6 miliardi di euro e 350 mila posti di lavoro
Bastano questi numeri per portare alla liberalizzazione della Cannabis?
Ogni 26 di Giugno, giornata mondiale delle Droghe, viene rilasciato un rapporto indipendente sulle droghe, il Libro Bianco.
In totale assenza di documenti governativi, ci si affida a questo.
Segnalazioni ed incidenti : dati sulla Cannabis
Dal 1990, 1.312.180 persone sono state segnalate al prefetto per uso di sostanze: di queste quasi un milione (73,28%) per cannabis.
Soltanto nel 2019 sono state oggetto di segnalazione 41.744 persone. Più di 4.000 sono minorenni.
In un terzo dei casi vengono comminate sanzioni che, ricordiamolo, sono pesantissime: la sospensione della patente di guida (anche se al momento della perquisizione non si era alla guida), del passaporto (o della Carta Identità valida per l’espatrio), del porto d’armi o del permesso di soggiorno per motivi di turismo (se cittadino extracomunitario).
Rispetto alle positività accertate a seguito di incidente stradale questa percentuale arriva al 3,20% nel corso dei primi 10 mesi del 2019 (Carabinieri e Polizia Stradale). Ricordando che spesso la positività al test non è prova di guida in stato alterato (in particolare per la cannabis), possiamo affermare che l’uso di droghe non è certamente la causa principale di incidenti in Italia.
Cannabis e carcere
Forse basterebbe dire questo : in assenza di detenuti per art. 73, o di quelli dichiarati tossicodipendenti, non vi sarebbe il problema del sovraffollamento carcerario. Magari poi delle carceri ne parliamo in dettaglio qualche altra volta, sulla loro funzione.
Il 30% dei detenuti entra in carcere per l’art. 73 del Testo Unico (spaccio) mentre a fine anno il 35% è in carcere per una violazione del DPR 309/90. Gran parte sono pesci piccoli, pochissimi i narcotrafficanti. Questo a conferma di come «il proibizionismo sia addirittura utile ai consorzi criminali più potenti organizzati, ripulendo il mercato dai competitor meno esperti.
Sono 217.855 le persone con procedimenti pendenti al 31/12/2019, l’80% per spaccio (art. 73). Mentre quasi 1 procedimento su 2 per droghe termina con una condanna, questo rapporto diventa 1 su 10 per i reati contro la persona o il patrimonio. Il sistema è quindi piuttosto efficiente a condannare e portare in carcere gli spacciatori.
Altri dati potete trovarli qui, in questo articolo di Leonardo Fiorentini
Per quanto riguarda le uscite, si realizzerebbe un risparmio da parte dello Stato di circa 600 milioni spesi ogni anno da polizia, magistratura e sistema carcerario per contrastare la vendita da cannabis. In definitiva, le ricadute occupazionali sarebbero significative, pari a circa 350 mila nuovi addetti sia nei servizi di vendita, sia nella coltivazione.
Altri benefici della liberalizzazione della Cannabis
Ai benefici diretti devono essere aggiunti quelli indiretti costituiti dalla maggiore qualità del prodotto (oltre il 90% della marijuana venduta nel mercato nero è contaminata da ammoniaca, lacca, lana di vetro e piombo), dalla segmentazione e separazione del mercato tra droghe leggere e pesanti e dal contrasto alle mafie (secondo la Direzione Nazionale Antimafia se si volesse reprimere più efficacemente il traffico di droghe pesanti – eroina e cocaina – o impiegare più risorse in altri reati, andrebbe ipotizzata una regolamentazione delle droghe leggere. Gli stessi autori hanno rilevato, in un paper del 2015, che la legalizzazione della cannabis nel Colorado ha determinato una netta riduzione dei furti con scasso e che il prezzo si è ridotto da 14,11 a 8,81 dollari al grammo.
Per altre info potete leggere qui.
Cannabis come droga di passaggio : gateway drug
Quante volte abbiamo sentito una frase del genere? Che è l’inizio per arrivare ad altro, che dallo spinello all’eroina il passo è breve!
Purtroppo, o per fortuna direi, è soltanto una diceria.
Per quanto esistano degli studi che suggeriscano la presenza di effetti negativi sul consumo di cannabis, in pratica non esiste alcuno studio che confermi questa relazione! Parliamo del fenomeno di cross-sensitazion : cioè, qualora fosse vero, anche alcool e tabacco avrebbero questa grande capacità di portare all’utilizzo di altre droghe.
Rimane una ipotesi che, avallata da decenni di propaganda, il vicino di casa, i genitori, la politica, è diventata unica realtà immanente.
In realtà, possiamo tranquillamente valutare altre ipotesi : ad esempio, la condizione socio-economica o psicofisica di chi si affaccia al mondo delle sostanze stupefacenti influisce grandemente sul tipo di sostanza che andrà consumata. Alcool, tabacco, cannabis sono 3 sostanze facilmente reperebili, ed è questo il motivo per il quale si inizia da queste. Poi, in base al contesto sociale, è più facile entrare in contatto con persone che fanno utilizzo di droghe diverse da questa. E da qui aumenta la possibilità di provarne altre.
Ultima manifestazione a Montecitorio : #IoColtivo
Un paio di giorni fa, c’è stata una manifestazione a Roma, in piazza Montecitorio. Matteo Mainardi, attivista, è stato fermato per aver portato in piazza, con un’azione di disobbedienza civile, una pianta di Cannabis che sta coltivando da 9 settimane.
“Dopo due ore di fermo sono stato rilasciato con un verbale in cui mi vengono contestate le violazioni dell’articolo 73 e dell’articolo 650 del codice penale. Davanti a una politica immobile, saranno ancora i Tribunali a doversi fare carico della modifica di una normativa che finora ha portato solamente a più insicurezza per i cittadini, maggiore pericolosità delle sostanze in circolo e carenza di fondi e tempo per le forze dell’ordine, nonché garanzia alle narcomafie di continuare indisturbate la loro attività”.
Probabilmente, sarà proprio la disobbedienza civile a fare la differenza, come quella continua e costante del Cannabis Sicilia Social Club.
Disobbedienza civile come unica scelta : il buon esempio del Cannabis Cura Sicilia Social Club
Pian piano, il mondo si sta svegliando dalle politiche proibizioniste del secolo scorso : arriverà questo momento anche nel nostro paese? Mi auguro proprio che queste parole non siano parole al vento.