Terza dose e Omicron: non ci siamo proprio.

Terza dose e Omicron

Quando la smetteremo?

Un commento di Marco Cosentino, farmacologo

Secondo questo studio in preprint, rispetto alla variante Omicron:
1. Pfizer conferisce una scarsa protezione il primo mese e poi basta, Moderna nemmeno quello;
2. Entrambi diventano motivo di maggiore vulnerabilità dopo il terzo mese (maggiore vuol dire che ci si contagia di più);
3. La terza dose Pfizer restaura una scarsissima protezione, tra il 30 e il 70%, in media il 50%, che è poi il minimo che fu fissato dagli enti regolatori per dire che i vaccini fan qualcosa. Che è tutto dire.
E nel frattempo il governo italiano estende l’obbligo vaccinale per contrastare la Omicron.
Applausi. Sipario.

 

Alcune considerazioni

Siamo in balia della VOC Omicron.
Saremo in balia di quale prossima variante? Di quale prossimo virus?
Vogliamo accettare una situazione del genere? A quanto pare, è stata già accettata dalla grande maggioranza della popolazione.
Perché sembra ormai diventata questa la vita: un pendolo tra una variante e l’altra, nemmeno c’è l’alternanza tra gioia e noia. Tutta sofferenza.

Abbiamo adattato la realtà ai numeri, abbiamo preferito i fogli di carta e gli studi, abbiamo piegato la vita alle restrizioni.

Vi mostro un attimo questo pre-print (ormai dopo che l’AIFA stessa ha utilizzato dei pre-print per autorizzare la v. eterologa, nessuno in onestà può contestare questi tipi di lavori)

 

“Abbiamo identificato 6.314 casi di Omicron che soddisfacevano i criteri di ammissibilità […] C’erano 21 ricoveri (0,3%) e 0 decessi (0%) tra i casi Omicron abbinati, rispetto a 116 ricoveri (2,2%) e 7 decessi (0,3%) tra i casi Delta.”
Il rischio di ospedalizzazione o morte era inferiore del 68% per Omicron rispetto ai casi Delta”

Quindi, per ricapitolare: la Beta era la peggiore (letalità 0.6% Palù dixit)  la Delta era più debole della Beta e la Omicron più debole della Delta. Forse non servirebbe nemmeno un disegnino, e queste sono certamente parole al vento.

 

 

 

 

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *