Primi fondamenti di Medicina Sensata: una panoramica da Carlo Moiraghi

Medicina Sensata

Fondamenti di una nuova pratica?

 

Qualche giorno fa, l’amico e medico agopuntore Carlo Moiraghi si è fatto questa domanda, una volta coniato il termine di “Medicina Sensata”: come viene interpretato questo concetto? Cosa vuol dire Medicina Sensata?
Vi lascio alle sue parole, ed a quelle di chi ha contribuito a stimolare questa discussione!

Ringrazio i tanti amici che hanno risposto alla mia richiesta di chiarire cosa intendano per Medicina Sensata e presento una prima organizzazione commentata di tutti questi loro graditi interventi parvenutimi.
A questo avviso ringrazio per la partecipazione Alfredo Albiani, Silvia Angeli, Raffaella Battani, Antonella Capasso, Loredana Cavalli, Tiziana Cavalli, Gemma D’Angelo, Daniela Di Carlo, Rosaria Ferrari, Roberta Filopante, Vincenzo Garaffa, Elisabetta Gattulli, Giandomenico Giannetto, Christine Illmer, Giovanna Iula, Maria Novarino, Franco Pasi, Maria Rudaia, Roberta Precerutti, Alessandro Queri, Cristina Ramat, Marialucia Semizzi, Renata Semizzi, .Marco Maria Visconti
Questo primo articolo, e il materiale che contiene, possiede un valore aggiunto, che forse ne è in realtà il valore principale, è stato concepito e scritto in un solo giorno mediante la convergenza di contributi di oltre venti autori, oltre venti persone che neppure per lo più si conoscono fra loro, e che neppure io conosco personalmente tutti e venti e quanti sono. Il che segnala quanto questo innovativa impronta medica sia oggi sentita e necessaria. Spero di non avere dimenticato nessuno, e nel caso me ne scuso. Nel caso ci saranno i modi per rimediare.

⦁    Ogni medico pratica medicina sensata. Ogni atto medico è sensato.

Esordisco con un’affermazione fondamentale di Daniela Di Carlo. Chiarisce che ogni medico esercita medicina sensata, nessun medico eserciterebbe mai una medicina insensata e neppure un atto medico a proprio avviso insensato. Ha dedicato la propria vita a curare il prossimo e non praticherebbe mai un atto medico privo di significato terapeutico. In un simile triste caso semplicemente costui non sarebbe un medico, sarebbe altro, e l’atto che eserciterebbe non sarebbe atto medico, sarebbe altro.

⦁ Il medico esercita la medicina sensata.

Conviene introdurre fin d’ora anche la sintesi di Alessandro Queri, pienamente condivisibile.
Primum non nocere, curare la persona e non la malattia.

⦁    Ogni medicina è sensata. Ogni corpo medico è sensato.

Rosaria Ferreri chiarendo che la medicina sensata si basa sull’armonia dei sistemi biologici, e comprende ogni corpo medico e ogni disciplina che studi l’armonia organica, le cause e in modi del perderla, questa armonia, e i modi e le vie per recuperarla. È sensato quindi qualsiasi corpo medico, antico, tradizionale, recente, attuale, sperimentale, convenzionale come non convenzionale, sia esso centrato sul corpo fisico come sul corpo psichico, qualsiasi sia la disciplina che esso comprende, farmacologica, dietetica, eccetera. Sono affermazioni con cui concordiamo pienamente, e introducono il concetto di qualità medica.
La Medicina Sensata per me è quella che si basa sull’ armonia dei sistemi biologici e quindi comprende tutti quegli approcci che studiano sia le cause della perdita di questa armonia che le modalità per recuperarla (quindi ogni disciplina è compresa, sia convenzionale che complementare, sia farmacologica che dietetica, sia fisica che psichica, ecc)

Le fa eco Cristina Ramat introducendo il concetto di stato di coerenza. Stato coerente è termine noto soprattutto in meccanica quantistica ad intendere il comportamento di oscillazione armonica sovrapponibile alla dinamica ritmica di un oscillatore armonica classico. Tale e quale questo modo armonico può rappresemtare la coerente fisiologia organica e il benessere che ne è espressione.

⦁ La medicina è sensata se incrementa gli stati di coerenza.

A questi avvisi Roberta Precerutti segnala l’importanza di una iniziale valutazione unitaria del malato e non di un suo singolo aspetto patologico.
La medicina sensata per me parte sempre dall’analisi globale del paziente e non dal singolo sintomo.

Silvia Angeli presenta una prima specifica di questa iniziale osservazione globale.
La medicina sensata approccia la persona malata con buon senso.

⦁ La Medicina Sensata si esprime in relazione alle sensibilità del medico che la pratica.

Ritorno a Daniela Di Carlo. Prosegue con una specifica: la differenza nella qualità della sensatezza dell’atto medico sta nelle caratteristiche del medico, della sua consapevolezza, dell’amore e del rispetto per la natura e per il genere umano che lo muovono. Dunque, secondo il medico che lo pratica, qualsiasi atto medico è sensato, le differenze dipendono dalle diverse nature e levature dei singoli medici. Affermazioni corrette e indiscutibili.
La differenza è nella levatura dell’uomo, della sua coscienza, della sua consapevolezza e dell’amore e il rispetto che ha per la natura e il genere umano

Il tema del medico come autore della cura è ripreso da Raffaella Battani che sviluppa i concetti di sensibilità, partecipazione, ascolto, contatto, equilibrio, e all’interno di una disamina qualitativa e modale introduce termini apicali, felicità e amore.
Una medicina “sensata” perché parte dai *sensi* nell’ascolto della persona, ma anche nella cura..i sensi per recuperare gli equilibri…la salute…la felicità…i sensi intesi come 5 sensi, ma anche come senso della libertà, senso dell’amore, senso dell’equilibrio e del benessere…ecc…

Marco Maria Visconti propone il tema dell’ascolto medico e lo riferisce alla cultura tradizionale, in particolare all’insegnamento taoista, e ribadisce la centrale rilevanza delle attitudini del medico, qualità di contatto con il malato che, aggiungo, non vertono unicamente nella singola natura del terapeuta, ma conviene poggino e si sviluppino in un’adeguata formazione medica che le contempli ed ampli. Introduce così i termini di “Buona Medicina” e “Vera Medicina”.
La “Buona Medicina” è sì di scienza e coscienza, ma anche e forse soprattutto oggi da collegarsi alle conoscenze ed alle illuminazioni che ci vengono dal Dao, quindi da qui sorge la necessità di un nuovo tipo non tanto di medicina ma di medici, che abbiano sviluppato in loro quelle qualità centrali che permetteranno loro di “entrare” nella malattia del paziente e coglierne le radici, operando allora la “Vera Medicina”.

Antonella Capasso recupera storicamente le differenze curative proprie di altri equilibri culturali e sociali che per fortuna oggi non ci appartengono, e rimanda a Platone. Resta che l’implicito riferimento all’equilibrio sociale è importante, dato che ogni corpo medico deriva ed è espressione della società in cui si realizza. Da questo punto di vista la Medicina Sensata esprime una necessità sociale odierna. Quella del recupero del medico come soggetto della cura.
Cito il filosofo greco che parlava come un saggio medico cinese di un tempo: Platone, secondo il quale la medicina sensata sarebbe quella degli uomini liberi. “Ci sono due tipi di medicina quella degli schiavi e quella degli uomini liberi. Quella degli schiavi deve
rimuovere rapidamente il sintomo perché possano tornare a lavorare. Quella per gli uomini liberi cerca di capire il sintomo, il suo significato per la salute del corpo nella sua unità indivisibile, per giungere all’equilibrio di tutta la persona.” Una ulteriore distinzione per Platone è che il primo agisce come un “tiranno”, non parla con il malato, e per rimuovere velocemente i sintomi prescrive farmaci senza neppure spiegargli gli effetti. Il medico dei liberi, invece cerca la causa del sintomo, interroga il paziente ed i suoi amici/familiari, e non prescrive farmaco senza averne spiegato gli effetti. E oltre ai farmaci prescrive dieta e comportamenti da seguire.

