Israele: la Pfizer lo ha scelto come laboratorio

Israele: la Pfizer lo ha scelto come laboratorio

Accordo stretto tra il colosso farmaceutico ed il governo israeliano

Da fine dicembre, vaccinate più di 2.5 milioni di persone.

Dal 20 di dicembre oltre 2 milioni e mezzo di persone sono state vaccinate e da ieri lo possono ricevere anche i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, l’obiettivo è coprire entro la fine di marzo i due terzi della popolazione (in totale 9,2 milioni) senza contare i più giovani.  In settembre il premier Netanyahu ha contattato di persona Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer, per farsi garantire la fornitura. Secondo alcune fonti, lo Stato ebraico ha pagato molto di più per accaparrarsi le dosi, fino al doppio di americani ed europei.

L’accordo del governo

Soprattutto è emerso che il ministero della Sanità ha firmato con la casa farmaceutica un accordo di venti pagine e ha garantito di fornire tutti i risultati delle vaccinazioni, compresi i dettagli di ogni singola puntura. Aver trasformato Israele in un laboratorio su scala nazionale preoccupa le organizzazioni che lottano per la protezione della privacy. Il governo assicura che a Pfizer vengono fornite solo statistiche generali, senza dati personali.

Questo il parere di Tehilla Shwartz Altshuler, esperta dell’Israel Democracy Institute:

«Questa enorme quantità di informazioni può essere hackerata. A quel punto nessuno potrebbe controllare nelle mani di chi finirebbe e potrebbe essere sfruttata in futuro dalle assicurazioni o dai datori di lavoro»

L’obiettivo della sperimentazione

Una petizione presentata in tribunale da queste associazioni ha costretto il ministero della Sanità a rendere pubblico l’accordo con Pfizer, seppure con alcuni passaggi secretati: «L’obiettivo è analizzare i dati epidemiologici per determinare se l’immunità di gregge viene raggiunta dopo una certa percentuale di vaccinati». Per velocizzare le operazioni il documento è stato approvato senza il parere della commissione Helsinki deputata a definire le regole per le sperimentazioni mediche sugli esseri umani.

Israele dopo 3 lockdown chiude l’aereoporto

A settembre sarebbe dovuto durare poco, invece quasi un mese, così come il terzo lockdown iniziato a fine dicembre e terminato qualche giorno fa, in teoria. Perché  lo stato d’Israele resta in lockdown totale per un’altra settimana e il governo ha deciso di sigillare completamente i confini: niente voli in entrata o in uscita — salvo casi eccezionali — dall’aeroporto di Ben Gurion fino alla fine del mese.

                     In lockdown totale dal 27 dicembre

Giusto per dire. Ricordiamoci anche di diversi positivi poco dopo la vaccinazione, e del vaccinato post covid e la sua esperienza di cui abbiamo parlato qui

23enne positivo viene vaccinato: ricoverato per una forte reazione avversa

Nell’articolo del Corriere viene riportata anche l’intervista ad Eytan Friedman un medico oncologo che viene chiamato “presidente” ma di cosa non si è ben capito, probabilmente il testo è stato tradotto velocemente-  che sottolinea come quello che sta avvenendo in Israele non sia uno studio clinico, ma non c’è stata la possibilità di valutare gli aspetti etici della vicenda. Caro Eytan, considerando che il paese è in lockdown totale da tempo, proprio per tentare di mantenere la popolazione al suo posto cercando di ridurre i potenziali fattori di rischio, mi sembra più che verosimile che stia accadendo qualcosa del genere.
Eventualmente tanto per ricordare, parole al vento

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *