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 La salute è un bene da delegare?

Se stai leggendo questo articolo, è probabile che ci sia un problema. Magari era semplice curiosità, o non sapevi come impiegare cinque minuti.

Come si gestisce la propria salute?

Con pazienza, sicuramente.
E nessuno conosce il tuo corpo meglio di te, non ci sono dubbi.
E nessun libro o teoria riuscirà mai davvero a comprendere la tua unicità.

 

Alimentazione, Stile di vita, Attitude mentale: un primo inizio. Cambiare è difficile, rendersi conto di essere soli non è bello, siamo stati abituati molto molto male da questa società del tutto e subito. La salute non funziona così, un cancro non spunta dal nulla, un dolorino allo stomaco non è casuale. Bisogna saper unire i puntini, prescrivere farmaci in base a diagnosi arbitrarie non sempre è la risposta. Almeno, in forma transitoria potrebbe essere utile. E tuttavia, l’esistenza di questa possibilità non la rende mica per forza da percorrere!

Come ci si può definire medico?

Almeno, in Italia, è necessaria l’abilitazione e soltanto il medico può “fare atti medici” cioè atti che determinano una modificazione biologica nell’organismo.

Reputo questa visione tremendamente obsoleta, limitata, limitante. La medicalizzazione della vita, la perdita del contatto a favore delle macchine: un percorso coerente di questa società, sarà forse il caso di elencare i suoi limiti? E veramente vogliamo analizzare la salute, perlomeno a norma di legge, esclusivamente in senso biologico? Se parliamo di rapporto Flexnar e di obbedienza sostanziale delle istituzioni di fronte alle industrie farmaceutiche, ci sarà un motivo.

Naturopata
Health Coach

Counselor Nutrizionale – alimentazione vegetale

Da un punto di vista tecnico, questo è quello che sento di poter offrire.
Per informazioni,
medicinapiccoledosi@gmail.com


Vi lascio una mia piccola riflessiona sulla medicina.

 

Da bambino, non ho mai pensato cosa potesse dire medicina.
Potevo osservare da lontano mio padre, probabilmente credevo che volesse dire curare le persone.
In effetti, possiamo dire che grazie alla medicina si è allungata la vita media, sono scomparse diverse patologie, si punta sempre a migliorare gli strumenti a nostra disposizione per aiutare le persone nelle terapie.
E tutti questi sono discorsi veri, per carità.
Sorge un problema quando scoperchiamo il vaso di Pandora, e la speranza è la prima ad andarsene.
Uno dei tanti problemi della medicina del ventunesimo secolo, ahinoi antropocentrici anche sul calendario, è la incapacità di vedere le cose nel lungo periodo. Conoscerete sicuramente una delle visioni future più interessanti nel panorama occidentale, la medicina delle 4 P; giochiamoci su con una possibile interpretazione di quella attuale, la medicina delle 4 S

  • La medicina del tutto e Subito, ad ogni dolore corrisponde un farmaco, ed allo stesso tempo un farmaco può trattare diversi dolori. Si cerca di spazzare la neve quando ormai è quasi entrata in casa, diventa per forza di cose un tampone.
  • La medicina Spersonalizzata, checchè se ne dica, le linee guida ed i protocolli vengono seguiti come un libro sacro, dimenticandosi che davanti si ha un paziente singolo e non un campione di 1000 persone.
  • La medicina Scientista, con la sua incapacità di uscire dai propri confini. Incapacità di percepire la realtà come un corpo unitario, chiudendosi nei propri dogmi vetusti.
  • La medicina Superba, che non vuole andare al di là del suo naso. Una tipologia di trattamento che ha si e no 100 anni, ed ha compiuto il suo ultimo passo nel 1992 attraverso la creazione della EBM

Abbiamo cambiato per un momento l’argomento, ma è necessario analizzare a tutto tondo la questione, perlomeno grazie a più prospettive. Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio, insultare ogni medico soltanto perchè ricopre questo incarico : esiste Big Pharma, esistono dottori corrotti, dottori incapaci, ma esistono anche delle realtà che propongono alternative valide, serie, coerenti. Nel momento in cui conosco delle alternative, perchè rimanere sulla stessa strada? Nel momento in cui conosciamo cosa succede dietro al velo delle industrie farmaceutiche, perchè foraggiarle? Da un certo punto di vista, frequentare la scuola di Medicina significa dare potere a quell’idea. Sappiamo che le Università, per mancanza di fondi, dipendono dalle aziende; sappiamo che i libri e le linee guide sono stati scritti seguendo la logica del denaro e degli interessi.
Questo non vuol dire che l’Università sia un punto morto da eliminare, o che tutte le Università siano cattive di per sè. Ma è la realtà, bisogna fare dei conti ed agire di conseguenza.