 

⦁ La Medicina Sensata accorpa scienza e coscienza. Supporta il malato e non lo terrorizza e confonde. È aggiornata. È adeguata e proporzionata alle risorse vitali dei singoli malati. Non è composta di protocolli generalizzati.

Marialucia Semizzi pone alcuni distinguo, e introduce alcune caratteristiche atte ad individuare la Medicina Sensata, specificandone alcuni fondamenti. Guarisce e non fa ammalare, certo, questo è indubbio. Per farlo, quanto alla pratica accorpa sapienza e coscienza, quanto ai risultati supporta in tutto il malato, lo sostiene, rasserena, incoraggia. Non lo spaventa. Non lo sfinisce con ossessione di controlli, di numeri poco o per nulla significativi che lo confondono. Date le strette relazioni fra emozioni e funzioni e metabolismi organici, chiare in ogni corpo medico tradizionale come moderno, questo pare centrale. È aggiornata ed è adeguata alla realtà globale e al singolo malato. Questo è un concetto interessante, la Medicina Sensata realizza l’atto curativo in una misura proporzionata alle risorse vitali dei singoli malati. Ne deriva che la Medicina Sensata è medicina ad personam, medicina personalizzata, individuata, non protocollata.

La Medicina è sensata quando è sapiente, quando guarisce e non rende più malati, quando aiuta e non complica, quando rasserena e incoraggia e non spaventa, quando è aggiornata ma sa applicare le conoscenze in base alla concreta realtà cui si applica, quando è proporzionata alle risorse e alla bioreattività del paziente, quando è personalizzata, quando è umana, quando non sfinisce e non avvelena la quotidianità di chi si deve curare (non intendo il venenum del farmaco, naturalmente, ma l’ossessione dei controlli, dei numeri dei risultati, dei protocolli da seguire.

La natura personalizzata e individualizzata della Medicina Sensata emerge anche dall’intervento di Renata Semizzi
Medicina Sensata è basata su qualcosa di più del buon senso, è basata sul paziente preciso, non includendolo in uno schema indIfferenziato, ma per curare proprio lui. Perché la medicina è fatta per far vivere bene il paziente, e non il paziente fatto per far vivere bene la Medicina.

⦁ Dalla Medicina Integrata alla Medicina Sensata

Ancora Rosaria Ferreri, aggiunge poi che nella sua pratica professionale la Medicina Sensata è la Medicina Integrata, medicina di armonica collaborazione e convergenza di saperi medici diversi. Ben comprensibile, resta che il termine di Sensata, va a mio avviso oltre il concetto di Medicina Integrata, termine oggi quanto mai rlevante, anche a ben vedere ogni atto medico non può che integrate tutte le conoscenze del medico che lo attua, sapienze ed esperienze di ambito diverso che negli anni lo hanno formato, questo per dire che in realtà qualsiasi medico attua medicina integrata, altro non è dato. Medicina Sensata introduce però un’altra specifica, non si limita al contesto culturale medico fatto in ogni caso di conoscenze diverse integrate, ma specifica un altro termine sensata, che rimanda da un lato alla sensibilità, ai sensi, cinque, sei, sette, innumerevoli che siano, oltre che rimandare analogicamente al buon senso, evocando così un concetto di misura adeguata, di proporzione, a capacità di adattabilità al singolo.
Questa medicina sensata nella mia pratica quotidiana è rappresentata dalla Medicina Integrata che è armonia di saperi ed è dalla collaborazione di più saperi che si fa ancora più sensata.

A questi riguardi Ruggero Comotti sviluppa il concetto di adatta misura proprio della Medicina Sensata, e chiarisce come l’atto curativo si realizzi fra almeno tre complementari e inscindibili entità: il malato, il terapeuta, e l’ambiente che entrambi li nutre sia quanto al corpo materico sia quanto al corpo sottile.

La medicina sensata la intendo come medicina calibrata (dalla diagnosi alla terapia) sulla singola entità’/persona fatta di materia/corpo e spirito che trova l’equilibrio tra fisicità e psiche ed ambiente circostante che influenza i primi due. ”Non muovere mai l’anima senza il corpo nè il corpo senza l’anima affinchè difendendosi l’uno con l’altra queste due parti mantengano il loro equilibrio e la loro salute” (Platone)
Carlo Moiraghi e Paola Poli in Agopuntura in Oncologia NOI edizioni Milano

⦁ La Medicina Sensata è Medicina Preventiva

Ritorno a Rosaria Ferreri che introduce un’ ulteriore importante specifica. Oltre che curativa la Medicina Sensata è preventiva, questo è fondamentale. La dimensione preventiva è in realtà proprio di circa tutti i corpi medici tradizionali, ed è interesse evidente anche nella medicina odierna.
In tal modo, la medicina potrà servire non solo per curare ma anche (e direi soprattutto se è davvero Sensata) per evitare che una patologia determini una perdita irreparabile dello stato di armonia (e per questo non occorre che sia una patologia grave)

⦁ La Medicina Sensata è Medicina Ambientale

Giovanna Iula accentua il valore preventivo della medicina sensata ed introduce aspetti che dice al momento trascurati senza specificarli. Gliene ho chiesto ed attendo precisazioni, ma credo immagino intenda riferirsi anche alla dimensione ambientale, a quel rapporto fra microcosmo e macrocosmo evidenziato da ogni medicina tradizionale. La Medicina Sensata è infatti anche medicina ambientale, fondamento della Salutogenesi. Si badi bene, il rapporto Ambiente Salute è complesso. Non è da intendere unicamente nel senso del inquinamento che l’uomo determina nel pianeta e che poi in un percoro circolare, esistono solo orbite nell’esiste, si ripercuote pesantemente nella salute di chi quell’inquinamneto ha provocato, quello che fai ritorna. Squilibrio macrocosmo microcosmo è anche il semplice squilibrio che l’uomo oggi determina globalizzando indistintamente i corpi medici tradizionali che, quando utilizziano elenti della natura, oggi li distruggono e ne determinano l’estinzione. I rinoceronti e il gingseng selvatico devono la loro prossima estinzione proprio alla medicina tradizionale cinese.

La medicina è sensata quando si occupa veramente e non per finta della prevenzione. Prevenzione è una parola spesso abusata o utilizzata per definire la prevenzione secondaria o diagnosi precoce. Sarebbe invece utile potenziare la vera prevenzione andando ad incidere su aspetti che al momento sono trascurati. Lavorando in ambito sanitario da molti anni ho potuto constatare che la prevenzione è un argomento molto “gettonato” ai convegni ma, nella realtà poco interessante. La medicina moderna preferisce concentrare i propri sforzi e le proprie risorse solo ed unicamente nella cura degli stati patologici oppure nella diagnosi precoce che però non sempre è possibile perché nel pubblico ci sono problemi legati alle liste, gli screening di massa spesso danno luogo a falsi positivi o a falsi negativi pur raggiungendo risultati di rilievo.

Tiziana Cavalli resta sul tema e introduce il concetto di inerenza fra terreno macrocosmico e terreno microcosmico.
Per me la Medicina è sensata se offre una visione globale e non si perde nel particolare e nell’ultraspecialistico, se tiene conto dell’ambiente e del terreno in cui l’alterazione dell’equilibrio omeodinamico si sviluppa, e non solo del singolo agente patogeno o del gene mutato;

⦁ Medicina Sensata è Medicina di Cuore

Ancora Tiziana Cavalli introduce il concetto di umanità e compassione, etimologicamente passione comune
nell’atto medico. Numerosi interventi ne trattano.
I
noltre non c’è sensatezza di un atto medico senza umanità e compassione, nel senso etimologico di questi termini.

Il concetto di umanità è ripreso e sviluppato da Loredana Cavalli
Sensata è quella medicina che pone al centro l’Uomo nella sua globalità, dove soma e psiche sono due facce della stessa unità, unica e irripetibile, una medicina che parte dalla diffusione di una cultura di base infusa nell’infanzia, che tenga conto del contesto familiare e sociale, e della sostenibilità delle cure, un approccio ideale che può cozzare con i requisiti della medicina difensiva e della caccia al rimborso…

Roberta Filopante
La medicina è sensata quando la cura è applicata non solo al corpo ma anche all’anima, è un processo di risveglio che passa da curante a curato , prevede l’ascolto ,la capacità di trovare soluzioni mirate per il soggetto. È di buon senso, in quanto permette di discernere tra le varie possibilità di cura, la più indicata.

