La pertosse ai tempi dei social network : è tornata la caccia alle streghe

Qualche considerazione sulla pertosse. Analizziamo un articolo della rete con parole di RB e non solo.

Mesi fa avevamo scritto qui della pertosse con un intervento del Dr. Bellavite, se interessa.

“Il vaccino acellulare è efficace in quasi il 90% dei vaccinati”

Cioè 1/10 vaccinati non si immunizza: in un asilo ci sono mediamente 15 bambini per ogni anno, quindi se anche li vaccinassero tutti, ci sarebbero almeno 3 bambini suscettibili ogni 2 anni

Poiché la copertura dell’esavalente, per ammissione delle autorità sanitarie, ha superato il valore stabilito per l’immunità di gregge (95%), ne consegue che la possibilità di trovare un soggetto suscettibile perché non vaccinato in un asilo è minore di 1/20 , cioè meno della metà della possibilità di trovare un suscettibile no responder (1/10)

La stima di Burioni del 90% di efficacia del vaccino acellulare era più che ottimistica:

Per Bonanni è all’ 85%

Bartolozzi : “anche quando sia stata eseguita la prima dose di vaccino, l’immunità contro la pertosse è inferiore al 50% e rimane relativamente bassa anche dopo 2 dosi”

“ma l’immunità tende a svanire con il tempo; quando questo accade si è comunque protetti dalla malattia in forma grave, ma si può ospitare il microrganismo nella propria gola ed essere una fonte di infezione per gli altri”

Significa che una quota dei soggetti immuni diviene, nel tempo, portatore asintomatico, quindi in grado di contagiare i contatti senza neanche saperlo: il miglior veicolo per la diffusione del germe glielo abbiamo costruito noi.

Uno studio recente sul nuovo vaccino antipertosse conclude che “la protezione diminuisce nel giro di 2-4 anni. E’ possibile che la mancanza di una protezione a lungo termine dopo la vaccinazione contribuisca ad aumentare i casi di pertosse tra gli adolescenti”

“A causa di questa minore efficacia del nuovo vaccino, e pure a causa delle mancate vaccinazioni, i casi di pertosse stanno aumentando”

Secondo Plotkin, la pertosse sta aumentando per 5 motivi :

1. pressione selettiva in presenza dell’immunità vaccinale

2. raccolte locali di bambini non vaccinati e quindi suscettibili

3. minore efficacia dei vaccini acellulari rispetto ai vaccini a cellule intere;

4. immunità calante dopo vaccini acellulari

5. predilezione dei vaccini acellulari per indurre risposte Th2 piuttosto che Th1 (L’infezione naturale conferisce una robusta immunità cellulo-mediata – Th1 – che la vaccinazione in realtà previene favorendo l’immunità umorale Th2 – che significa che il vaccino stimola la produzione di anticorpi ma non la memoria di cui le cellule hanno bisogno per una immunità robusta e di lunga durata)

Un sesto fattore possibile è suggerito dalla recente scoperta dei ricercatori della FDA che il vaccino acellulare non protegge dall’infezione della pertosse in un modello di babbuino, (animale in cui la malattia si presenta con le stesse caratteristiche che nell’uomo) sebbene i sintomi siano prevenuti. – mi dispiace dover aggiungere questo dettaglio sullo studio sui babbuini-

Se questo è vero, negli esseri umani, la circolazione dell’organismo verrebbe intensificata in paesi che usano il vaccino acellulare.

Secondo uno studio del CDC, la vaccinazione di massa con antipertossico acellulare sembra abbia portato alla selezione di ceppi batterici che non solo sono più resistenti al vaccino, ma in effetti “preferiscono” individui vaccinati (cioè il vaccino costruirebbe nel ricevente una serratura adatta per i ceppi di Bordetella che hanno sviluppato la resistenza allo stesso vaccino, e che quindi ne posseggono la chiave), allo stesso modo in cui l’abuso di antibiotici ha portato all’aumento di “super microbi” antibiotico-resistenti.

Lo studio ha evidenziato un aumento di campioni di Bordetella pertussis nei quali manca la pertactina (un componente antigenico chiave del vaccino antipertossico) e che i pazienti vaccinati avevano probabilità significativamente maggiori rispetto ai pazienti non vaccinati di infettarsi con ceppi privi di pertactina, il che suggerisce che i batteri pertactina negativi potrebbero avere un vantaggio selettivo nell’infettare le persone vaccinate con l’antipertosse acellulare.

Secondo il prof Bartolozzi (pediatra di recente scomparso, tra i maggiori esperti italiani in vaccini, già membro della Commissione Nazionale Vaccini) il vaccino usato in Italia è poco efficace anche perché costruito con solo 3 (uno dei quali proprio la pertactina di cui oggi sono negativi la gran parte dei ceppi) dei possibili 5 antigeni

Se ciò fosse confermato (ma pare proprio di sì) si renderebbe necessario sostituire il vaccino attualmente somministrato con uno che possegga le caratteristiche più idonee, o almeno permettere al cittadino di scegliersi, sotto consiglio del proprio medico di fiducia, il vaccino con il profilo migliore, eventualmente integrando la differenza con quello offerto dal SSN (esattamente come si fa con i farmaci)

Il guaio è notevole in quanto la pertosse è pericolosissima per i bambini molto piccoli; inoltre, siccome l’immunità contro questa infezione è sempre molto debole, le madri non riescono a trasmettere ai loro figli una quantità adeguata di anticorpi durante la gravidanza: alla nascita i neonati saranno quindi estremamente vulnerabili”

Ma quanto è debole questa immunità? Secondo Burdin l’efficacia pratica svanisce 2-3 anni dopo il richiamo : significa che se vaccini nel primo anno di vita, all’età di ingresso alla scuola materna (3anni) il bambino ha già perso la sua immunità (cioè come minimo è in grado di albergare il batterio, e quindi di trasmetterlo ai contatti, con tanti saluti al l’immunità di gregge) ed infatti è risaputo che la fonte più comune di contagio nei casi di pertosse neonatale sono proprio i fratellini più grandicelli, seguita a ruota da mamma e papà.

“prima di tutto dobbiamo vaccinare la madre in gravidanza, affinché abbia anticorpi da trasmettere”

“Dobbiamo vaccinare” sa già di imposizione e non è il caso; non risulta poi che i genitori dei bambini fossero novax, quindi ci sarebbe da chiedersi

– se il ginecologo abbia posto la questione alla mamma, chiedendole se avesse contratto la malattia o fatto il vaccino di recente (ma negli USA viene comunque consigliato il richiamo ad ogni gravidanza, indipendentemente da quando si è avuta l’ultima)

– Se il pediatra fosse a conoscenza della situazione immunitaria della mamma e, nel caso affermativo, se abbia invitato la mamma ed il papà a vaccinarsi (negli usa il vaccino viene consigliato anche dopo la nascita) non più per trasferire gli anticorpi materni al neonato ma per creare una “immunità di gregge locale”

poi dobbiamo vaccinare i bambini tempestivamente e senza ritardi, in modo che quanto prima possano difendersi da soli da questa minaccia

Bisogna tener presente che, poiché con la vaccinazione materna si trasmettono anticorpi al neonato e la vaccinazione infantile è a base degli stessi antigeni, la prima dose del vaccino esaurisce la protezione fornita dagli anticorpi materni e quindi “brucia” la vaccinazione materna creando un “periodo finestra” in cui il neonato è suscettibile alla malattia in quanto non ha sviluppato ancora i propri anticorpi ed ha consumato quelli materni. Ciò significa che se la vaccinazione materna diventasse lo standard, bisognerebbe rivedere il momento più opportuno per la prima dose di antipertosse

