Gli antidepressivi possono causare disfunzioni sessuali persistenti
In questo articolo volevo trattare una patologia iatrogena (causata da un farmaco), poco conosciuta generalmente negata da parte del mondo medico, anche se illustre personalità nel mondo delle neuroscienze stanno cercando di studiarla e capirla. La patologia in questione si chiama PSSD (disfunzione sessuale post – SSRI) E’ causata dall’utilizzo di antidepressivi SSRI/SNRI, gli inibitori selettivi della recapitazione della serotonina i primi e anche della noradrenalina i secondi. Banalmente la patologia consiste negli effetti collaterali sessuali che non si risolvono con la dismissione del farmaco, ma bensi possono perdurare per un lungo periodo di tempo, mesi, anni a volte a tempo indefinito. Erronamente dal nome la patologia non causa solo disfunzioni sussuali, ma anche un ampia gamma di simtomi fisici, e incapacità di provare esperienze edoniche di qualsiasi tipo.
“I sintomi più comuni, che possono essere presenti contemporaneamente o meno, consistono in:
- assenza\riduzione libido: incapacità di provare attrazione sessuale; può venire meno il piacere legato alla sessualità, la necessità di esprimere bisogni fisici legati alla sessualità (come la masturbazione o la ricerca di materiale pornografico), il desiderio di ricercare un rapporto e le fantasie erotiche; possono essere assenti sogni erotici;
- perdita o diminuzione della risposta fisica agli stimoli (diminuzione\assenza di riflesso cremasterico e bulbocavernoso);
- anestesia tattile o riduzione della sensibilità ai genitali: può essere diminuita o venire meno la sensibilità tattile e alla temperatura delle aree genitali (pene, vagina e talvolta anche capezzoli);
- disfunzione erettile, diminuita lubrificazione vaginale: negli uomini raggiungere e mantenere una erezione risulta difficoltoso sia per via psicogena (pensieri a sfondo sessuale, visione di immagini erotiche) sia che per stimolazione fisica; nelle donne può venire meno la congestione genitale. Riduzione o assenza delle erezioni notturne e mattutine (la cui presenza è usata come indicatore per distinguere una disfunzione sessuale di origine psicogena da una fisiologica);
- incapacità o difficoltà a raggiungere l’orgasmo (anorgasmia) o eiaculazione precoce, sindrome da eccitazione sessuale persistente nelle donne (PGAD);
- anedonia orgasmica: può permanere la sensazione dell’orgasmo associata alle contrazioni muscolari ma queste non trasmettono più piacere;
- riduzione della viscosità e del volume dello sperma;
- ottundimento emotivo ed anedonia: può essere diminuita la capacità di provare emozioni (sia positive che negative, può risultare ad esempio difficile piangere o provare “sensazioni forti”), sensazioni edoniche in genere e di legame emotivo, può venire meno il desiderio di intimità di coppia; possono essere presenti apatia, mancanza di motivazione e di stimolo di fare, diminuita la capacità creativa. Musica, hobby o attività prima coinvolgenti possono non risultare più particolarmente attraenti o gratificanti; i pazienti potrebbero essere in grado di discernere questi sintomi da quelli causati da eventuali patologie depressive di fondo.
- difficoltà cognitive: come deficit di attenzione, confusione, difficoltà di apprendimento e memoria;
Generalmente non sembrerebbero essere presenti sintomi psicologici residui di depressione ed ansia mentre è spesso descritto in senso generale di “distacco” e alienazione.
Tali sintomi possono comparire durante l’assunzione e persistere dopo l’interruzione, oppure peggiorare o comparire con la sospensione del trattamento”.
Apparentemente la patologia sembra rara, solo un sottogruppo di pazienti la sviluppa, considerando l’altissimo numero di persone che assumono SSRI/SNRI. Anche se potrebbero esserci delle sottostime, alcune persone se non affette gravemente dal problema, potrebbero avere PSSD ma collegare il problema ad altro, come la depressione, patologia per cui generalmente sono in cura che può causare disfuzioni sessuali, ma generalmente sono piuttosto diverse dalle profonde alterazioni fisiche causate dalla PSSD, o dall’età che avanza.
Alcuni studi
L’11 giugno 2019 L’EMA (Agenzia Europea per i medicinali), ha pubblicato una nuova raccomandazione per i farmaci SSRI e SNRI, entro 2 mesi i produttori dovranno aggiornare i foglietti informativi con la dicitura che le disfunzioni sessuali in alcuni casi persistono dopo la sosospensione. Qui il testo in italiano.
Nonostante le resistenze per il momento da parte del mondo medico nel risconoscere la patologia, un farmaco di uso comune che può innescare questo, causa notevole imbarazzo. Esitono alcune notevoli eccezioni come il noto genetista Csoka il primo ad immettere l’acronimo PSSD nel mondo medico nel 2006
https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/0141076819899299#bibr12-0141076819899299
Un importante studio del Dr David Healy psichiatra e farmacologo inglese, gestore e redattore del sito sulla sicurezza dei farmaci Rxisk, in questo studio vengono analizzati 120 casi di segnalazione di disfunzioni sessuali persistenti , su 3 classi di farmaci: Finasteride, inibitore dell’enzima 5alfa-reduttasi utilizzato per il trattamento della ipertrofia prostatica benigna, l’isotretinoina Retinoide derivato della Vitamina A, utilizzato per il trattamento di forme particolarmente forti e resistenti di acne, e gli SSRI/SNRI. La prevalenza dimostra molti casi su quest’ultimi.
Altro studio che vale la pena di citare è la review di Pubmed:
Sono stae fatte varie ipotesi su cosa potrebbe innescare questa patologia, ma al momento non esiste nulla di certo, perchè appunto la sua eziologia è sconociuta. Si va da una possibile desensibilizzazione dei recettori 5HT1-A della serotonina su base epigenetica, la fluoxetina è stata classificata come tossina riproduttiva: dal Centro per la Valutazione dei Rischi sulla Riproduzione Umana (CERHR), un gruppo di esperti presso il National Institute of Environmental Health Sciences del National Institutes of Health, ad una possibile alterazione della neurosteroidogenesi.
Volevo concludere l’articolo riportando una storia di Rxisk, il Blog del Dr David Healy.
Una storia PSSD
Ho preso il citalopram per la prima volta nel novembre 2007, all’età di 22 anni. Avevo un disturbo ossessivo compulsivo piuttosto grave e poiché c’era una lunga attesa per provare la terapia cognitivo comportamentale, sono stato convinto a provare il citalopram per curare il mio disturbo ossessivo compulsivo.
Inizialmente mi ha fatto sentire un po’ male, ma la cosa più evidente è stata che ha completamente abolito il mio desiderio sessuale. Ho semplicemente smesso di pensare, desiderare o fantasticare sul sesso in qualsiasi modo. Quando ho avuto un orgasmo, era quasi senza piacere e il mio pene lo sentivo anestetizzato.
Ho pensato che fosse strano, ma quando ho chiesto al mio medico di famiglia di allora mi ha detto che la disfunzione sessuale era un effetto collaterale comune dell’assunzione di antidepressivi SSRI, e ho pensato che sarebbe tornato tutto alla normalità quando avessi smesso di prendere il farmaco.
Non è il farmaco
Ho preso il farmaco solo per 4 settimane, ma quando ho smesso di prenderlo la mia libido non è tornata alla normalità come prima. Dopo 2 mesi mi sono preoccupato e ho chiesto al mio medico di famiglia. Ha detto che la mia bassa libido e il citalopram non potevano essere collegati in alcun modo, poiché avevo smesso di prendere il farmaco, e la mia bassa libido era probabilmente dovuta a un basso umore / ansia.
Non ero convinto perché so quanto l’umore depresso o lo stress possano influenzare la mia libido, e non è neanche lontanamente così grave e ritorna abbastanza rapidamente alla normalità quando mi rilasso o il mio umore si risolleva. Non ero troppo preoccupato, però, e pensavo che ci sarebbero voluti solo qualche mese in più per tornare alla normalità.
Sono stato convinto a prendere fluvoxamina per almeno 3 mesi, poiché questo è il tempo necessario prima di migliorare i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo. Ho iniziato a prendere questo farmaco nel luglio 2008 e l’ho assunto per circa 5 mesi. Mi sono fermato dopo che non ho visto nessun miglioramento sui miei sintomi di OCD. Sentivo che la fluvoxamina non aveva alcun effetto sul mio funzionamento sessuale e, ironia della sorte, è stato segnalato come l’SSRI causa meno problemi sessuali, sebbene possa comunque causarli in alcune persone.
Sono stato quindi convinto a provare il citalopram per un periodo di tempo più lungo e ho accettato poiché ignoravo il potenziale degli SSRI di causare disfunzioni sessuali persistenti che potevano durare per un lungo periodo di tempo.
Quindi, nel dicembre 2008, l’ho preso per circa 3 settimane. Questa volta ho notato un’ulteriore diminuzione della libido e, due giorni dopo averla preso, ho sviluppato una grave eiaculazione precoce. Non avevo mai sperimentato l’eiaculazione precoce fino a questo punto della mia vita. Dopo 3 settimane ho sviluppato un forte mal di testa, e il mio medico di famiglia pensava fosse collegato al citalopram, quindi è per questo che ho smesso di prenderlo.
Non tornare alla normalità
Dopo alcuni mesi senza tutti gli SSRI, la mia libido era ancora inesistente; Avevo ancora orgasmi senza piacere, il mio pene lo sentivo ancora anestetizzato e avevo un’eiaculazione precoce grave. Ho iniziato a preoccuparmi sempre di più. La pubertà è iniziata per me a tredici anni, quindi ho avuto molti anni per sapere come funziona la mia libido e come è influenzata dal mio umore o dai livelli di stress ecc. La disfunzione sessuale che ho sperimentato da quando ho preso il citalopram era molto più grave, ed è stata coerente ogni giorno, qualunque sia l’umore in cui mi trovo, e il problema è iniziato subito dopo aver preso citalopram.
L’umore depresso, lo stress o il disturbo ossessivo compulsivo non hanno mai causato orgasmi privi di piacere, eiaculazione precoce grave o anestetizzazione del mio pene. È noto che tutti questi sintomi sono causati dagli SSRI, compreso il citalopram. Quindi sono andato dal mio medico di famiglia sperando che vedesse che il citalopram era la causa più probabile.
Non venire creduti
Gli ho spiegato la situazione e lui mi ha detto che non c’era modo che il citalopram potesse aver causato i miei problemi sessuali in corso, dato che non era più nel mio sistema. Ha detto “migliorerai, quando deciderai di stare meglio”. Frustrato, sono andato da un altro medico, questa volta con la letteratura di scienziati credibili ecc., Che aveva espresso la preoccupazione che gli SSRI potessero causare una disfunzione sessuale persistente anche dopo la cessazione del loro uso. Li ha esaminati brevemente, ha suggerito che il mio disturbo ossessivo compulsivo potrebbe essere la causa dei miei problemi e che non dovrei mai più menzionare questo problema a un medico. Mi ha anche detto che poiché avevo una storia di problemi di salute mentale, è improbabile che venissi presa sul serio.
Ho incontrato lo psichiatra che mi ha prescritto il citalopram. Gli ho mandato della letteratura che avevo preso da Internet sulla disfunzione sessuale post-SSRI, poiché era quello di cui ora ero sicuro di soffrire. Si è rifiutato di leggere la letteratura e ha anche affermato che sentiva che i miei problemi sessuali erano dovuti all’umore depresso e al disturbo ossessivo compulsivo. Alla fine ho insistito perché leggesse la letteratura. Poi mi ha detto che sebbene la PSSD potesse esistere, non poteva dire se ne soffrissi o meno.
Sono stato da molti medici negli anni successivi, ho spiegato loro perché ero convinto di soffrire di PSSD e tutti hanno attribuito i miei problemi sessuali alla depressione o all’ansia. I miei problemi sono stati attribuiti a quasi tutto, a parte il citalopram.
L’unica eccezione era un medico di famiglia, ex psichiatra, che mi ha detto che non aveva dubbi che il citalopram fosse la causa della mia disfunzione sessuale in corso e che aveva avuto un numero di ex pazienti che avevano avuto un’esperienza simile alla mia; di disfunzione sessuale persistente che perdurava molto tempo dopo l’interruzione di un SSRI, e che senza dubbio era causata da un SSRI. Poi mi ha detto che non poteva dirmi se o quando sarei guarito, ma che se mi fossi ripreso, ci sarebbero voluti anni.
Non è più la mia vita
L’effetto di convivere con la PSSD è devastante. Ha distrutto due relazioni. Le relazioni con le donne finiscono per essere come un’amicizia asessuata, con il sesso come un compito noioso senza piacere, senza connessione emotiva o lussuria di sorta. Se non riesco a riprendermi completamente, non penso che sarò mai in grado di avere una relazione sessuale “normale” in futuro.
Questo ovviamente ha serie implicazioni per il mio futuro. Negli anni successivi allo sviluppo della PSSD, ho sofferto di una grave depressione, poiché sono stato lasciato in un orribile stato di limbo che è andato avanti anno dopo anno. Questo è direttamente collegato alla PSSD e ha provocato autolesionismo, un tentativo di suicidio e spesso ho pensato di togliermi la vita.
Mi sento alienato dai miei coetanei, poiché non riesco a relazionarmi con loro – non posso entusiasmarmi per le ragazze con loro e le relazioni, ecc. Non mi piace più ascoltare la musica, poiché quasi tutta la musica parla d’amore , sesso e romanticismo in un modo o nell’altro, e non mi piace che mi venga ricordato cosa mi sto perdendo. Lo stesso vale per alcuni film e programmi TV.
Non riesco a provare emozioni legate al sesso, come la gelosia, e gli stimoli visivi fanno poco o niente per “accendermi”. Inoltre non posso provare nessuno dei sentimenti emotivi “magici” collegati al sesso, o sentirmi emotivamente “legato” a una donna. Un’altra cosa che non posso provare è l’eccitazione prima del sesso, o qualsiasi senso di “realizzazione” emotiva, dopo aver fatto sesso. Anche gli effetti fisiologici del sesso come un battito cardiaco accelerato, secchezza delle fauci e la sensazione di agitazione nella pancia, che è legata alla sensazione di lussuria o eccitazione sessuale, sono stati assenti dalla prima volta che ho preso il citalopram. Inoltre, non ho alcun desiderio di “cercare” il sesso, cercando di trovare una ragazza, ecc.
Una patologia non visibile
È difficile parlare di questo problema. Quando ne ho parlato con le persone me ne sono pentito. Le persone non ti capiscono o non ti credono. Sono stato deriso anche dai medici. Alcune persone hanno suggerito che potrei essere gay. Nella mia cerchia sociale, solo i miei genitori e un caro amico lo sanno. L’argomento è tabù. Questo deve essere il motivo per cui questo problema non riceve l’adeguata informazione, ti vergogni di parlarne.
Ora vivo con la PSSD da quasi 7 anni. La grave eiaculazione precoce si è risolta, ma ci sono voluti 15 mesi. Rimangono il piacere meno intendo dell’orgasmo, l’anestesia del pene e il desiderio sessuale inesistente. Vivo con una rabbia repressa per quello che mi è successo, e soprattutto per come sono stato trattato dalla classe medica.
Da quando ho preso il citalopram per la prima volta mi sono sentito come un vecchio, nel corpo di una persona giovane. Non mi sento nemmeno più un vero essere umano, descriverei la PSSD come una tortura mentale prolungata. Spero che un giorno mi riprenderò e riuscirò a lasciarmi tutto alle spalle e che la classe medica alla fine tratterà questa grave condizione con il rispetto che merita.
CA.