Christine Illmer
La medicina sensata mette al centro la persona malata e come può aiutarla. Deve essere open minded e a cuore aperto. Il concetto olistico è medicina sensata.

Maria Novarino recupera il concetto di partecipazione e introduce il concetto di natura medicatrix. È proprio il cuore aperto del medico a favorire mediante il suo atto medico le capacità curative della natura e a convogliarle sul malato.
Quando é rispetto fiducia compassione, é una Medicina che ti fa compagnia mentre la natura ti cura

Gemma D’Angelo espone un concetto simile in altro complementare modo e ne massimizza il costrutto. Il medico centra la totalità di se stesso sul malato, e questo realizza la cura, quale che sia la disciplina e l’atto terapeutico praticati.
Per me semplicemente quando al centro del tuo interesse metti solo ed unicamente il paziente. Poi puoi fare quello che vuoi.
Vincenzo Garaffa recupera e sintetizza i modi del Cuore secondo la visione taoista: Vuoto, Centrato, Aperto, Retto.
Medicina sensata è la medicina del Cuore Vuoto che appartiene a chi segue il Dao della Medicina che è al contempo conoscenza e sapienza…

Anche Franco Pasi si allinea
Una valutazione che si avvale dei sensi, quindi sensibile, coinvolgente nello scambio fra ricevente ed operatore… se volete in sinergia fra anima e mente

Elisabetta Gattulli concorda.
Quando il rapporto medico paziente si svolge non solo considerando la scienza ma con coscienza e AMORE con chiunque abbia bisogno.

 L’ironia di Woody Allen proposta da Tuina Alfredo Albiani calza a pennello riguardo alle possibili problematiche che si possono umanamente incontrare coniugando cuore e cervello
“È molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello. Nel mio caso non si rivolgono nemmeno la parola”

⦁ La Medicina Sensata è medicina evolutiva

Maria Rudaia segnala un importante aspetto della Medicina Sensata, l’essere movente evolutivo nel malato, e lo illustra presentando la propria esperienza personale, e il cambiamento seguente alle pratiche meditative insegnatele da un Maestro giapponese. Per motivi di spazio presento qui unicamente le conclusioni del suo lungo intervento.
“il mio modo di affrontare le cose, le crisi d’ansia sono svaniti, non immaginavo di funzionare in questo modo.”

⦁ Medicina Sensata, disamina dei termini e dei significati

Concludo con il contributo di Giandomenico Giannetto (proprio io si,ndr) che ritorna ai fondamenti, mediante una disamina dei due termini, Medicina e Sensata.

Penso che una medicina sensata possa esistere sotto diversi piani di lettura. Quanto a Medicina che sia Sensata, mi interrogo prima di tutto sul significato di Medicina e di Sensato. “Medicina” è una pratica, si potrebbe intendere come “la raccolta di esperienza necessaria per tornare in equilibrio”. Forse ho fatto anche un passo in avanti, perché l’ho immaginata anche come conseguenza di una situazione che ha portato la necessità di medicarsi, anche immaginandola come quella “sovrastruttura” utilizzata dall’uomo nella sua storia, e questa poi si è espressa diversamente in base ai tempi ai contesti alle culture. Da noi abbiamo oggi la medicina del modello biomedico, che presenta tante potenzialità così come enormi limiti e problematiche. Passando a “Sensata”, in questa situazione stiamo parlando forse di una “Medicina che abbia Senso”. Perchè il “Buon Senso” alla fine è molto soggettivo come cosa, per alcuni può essere X mentre per altri Y. Quindi, quanto a Medicina Sensata, parlerei di una medicina capace di tornare sensibile, in tutti i sensi, e di affidarsi alla realtà. Di utilizzare occhi orecchie per non dimenticare la voce delle persone che soffrono e che si sentono inascoltate.

Carlo Moiraghi

 

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Autore dell'articolo: GG

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