“Infine è opportuno che i fratelli, i parenti, il padre si sottopongano ad un richiamo del vaccino, in modo da rendere impossibile che il batterio della pertosse, dopo averli infettati, arrivi nella gola del neonato. Insomma, dobbiamo creare una “zona di sicurezza” intorno al neonato dove il batterio non possa stabilirsi”

Per essere sicura la zona intorno al neonato è necessario che i contatti oltre a vaccinarsi facciano anche un test anticorpale per verificare l’avventura immunizzazione (1/10 non si immunizza) ed un tampone nasale per escludere che, pur protetti dalla malattia, qualche componente della famiglia non sia portatore sano. Sempre se credete nelle vaccinazioni ed al concetto che sia uguale a immunizzazione

“Naturalmente questa zona di sicurezza è vanificata se il bimbo frequenta un asilo nido dove gli altri bimbi non sono vaccinati”

I due neonati avevano 2-3 mesi, cioè non erano in età per frequentare nidi (non erano neanche nati al momento delle iscrizioni): quindi a contagiarli non sono stati amichetti novax.

E se non ci sono focolai in tutta la bergamasca (come dichiarato dall’assessore Gallera) vuol dire che il contagio può essere dovuto solo ad un portatore asintomatico.

Inoltre, abbiamo visto che almeno 1/10 non sviluppa immunità, quindi il rischio non sarebbe zero neanche con il 100% dei vaccinati.

Infine, non si capisce perché gli untori dovrebbero essere sempre e solo gli amichetti non vaccinati visto che l’immunità decade dopo 2-3anni, e praticamente nessun adulto fa mai il richiamo, quindi tutto il personale scolastico potrebbe essere veicolo per l’infezione

Riepilogando:

1. La pertosse si trasmette per via aerea e solo con contatti stretti: non è quindi possibile contrarla se non da soggetti infetti

2. L’infezione può portare allo sviluppo della malattia ovvero può passare inosservata, essendo il paziente asintomatico

3. Il vaccino protegge non più del 90% dei soggetti vaccinati

4. La durata dell’immunità da vaccino non supera i 2-3 anni dall’ultimo richiamo

5. le soglie del 95 per l’immunità di gregge per la pertosse sono state ampiamente raggiunte

Per effetto dei punti 1,2 e 5, se ci sono ancora casi significa che

– o il vaccino è meno efficace di quanto dichiarato

– o il contagio è dovuto a portatori asintomatici

– oppure vi è stata inosservanza di elementari misure di igiene

Qui un protocollo della Dottoressa Humphries sulla terapia per la pertosse

Usando dati e teorie accettare dalla fantomatica comunità scientifica, questo è quello che esce. I media non sono in grado di fare il loro lavoro, non tanto per la malafede quanto per la mancanza di professionalità.

Perché non lo sei quando dai voce a presunti esperti che spargono menzogne, o perlomeno pecchi di ingenuità. E non lo sei quando ripeti a pappagallo senza avere una minima idea di cosa stai dicendo. Il silenzio è tanto meglio!

E vivendo nel paese della mediocrazia, posso anche comprendere il motivo per cui siamo arrivati a questo punto.

Così, giusto per aggiungere una piccola chicca che spero faccia riflettere tutti sul momento in cui viviamo, sulla capacità di distorcere ogni cosa da chiunque e su qualsiasi argomento. Questa è la conclusione di uno studio sulla pertosse a cui ha partecipato anche il presidente della SiP Alberto Villani, quello del non esiste business nei vaccini e 3 danneggiati in 20 anni

Pertussis mortality decreased before the introduction of immunisation. Incidence has decreased only after the introduction of pertussis vaccine and in particular after the achievement of a high immunisation coverage with acellular vaccines

Oppure, alcune parole dell’ISS sulla pertosse

Contrariamente ad altre malattie infettive, la pertosse può colpire anche i neonati di madre immune. Sembra infatti che gli anticorpi materni che costituiscono le loro prime difese non siano in grado di proteggerli contro questa infezione.

La caccia alle streghe è sempre di moda, cambiano solo i modi di esprimerlo

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Autore dell'articolo: GG

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