Facciamo un salto nel passato : mi è capitato per le mani un testo di filosofia della scienza, ed ho letto i pensieri di uomini occidentali lungo il corso degli anni.
Salta subito all’occhio che persone come Platone o Aristotele erano decisamente più vicine all’arte medica di tanti medici di oggi.
Necessario essere filosofi per essere medici? Per me, sì.

Sembra presunzione, ma semplicemente è una considerazione fatta seguendo una logica di vita che affonda le sue radici nel passato. Ed ecco l’eterno ritorno, la lotta fra vitalismo e materialismo : non credo vedrò mai la fine di questa disputa. Va sempre così, e si evolve seguendo i tempi : adesso possiamo immaginare che i vitalisti siano omeopati o  agopuntori, che sfruttano la forza vitale dell’individuo, mentre tra i materialisti abbiamo sicuramente i seguaci della EBM.
Nessun problema, ognuno sceglie la strada che ritiene migliore per se stesso.
Se qualcosa non può essere misurabile, allora non è reale.
Non avere gli strumenti adatti per misurare qualcosa, rende quella cosa non esistente? 
Fondamentale porsi le domande giuste, a dare risposte siamo tutti bravi.

Una delle massime risposte che stiamo leggendo ovunque negli ultimi anni è “la scienza non è un opinione

Bisogna mettere in chiaro cosa significa scienza e cosa significa opinione.


Ancora prima di capire cosa è la scienza, possiamo dare un’occhiata alla definizione di Medicina? Mi rifaccio alladefinizione di Cosmacini per praticità, cioè che la medicina è una pratica basata su altre scienze (chimica biologia fisica) che differisce dalle altre perchè il suo oggetto è un soggetto.
Paradossalmente la medicina è molto più vicina all’arte ed alla filosofia che alla fisica.
Non è necessario spiegare cosa significhi scienza, nel momento in cui sappiamo cosa è la medicina.
Il modo di pensare dell’uomo di oggi, fa credere che la medicina sia una scienza perchè si usano misurazioni, si fanno studi di ogni genere, le statistiche, macchinari grossi per fare diagnosi. Non è così semplice. Spesso si fa confusione tra le due cose, rendendo la medicina una scienza, fondamentalmente grazie all’apporto della EBM. Ma in campo medico, al netto della presunta comunità scientifica, non c’è accettazione totale del metodo EBM.


Quando parliamo di opinione, fondamentalmente stiamo parlando dell’esperienza sul campo, almeno in campo medico. Immaginiamo un medico che attraverso l’esperienza, che so, 10000 pazienti, ha capito quando una persona rischia di ammalarsi, o riesce, attraverso la pratica, a capire quale sia il rimedio giusto per ogni persona.
Immaginiamo un medico che è estremamente bravo nella teoria, conosce a memoria tutte le metanalisi e ogni protocollo, ma non ha esperienza.


Chi preferiamo?


L’esempio può essere visto come estremo, ma serve per introdurre questo concetto : la teoria è l’arte dell’universale (io so come diagnosticare una malattia, sintomi, terapia) , la pratica è l’arte del particolare (io so come diagnosticare e trattare in base al paziente che mi trovo davanti)
Ciò non vuol dire che una esclude l’altra, perchè nessuno sta dicendo che la teoria non serve, tuttavia è chiaro che la pratica possa farne a meno, nel momento in cui la teoria è validata su campioni di migliaia di individui. La statistica può essere d’aiuto, può essere un parere, ma poi finisce lì.

Perchè l’esperienza batte la teoria?
Per tutto quello che abbiamo già detto, gli studi che poi vanno a costruire libri e linee guida sono basate sull’universale, e sulla probabilità. L’utilizzo ortodosso della statistica in medicina deve finire, perchè non può funzionare, dato che l’oggetto di studio è un soggetto con infinite variabili. Per cui possiamo concludere ancora una volta che l’EBM è figlia di quella mentalità materialista che soltanto ciò che si vede si può curare, ed utilizzare la statistica in questo modo vale a dire che ogni uomo è identico all’altro, praticamente paragonabile ad una macchina.
Sarà per questo che gli esempi automobilistici vanno di moda?

L’arte medica si basa sull’esperienza del medico e sulla conoscenza del particolare, avendo come buon alleato tante scienze che collaborano per la salute dell’essere umano

Non è molto più carino così?