Trombosi post vaccinale per un 17enne

Trombosi cerebrale per un 17enne post Pfizer

Per l’ospedale “al momento nessuna correlazione”

Sempre pochi, mal diagnosticati, non considerati. Questa è la storia dei danneggiati da vaccinazione. Un prodotto farmaceutico che sulla berlina ci finisce da solo, grazie ad una classe medica sconsiderata e del tutto estranea alla realtà. La realtà in cui viviamo è frutto di scelte che ci troviamo a subire, e vivere in questo paradigma medico è abbastanza sconfortante. Nessuno detiene la verità, non c’è particolare voglia o necessità di screditare particolari procedure sanitarie, ma il clima in cui respiriamo, ogni tanto senza maschere, è straziante. Scusate per questo sfogo, direi che è evidente come la vaccinazione non sia una panacea, come sia un dispositivo medico a basso impatto, alla fine puoi inocularti in spiaggia o nei deserti più remoti, che non migliora qualità e servizi del sistema sanitario ma che anzi quasi pregiudica altri interventi mirati ed a lungo raggio.

Ricovero al Meyer di Firenze: cosa è successo?

Son bastati quattro giorni dopo aver ricevuto la seconda dose di Pfizer: per un 17enne non c’è stato niente da fare. Trombosi dei seni cerebrali. Fortunatamente, sembra che il peggio sia passato.

“Sono in corso accertamenti. Per ora non sono emersi elementi patogenetici o clinici che facciano pensare a una correlazione con la vaccinazione, comunque si continua ad approfondire il caso”

Ripetiamo ancora una volta come la farmacovigilanza sia del tutto diversa dalla vaccinovigilanza, e l’algoritmo è stato realizzato sapendo consciamente cosa sarebbe successo: il fattore temporale viene fattualmente non considerato, rendendo sempre più difficile un rapporto di causalità. Dagli ospedali, luoghi ricchi di laureati, confondono sempre e comunque correlazione, che c’è, con la causalità, da dimostrare.

Quante difficoltà per la vaccinovigilanza: il “nessun nesso” è un ritornello

Continua la propaganda sui giovanissimi

Erano salvi, immuni. Due anni dopo, con le campagne di inoculazione che volgono al termine, anche per i più giovani inizia il martellamento mediatico. Gli appelli sulle persone più giovani fatti da scienziati italiani e di tutto il mondo si sprecano, possiamo parlarne tranquillamente in termini economici: queste fiale sono state comprate e devono essere somministrate.
Se preferite pensare che siano necessarie per garantire la sopravvivenza dei più giovani, siete liberi di farlo: il mondo dei balocchi d’altronde è realtà nei film, non vedo perché qui non potrebbe esistere.

Meglio vedere il mondo come vorremmo che sia piuttosto che guardarlo per quello che è.

Ma tanto, parole al vento.

 

 

Commenta

Autore dell'articolo: GG

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *