Vaccini e tamponi, abbiamo perso il contatto con la realtà: torniamo a vivere!

Vaccini e tamponi: figli di una mentalità distorta e distaccata della realtà

Perché la campagna vaccinale è un fallimento?

Quante volte negli ultimi mesi abbiamo raccontato quanto fallace fosse il tampone? Quante sono state le persone che hanno criticato i nuovi farmaci biotech delle case farmaceutiche?
La campagna vaccinale è un fallimento sotto diversi punti di vista:

  • Sociale, perché parliamo di una metodica a basso costo, iniettabile in prefabbricati, utilizzabile in ogni parte del mondo.
    Piuttosto che investire nelle infrastrutture, si preferisce delegare la propria salute in questo modo.
  • Etico, perché ricattare le persone per invogliarle a sottoporsi ad un trattamento sanitario sperimentale, non è proprio il miglior biglietto da visita per i governi e le varie istituzioni.
  • Medico, perché il riduzionismo poteva andare bene nel 1600: continuare con questa logica non ci porterà da nessuna parte
  • Pratico, perché la lentezza della campagna ha mostrato ancora meglio quali siano i limiti delle vaccinazioni

Quand’è che la smetteremo di morire?! Ecco il riassunto della situazione.

Alcuni numeri

Andiamo ad analizzare alcune grafiche realizzate da Luca Pacioli. Le immagini parlano da sole: stiamo parlando letteralmente del nulla.

 

La situazione si è ormai normalizzata, da qualche mese a questa parte, e continua martellante la propaganda dei media. Bisogna tornare a vivere, bisogna cambiare il modo in cui intendiamo la società. Non siete stanchi?

 

Terapie intensive che respirano.

 

Fa sorridere, leggendo questo grafico, come sia stato presentato uno studio dall’Ordine dei Medici di Torino, secondo cui il 97% dei vaccinati non era contagioso a 3 mesi dalla vaccinazione. Grande felicità, stappiamo spumante.
Possiamo arrivare a diverse conclusioni: 1 persona su 30 lo è. E che figura ci farebbe il green pass? Come potresti riconoscere i mitici asintomatici? Tra l’altro, se andiamo a guardare gli studi clinici pubblicati sulle vaccinazioni, anche nel gruppo di controllo con placebo la percentuale è la stessa. Possiamo dunque parlare di malafede? La scienza non è per niente neutra.

 

Quindi ricapitolando: i contagi diminuiscono, le terapie intensive si svuotano, e tutto questo con una percentuale di vaccinazioni complete inferiore al 17%.
Sarà deontologicamente scorretto, ma accadrà: i meriti di tutto questo andranno alle vaccinazioni. Per fortuna, i numeri ci sono.
Ma non è soltanto questo il problema! Necessario ribaltare il concetto riduzionista della realtà, ripensare l’utilità ed il significato del farmaco. Questo video è un buon punto di partenza per cambiare le cose.

 

 

 

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Autore dell'articolo: GG

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