le sue incertezze. Abbiamo presentato una denuncia-querela per capire se ci sia una correlazione tra la somministrazione del vaccino e il decesso di una persona che, sino a pochi giorni fa, non aveva mai avuto problemi di salute”.

Alcune considerazioni

Ci sarà chi avrà anche dato la colpa a Claudio, per aver scelto di non ricoverarsi. Mi sono chiesto il motivo, ed ho trovato questa possibile soluzione: Claudio aveva paura di morire in ospedale. Perché sappiamo che le terapie errate hanno portato alla morte chissà quante persone, perché la fiducia nelle isituzioni sanitarie è zero, perché la qualità degli ospedali italiani è scadente. E perché, diciamocelo, morire in un casermone bianco ed asettico non è che sia la migliore fine possibile.
Verrà mai registrata la sua come morte causata da questo vaccino? Se non ve lo ricordate, ormai il CDC ha cambiato a Settembre la definizione stessa di vaccino: non si parla più di protezione o immunità verso una specifica malattia, ma semplicemente di un preparato che stimola la risposta immunitaria.
Aspettiamo i dati da AIFA che mancano da settembre, aspettiamo una vigilanza che non esiste, sediamoci sulla riva ad aspettare.
Nel frattempo, grazie alle scelte del governo dei migliori, si è spenta così la vita di Claudio.

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Anche questa storia finirà ad essere derubricata come mera statistica.
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Autore dell'articolo: GG

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